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Trisha ascoltò e memorizzò tutto quello che il ragazzo le stava dicendo. Quando si sedette lo imitò, occupando un posto sulla panca a una ventina di centimetri da lui e sedendosi appoggiando il fianco, affinché la coda non danneggiasse il legno già provato di suo, tenendo il corpo rivolto verso il suo interlocutore.
Imparò che in quel posto vivevano delle streghe che attaccavano le persone, che c'era un mostro di nome Loki che sembrava essere il padrone di quelle terre, e che il ragazzo si era risvegliato in quella chiesa senza sapere né come né perché.
Poi le chiese di lei, e Trisha ci mise qualche istante a rispondere: voleva essere sicura di quanto stava per dire, e per controllare riascoltò per intero quanto l'umano le avesse detto.
File non trovato. Ripetere la domanda.
Trisha quindi, con voce tranquilla, prese la parola.
Beh, non mi hai ancora detto come ti chiami. Però su di me ti posso dire che abbiamo delle storie simili, anche io sono stata attivata senza che mi fossero stati installati ricordi o informazioni su di me... Avevo solo qualche immagine di una donna preoccupata con un camice bianco, e la sua voce che pronunciava il mio nome. E quando me l'hanno chiesto, ho scoperto che sapevo ballare.
L'immagine di Gunther che, un po' perplesso, le proponeva il lavoro di ballerina le tornò alla mente. Non l'aveva più visto da allora, si chiese se stesse bene.
Credo ci siano determinate frasi, o specifici avvenimenti, che fungono da password per le informazioni nel mio archivio. Per questo sono stata programmata, per imparare e scoprire più cose possibili al fine di poter usufruire del mio intero sistema. Questo finora è ciò che so di me.
Si guardò la lama e vide che era sporca di sangue, quindi con la mano lo raccolse per pulirla. Se lo portò al viso e lo annusò, poi con aria assorta si leccò le dita.
Odore e sapore confermano l'ipotesi.
Tornò a guardare il ragazzo come se nulla fosse successo, aspettando che le dicesse il proprio nome.
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LoreElite.
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Che gran cafone. Ancora non aveva detto il suo nome alla robot.
Ops. scusa. Il mio nome è Lorenzo, Scusa se non te l' ho detto prima. Sai, non è da tutti i giorni uno scontro all' ultimo sangue con una come te.
Disse, riflettendo sulle ultime parole della donna. A quanto pare la sua memoria aveva dei "blocchi" che lei doveva scoprire.
Come quello del ballo. Forse questo è uno dei blocchi che è riuscita a scoprire.
Una persona simile a lui. Incredibile. Solo nel Nowhere si potevano trovare persone così, anche se in quel caso parlare di "persone" non era la cosa più adatta.
La sua ipotesi ebbe conferma quando Trisha completò la sua frase.
Osservò infine mentre Trisha annusava e leccava il suo sangue rimasto sulla lama al posto della mano destra.
Piace anche a te? Io lo adoro, soprattutto se è il mio
Disse, e rivolse un sorrisetto amichevole alla robot. La situazione si stava facendo sempre più strana. Chi lo avrebbe mai detto che un giorno Lorenzo sarebbe finito a scambiare due chiacchiere con una robot in una chiesa sperduta chissà dove? Certe volte si sentiva fortunato a vivere quelle avventure nel Nowhere, e sicheideva se mai avrebbe voluto veramente fare ritorno a "casa".
Affrontare di nuovo la scuola, gli insegnanti, gli amici, il gruppo.... non sarebbe stata la stessa cosa. Sentiva che il Nowhere lo stava cambiando. E in effetti, lo aveva già fatto.
Cominciando ad accusare fitte di dolore più intense, disse a malincuore
Immagino che tu debba tornare... è stato un piacere conoscerti, Trisha. Si vede che sei un' ottima ballerina.
Detto ciò, porse la mano alla donna robotica, con un gran sorriso stampato sulle labbra. -
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L'umano si chiamava Lorenzo. Trisha sorrise in risposta alle sue "scuse" per non essersi presentato prima. Non che ci fosse qualcosa da perdonare, ai suoi occhi.
Le chiese se le piacesse il sangue, aggiungendo che lui lo adorava, poi si congedò, aggiungendo che le sue doti di ballerina erano evidenti.
Le porse la mano, e mentre i circuiti lavoravano per cercare informazioni su cosa significasse quel gesto Trisha si sentì in dovere di spiegare qualcosa sul suo leccare il sangue di poco prima.
In realtà per me i sapori hanno valore minimo... Volevo la conferma di alcune ipotesi: hai sangue che odora e sa di umano, ma con un retrogusto diverso che non ho mai sentito. Credo siano i tuoi poteri a conferirgli queste caratteristiche.
Aveva già assaggiato sangue di umani "normali", in un paio d'occasioni, e in parte quello di Lorenzo ci assomigliava. L'altra parte, quella diversa, doveva essere data dalla capacità che il ragazzo aveva di rendersi intangibile, di creare delle copie e di farsi spuntare le ossa in superficie.
Due files trovati: baciamano; stretta di saluto.
Scremò i risultati della ricerca: il baciamano riguardava un uomo che faceva una gentilezza ad una donna, non il contrario. Strinse quindi la mano di Lorenzo con l'unica che aveva, e gli sorrise.
Anche per me è stato un piacere, Lorenzo. E in effetti sì, è meglio che torni indietro, devo andare a lavorare.
Si alzò in piedi, ignorando il suo sistema di rigenerazione che le consigliava di stare ferma a riposarsi. L'avrebbe fatto più tardi.
Fece un ultimo cenno di saluto al ragazzo poi si diresse verso l'uscita, intenzionata a tornare sui propri passi.
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LoreElite.
User deleted
Come era arrivata, Trisha se ne andò. Beh, non proprio come era arrivata. Stavolta se ne andava senza provocare grossi crateri. In quel momento, Lorenzo si avviò poco dopo di lei verso l' uscita, e non appena uscì dalla chiesa una forte luce lo investì, accecandolo. Trisha era sparita. Dolorante, si chiese come fosse riuscita a finire lì, ma ormai poco importava. Era vivo dopo lo scontro più impegnativo che avesse mai avuto, ed era questo quello che importava, adesso. Inspirò a fondo la fredda aria della sera, in quel posto a metà fra il magico ed il dannato. Guardandosi intorno, riusciva a vedere soltanto qualche arbusto secco e qualche albero quasi carbonizzato, e sospirò. Non sapeva che effetto avrebbe avuto quel posto su di lui, e se tornare a casa sua sarebbe stata la cosa più saggia da fare. Come aveva detto Trisha, non si sentiva più "umano", ma qualcosa di diverso, non necessariamente superiore o inferiore. Semplicemente non più un mero umano.
Chissà se il mio destino non sia intrecciato con questa terra...
Pensò, sconsolato, e si diresse con lenti e goffi passi provati dal dolore verso il QG, dove si sarebbe fatto medicare le ferite..
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