Risveglio Darren

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Il battito sulla parete ti accompagna. La tua mano vaga sul cemento della parete, leggermente ruvido al tatto, ma sempre lineare, raccogliendo polvere e sporcizia... Non doveva essere un'ala molto considerata della fabbrica. Che la fabbrica stessa sia abbandonata? A giudicare dai macchinari che senti in funzione, ti sentiresti di escluderlo.
    All'improvviso, senti che non stai più toccando una parete liscia; la tua mano urta una sporgenza, come se qualcosa spuntasse dal muro. Ma non fai quasi in tempo a realizzare la sua presenza, che ti afferra in una stretta morsa.
    Ti rendi conto che si tratta di una mano. Forse una mano umana, ma, dati i precedenti, non ne sei così sicuro...
    La mano sembra non volerti lasciare andare, e continua a stringere, sempre di più... Dalla fine del corridoio, una luce inizia a lampeggiare, e le altre deboli luci che lo illuminano vagamente, fanno lo stesso, accompagnando i battiti lungo le pareti, che paiono essersi fermati accanto a te.
     
    Top
    .
  2. Jambouned
     
    .

    User deleted


    Mentre la sua mano scorreva sul grigio muro di cemento catturava una quantità industriale di polvere, e ogni tanto si fermava per pulirsi la mano
    Ma da quanto cazzo è che non puliscono, qui?
    Ad un certo punto la sua mano incontrò qualcosa che sembrava spuntare dalla stessa parete.
    Cinque sottili sporgenze, molliccia ma rugosa allo stesso tempo al tatto....
    Una ma... MANO?
    Fece per ritrarsi e colpire quella mano che sporgeva dal muro di cemento grigio con la trave che aveva in mano. Più o meno aveva localizzato dove colpire, dato che il buio non gli permetteva di vederci bene.
    Questa però la afferrò prima che potesse contrarre un solo muscolo, e Darren realizzò che essa gli stringeva il polso solo a metà del pensiero che aveva formulato prima. Con la mente infatti era già a contrarre i muscoli del braccio per dare forza alla trave.
    Per qualche secondo, i battiti furono accompagnati dall' intermittenza delle fioche luci di quel corridoio, che a tratti diventava così buio che Darren poteva sentire l' oscurità camminargli addosso.
    Il battito alla fine si fermò accanto alla sua posizione, o almeno gli pareva che i suoi sensi gli dicessero questo.
    In un impulso di rabbia, cercò di colpire la mano che gli stingeva il polso. Se ne era già uscito indenne con un' azione azzardata, perchè non riprovare?
    Spirito di conservazione...
    pensò, mentre già attuava il suo contrattacco. Digrignava i denti, e in volto aveva una smorfia che lasciava trasparire l'entità della sua rabbia. Rabbia per essere impotente in quel luogo. Frustrazione. Frustrazione per essere stato strappato dal suo mondo.
    Con la sola mano destra avrebbe cercato di sollevare la trave per descrivere un arco diretto alla mano che gli stringeva il polso. Forse si sarebbe fatto un pò male, ma se fosse stato abbastanza preciso avrebbe dovuto minimizzare i danni. Subito dopo siu sarebbe voltato per vedere che cosasi era fermato proprio accanto a lui
    LURIDI MOSTRI BASTARDI!
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Prima ancora che il tuo colpo possa andare a segno, la mano spalanca le dita, lasciando la presa. Ora sei libero di voltarti, di scoprire la fonte del picchiettare, ma accanto a te non c'è nien'altro che la stessa parete che hai percorso con il tatto.
    Un verso gorgogliante e gutturale ti raggiunge. Chiunque si sia fermato accanto a te, si trova dall'altra parte del muro, e ti sta deridendo.
    Poi, un cigolio. Che si sia aperta una porta? Non ti resta che proseguire, e controllare...
     
    Top
    .
  4. Jambouned
     
    .

    User deleted


    Con sua sorpresa, la sua deduzione era giusta. Il colpo non andò a segno, poichè poco prima di finire quell' arco di cerchio diretto alla mano che gli stringeva il polso quest' ultima allentò la sua presa sul polso del ragazzo, che istantaneamente si fermò, ritraendo il braccio che fino a poco prima lo teneva bloccato.
    Bene, Rischio = Successo
    Ancora una volta la teoria mentale che molte colte lo aveva salvato era giusta.
    Si guadò intorno, in cerca del produttore di quel rumore. Niente. Non c' era nessuno, anche se il rumore persisteva. Un suono gutturale, come se uno strano animale gli stesse ruggendo contro, lo raggiunse.
    CHE CAZZO! FATTI VEDERE!
    Un cigolìo attirò la sua attenzione. Una porta sembrava essersi aperta, ed in direzionedello strano gorgoglìo.
    STO ARRIVANDO, CAZZONE!
    COn passo spedito si avviò quindi verso la fonte del cigolìò, nel buio corridoio di quella fabbrica. La trave che stringeva con entrambe le mani gli dava la sicurezza necessaria per procedere con quell' andatura in quel buio corridoio. Con quella poteva fare del male, o uccidere. e questo andava a suo vantaggio
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Infine, giungi al termine del corridoio. Un alone di luce più decisa circonda la stanzetta in cui sei arrivato: è un cubicolo, grigio come il resto, senza finestra e senza vie d'uscita. Eccetto una: la porta che hai sentito cigolare poco fa. Si tratta di una porticina metallica e spartana, e anche piuttosto arrugginita; si affaccia su una scala, anch'essa metallica, dall'aspetto instabile e pericolante.
    Dietro di te, un pesante e incombente rumore di passi. Qualcuno ti sta raggiungendo...
     
    Top
    .
  6. Jambouned
     
    .

    User deleted


    Di sicuro non è il posto adatto a chi soffre di claustrofobia....
    pensò, ammirando le pareti di quello stanzino in cui era capitato. La porta che aveva sentito aprirsi prima con un cigolìò mostrava una scala a pioli, probabilmente inutilizzata da anni e con ancora pià probabilità pericolante ed arrugginita.
    ODIO le scelte obbligate.
    E la sensazione di vuoto.
    Darren soffriva incredibilmente di vertigini. il vuoto sotto di sè era una sensazione che non poteva sopportare. Gli dava il vomito, gli faceva girare la testa. E odiava essere in quello stato se non dopo una sbronza colossale.
    Si guarò ancora n secondo intorno, in cerca di qualcosa. Niente.
    Si apprestò dunque a salire la scaletta come poteva, stando attento a porre i piedi sui pioli arrugginiti con la maggior delicatezza possibile.
    Non fece però in tempo a mettere il piede sul primo piolo che qualcosa avvertì i suoi sensi. Un rumore di passi, provenienti da dove era arrivato.
    Perfetto stronzo. Ti sto attirando in trappola.
    Preso dall' adrenalina, salì la scaletta il più velocemente possibile, aggrapandosi con una mano sola. Fece quindi in modo di salire abbastanza da uscire dal campo visivo di chi entrava in quel corridoio trovandosi la porticina davanti.
    Il suo piano era quello di attirare la creatura nella stanzina per poi piombargli addosso e colpirla ripetutamente con la trave di legno.
    Sperava solo che avrebbe funzionato.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Mentre attendi il tuo aggressore, un cigolio poco rassicurante attira la tua attenzione. Hai l'impressione che la scala stia traballando, nonostante tu sia fermo. Poi, di nuovo il cigolio, stavolta più forte.
    I passi si sono fermati. Qualcuno è entrato nella stanzetta, e riesci a intravederne l'ombra. Fa schioccare qualcosa contro il muro, seccamente... E sai che ti sta cercando.
    Ma il tuo piano non può essere messo in atto: con un ultimo, secco rumore, la scala cede, precipitando verso il basso. Ti ritrovi a sbattere la schiena sugli scalini... Eri perfino più in alto di quel che ti era sembrato.
    Ti guardi intorno: ancora penombra, un corridoio di passaggio stretto e claustrofobico, e una porta chiusa all'incirca davanti a te. In lontananza, dall'alto, lo schiocco contro le pareti continua, seguito da un verso per niente umano.
    La porta che hai dinanzi è simile a quella che hai trovato di sopra, ma più grande, e sopra v'intravedi targhe con simboli di pericolo... Dall'altra parte, giunge, attutito ma fastidioso. un rumore continuo, rombante... Il macchinario che hai sentito prima?
     
    Top
    .
  8. Jambouned
     
    .

    User deleted


    Le sue speranze crollarono con la scala. E tutto sopra di lui.
    Ma che.... Diavolo non si riesce a vedere un cazzo! Dove sono finito?
    Si rialzò, appoggiandosi alla trave di legno come se fosse il bastone al quale un vecchio si aggrappa per il peso degli anni. Cominciava ad essere stufo. E stressato.
    Tutto quel buio... tutte quelle attese snervanti... a breve avrebbe preso a testate il muro, se lo sentiva.
    Cerchiamo di capire dove cazzo sono finito....
    in quel momento capì anche la dinamica dell' incidente. La scala a pioli aveva ceduto ed aveva continuato a scorrere senza staccarsi dalla parete fino al piano inferiore.
    Aveva sbattuto la schiena contro i pioli, e quello gli avrebbe lasciato qualche livido. Intanto riusiva a distinguere un rumore secco, come se qualcosa stesse rompendo delle ossa sulle pareti.
    Già questo poteva fargli capire la forza della creatura che lo stava braccando.
    Un osso non è certo un ramoscello...
    Si guardò davanti. Una porta.
    Un' altra? cos'è, una fabbrica di porte?
    Attorno ad essa vi erano dei segnali come "Pericolo di morte" "Indossare l' attrezzatura idonea" "Asciugarsi le mani prima di utilizzare congegni elettronici con cavi scoperti" eccetera eccetera.
    Sembrava essere un magazzino del personale di una qualche fabbrica... Se così era, lì potevano esserci guanti, elmetti, martelli, magari anche una spararivetti.
    Lui puntava su quella.
    Cercò quindi un interruttore.. qualcosa. D' altra parte, se c' era anche il fastidioso ronzio di un macchinario in funzione, la corrente c' era... e se avesse trovato un interruttore forse sarebbe stato meglio.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    D'improvviso, provi una sensazione mai provata prima: è come se tutto, intorno a te, si fosse oscurato, e ti senti come spingere in avanti, veloce, talmente veloce da farti venire la nausea. Ti sembra quasi di vedere i colori sfocati delle pareti, della porta, delle targhe, come se fossero stati trascinati, velocemente quanto te.
    Poi ti fermi, e ti senti girare la testa. Quando ti riprendi, ti ritrovi in una grande stanza, davanti a uno spettacolo macabro...
    Una fornace. Un'enorme fornace al centro della stanza. Il rumore proviene da lì, tanto intenso da stordire. Tutt'intorno alla fornace, sono sparsi corpi... cadaveri. Sono ovunque: a terra, in mucchi, qualcuno perfino penzolante dal soffitto.
    Un verso conosciuto attira la tua attenzione: le creature che ti hanno aggredito prima si aggirano per la stanza.
    Stanno divorando i cadaveri.
    -Aiuto... aiuto... per l'amor di Dio!-.
    Ti volti, e vedi l'uomo anziano che ti si era avventato addosso, e poi sparito, con un cappio intorno al collo, in piedi su una sorta di cassa di legno. Una delle creature gli si avvicina. Lui è terrorizzato, implorante, ma non è sufficiente: la creaturadà un forte calcio alla cassa di legno, e tu vedi l'uomo morire... senza poter fare nulla.
    Perché non ti sei accorto di avere anche tu un cappio intorno al collo.
     
    Top
    .
  10. Jambouned
     
    .

    User deleted


    D' improvviso, una sensazione di vuoto interiore mista ad una visiona alquanto distorta della stanza in cui era lo coglie, annebbiandogli la vista.
    Porca... vacca....
    Non appena Darren ebbe la concezione del luogo in cui si trovava, avrebbe voluto non aprire gli occhi. O almeno non essere cosciente dello spettacolo che si trovava davanti ad essi.
    Cadaveri. Mucchi di cadaveri dappertutto, come collinette, ornavano la stanza come una strana e macabra mobilia, con tanto di lampadario. Ben presto si rese conto che erano quelle creature che prima lo stavano rosicchiando che li avevano portati lì, e che ora li stavano mangiando. Si rese conto solo in quel momento come fosse stato stupido a fare finta di essere morto in quel frangente. Scacciò dalla sua testa le autocommiserazioni, che in quel momento lo avrebbero potuto solo distrarre.
    Solo una cosa non gli quadrava...
    Se i cadaveri li mangiano questi aborti, la fornace a che cazzo serve?
    pensieri che furono interrotti da una supplica. Supplica di una voce conosciuta. Il vecchietto che aveva visto prima, e che gli si era praticamente avventato addosso....
    Troppo poco tempo per rendersi conto che cosa ci faceva in quel posto, che una di quelle mostruose creature tirò un calcio alla cassa sul quale era posizionato l' uomo, facendola scivolare e lasciando al cappio posizionato attorno al suo collo ed alla forza di gravità il compito di ucciderlo. Ben presto, però, si rese conto di averne uno anche lui. Cercò così di toglierselo.
    Se questa sua azione non fosse riuscita, avrebbe aspettato che una delle creature gli fosse vicina, per cercare di tirargli un calcio. In quella posizione avrebbe potuto fare ben poco, se non stare attento a non far scivolare la cassa posta sotto ai suoi piedi, per non finire come il disgraziato che aveva visto poco prima
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Ma la creatura è veloce. Fa in modo di capitare alle tue spalle, furtivo, strisciante. Assesta un primo colpo alla cassa, facendola oscillare. Un verso disgustoso, un grugnito, e poi un altro colpo.
    Un'altra creatura prende a girarti intorno, come fosse impaziente. Sta aspettando... sta aspettando carne fresca.
    Un nuovo colpo. La cassa oscilla pericolosamente, e senti la corda stringersi, bruciarti sulla pelle.
    Ormai, puoi solo attendere... attendere.


    La festa è finita, stronzetti.

    Il rumore di uno sparo rimbomba nella stanza. Una creatura geme, emettendo uno stridio fastidioso. Un altro sparo, e cadi a terra pesantemente. La corda ha ceduto.

    Ehi, stai bene?!. Una voce acuta e femminile ti giunge alle orecchie. Due donne sono entrate nella stanza, e una di loro, dai lunghi capelli rossi, è china su di te, con aria apprensiva.

    Preoccupatene dopo, Bluejay!, le grida l'altra, dai capelli scuri ed una sorta di mazza in mano, intenta ad atterrare e respingere le creature, che paiono essersi moltiplicate. Ora aiutami con questi pezzi di merda!

    La ragazzina rossa sorride, saltellando verso il centro della stanza.
    Stai indietro, mi raccomando!, dice, rivolta a te. Dopodiché, rivolgendosi verso la fornace, con un gesto delle mani alza le fiamme, manipolandole, dirigendole verso le creature, ardendole vive.

    CAZZO, Bluejay, sta' attenta!, strilla l'altra, schivando per un pelo una fiammata. Assessta un calcio ad una creatura, spingendola tra le fiamme.

    L'altra, in tutta risposta, ridacchia timidamente.
    Whops, scusa, Beatrix!.
    Beatrix ti si avvicina a grandi falcate, afferrandoti la collottola della maglia, come per esortazione. Muoviti, dobbiamo scappare da qui!

     
    Top
    .
  12. Jambouned
     
    .

    User deleted


    La voce improvvisamente gli mancò, mentre sentiva che il cappio che aveva attorno al collo sfregava sempre di più contro la sua pelle.
    Scalciava, cercando di fare qualcosa, di sortire qualche effetto. Qualsiasi effetto, tranne quello di farsi sbranare.
    I bastardi attorno a lui d' altro canto non sembravano aspettare altro che la sua morte.
    Ma di certo non sarebbe finito come il vecchio. Oh, no.
    In qualche modo, si... In qualche modo gliel' avrebbe fatta pagare.
    Con questi pensieri rabbiosi che gli turbinavano nella mente, Darren continuava inutilmente a scalciare e a tentare di rallentare la sua morte aggrappandosi alla corda che stava stringendo il suo collo. Sempre di più, sempre di più....
    Fino a che... uno sparo. Stridii spiacevoli.
    Il tonfo del suo corpo che cade a terra.
    Quello che fino a poco prima avrebbe definito "incubo" si risolse n quello che non avrebbe esitato a definire "sogno ad occhi aperti"
    E da quello certo non si voleva svegliare.
    Due belle e atletiche signorine erano piombate dal nulla e con l' ausilio di pistole e fiamme avevano reso inoffensivi quegli aborti, che sembravano essersi moltiplicati dal nulla. Dopo qualche secondo di quelle prestazioni atletiche, la mora, Beatrix, lo esortò ad alzarsi e ad uscire da quella fabbrica dimenticata da Dio.
    Non me lo faccio ripetere due volte, dolcezza
    Si alzò in piedi, ed ora che aveva il supporto di quelle due tipe poteva anche partecipare attivamente al suo salvataggio.
    D' altronde, starsene con le mani in mano non era mai stato il suo forte. Si avvicinò al cadavere di una di quelle orripilanti creature per sputarci sopra.
    SI, STRONZO! NESSUNO SI MANGIA A COLAZIONE DARREN LARSSON! PERCHE' DARREN LARSSON POI MANGIA E RICAGA TE!
    Si voltò verso le due e con un mezzo tono di scherno, dettato dall' eccitazione del momento, fece un gesto riconducibile ad un inchino e con le mani fece come per indicare la strada alle sue salvatrici.
    Prima le signore.
    Disse, lasciando intendere che le avrebbe seguite fin dove l' avessero voluto portare.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    3,800
    Location
    The Dawn

    Status
    Offline
    Beatrix gli lanciò un'occhiata tra il divertito e il superbo. Poi, mentre Bluejay saltella avanti con passo spedito, la ragazza dai capelli scuri e i vestiti logori ti si avvicina.

    Dopo di lei, SIGNORE.

    E, passandoti alle spalle, ti appoggia un piede sulla schiena, spingendo piuttosto forte.
    Io vi guardo le spalle, tu portalo alla macchina, dice, rivolta all'altra ragazza, che annuisce

    Forza, seguimi!, trilla, afferrando la mano di Darren, ed iniziando a correre. Dietro di voi, degli spari e dei rumori poco piacevoli di qualcosa che si spezza e si lamenta.

    Eccola!, annuncia Bluejay, indicando un grosso fuoristrada rosso, non in grandi condizioni. Siete fuori dalla fabbrica, la strada è buia e spettrale, illuminata solo da qualche lampione malmesso.

    Beatrix vi supera, saltando al posto di guida. Avanti, bellezza, salta a bordo, ti invita con voce carezzevole, ma sempre con un'aria vagamente di scherno.
    Una volta salito a bordo, Beatrix si rivolge nuovamente alla rossa. Bluejay!
    Lei risponde con un cenno, e, facendo schioccare una frusta metallica e muovendo il braccio sinistro allo stesso tempo, sembra far tremare la terra. Dopo pochi istanti, grosse rocce si alzano dal terreno, andandosi a schiantare contro il portone d'entrata della fabbrica, rendendolo inagibile. Almeno, per qualche tempo...

    Una volta terminata la sua azione, la ragazzina trotterella verso la macchina, il mantello che indossa svolazza, scoprendole le gambe mentre corre. Si sistema sul sedile posteriore.
    E adesso, andiamo!, esclama, allegra.
     
    Top
    .
  14. Jambouned
     
    .

    User deleted


    In pieno stile film d' azione, il salvataggio del ragazzo fu attuato con prontezza e velocità.
    Senza quasi rendersene conto, infatti, venne sballottato a dalla rossa - che l' aveva afferrato per un braccio - fin verso l' uscita, dove si incontrarono tutti quanti, e dove la strana ragazza che lo aveva scortato din lì con uno schiocco di frusta sollevò dei macigni, o quel che erano e li schiantò contro la porta d' entrata.
    Darren rimase esterrefatto.
    Faticava a credere ai suoi occhi. Prima quegli aborti, poi due figliole che vengono a salvarlo e compiono qualcosa come una mezza strage e successivamente schiocchi di frusta e detriti che si schiantano contro le porte.
    Squadrò dall' alto in basso Beatrix, mentre lo prendeva amorevolmente per il culo.
    Quando realizzò che doveva sedersi a fianco del guidatore, lo fece senza che ci fosse bisogno di dirglielo una seconda volta, e una volta che ebbe chiuso la portiera disse:
    Hei, hei... quello... quello era figo. Grazie mille per il salvataggio ma... chi siete?
    Nonostante avesse un tono di voce pressochè normale, si era praticamente spiaccicato contro il sedile, con il cuore che batteva all' impazzata.
    Fino a quel momento aveva cercato di nascondere l' immenso sgomento provato fino a quel momento con la rabbia ed espressioni da duro, ma ora che era al sicuro era il momento delle fibrillazioni.
    Soprattutto... dove diamine mi state portando?
     
    Top
    .
28 replies since 8/9/2011, 10:37   248 views
  Share  
.