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Abbassa la sigaretta, guardandoti di traverso. -Poche pretese-, dice. -Rispondo a quel cazzo che mi pare, quando cazzo mi pare. E tu abbassa le arie, o non finirai bene-.
Si porta di nuovo la sigaretta alla bocca, e viene circondato da una nuvola di fumo.
-Non hai letto quell'affare, quel diario che c'è al QG?-, ti chiede. -Quello dovrebbe tenervi buoni per un po'. Non dipende da me quello che sai, ma posso dirti che sei finito nel buco del culo di qualche universo di merda-.
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Kojima4president.
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Nick fece una smorfia continuando a reggere lo sguardo del suo interlocutore.
Gli ho dato uno sguardo, robetta interessante, ma non spiega un accidente. Sono sicuro che voialtri sapete qualcosa di più. E voglio capire di che si tratta, dato che da quanto ho afferrato dal discorso fattomi da un altro di voi siamo tutti inguaiati nella stessa merda.. -
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Sospira impercettibilmente, secco, distogliendo lo sguardo. -Mi dispiace-, dice, con tono meno duro di prima. -Ma non dipende da me-.
Non aggiunge altro, guardando verso un punto indefinito.
-Credo che presto capirete-, aggiunge, all'improvviso. -Tutti volete capire. Porta pazienza-. Il suo modo di parlare è piuttosto criptico, e anche snervante, per uno nella tua situazione. Ma non sembra intenzionato a rivelarti niente, e, forse, le tue domande resteranno senza risposta.. -
Kojima4president.
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Tsè!
Nick abbassò lo sguardo con una morfia di disprezzo. Poi rialzò lo sguardo verso Black Hat.
Stammi bene a sentire, me ne fotto da chi dipende questa maledetta storia, se non vuoi dirmi nulla lasciami andare a cercarmele da solo.
Si voltò verso la città ampliando poi l'area osservata a tutto il circondario.
Sono sicuro che da qualche parte qui in mezzo ci sia la chiave per risolvere questo enigma. Mi serve solo un arma, una radio per restare in comunicazione con gli altri e una lista. Quando sono arrivato qui ho avuto a che fare con due tizi che sono stati massacrati da un tale che suppongo sia un tuo collega e a cui devo tre pallottole a bruciapelo. Credo che interrogando gente come quella potrò ottenere tutte le risposte che mi servono.. -
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Scuote la testa. -No-, dice, lapidario. -Neanche questo funziona così. Se ti addentri in città, potresti trovarla piena di vita, come potresti non trovare anima viva-.
Getta via la sigaretta, ormai consumata.
-Tuttavia-, aggiunge. -Anch'io sto andando in città. È più sicuro che ti segua, dal momento che non troverai né armi, né radio funzionanti. L'unica qui è la mia-. Dicendo ciò, indica una specie di walkie-talkie che porta attaccato alla cintura.. -
Kojima4president.
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Nicholas squadrò l'uomo centimetro per centimetro.Tra i due è l'unico armato e ad avere un mezzo di comunicazione efficente... Alzò le spalle in segno di rassegnazione e si voltò verso la città.
Vabbeh, meglio accontentarsi di quello che passa il convento.
Disse. Poi girò la testa verso il suo compagno rivoglendogli uno sguardo torvo.
E tu vedi di non farti venire in mente strane idee mentre sono di spalle, sono stato chiaro?. -
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Ricambia lo sguardo torvo. -Senti, stronzetto-, replica, aspro. -Vedi di darti una calmata, o la prossima volta non ti parerò il culo-.
Tira fuori la pistola, caricandola. Poi ti squadra velocemente.
-Tieni-, dice, lanciandoti qualcosa. -Non ho tutta questa voglia di farti da baby-sitter-. Osservi quello che ti ha lanciato, e vedi che è un pugnale argentato, piuttosto grosso, con il manico a forma di croce.
-Poi lo rivoglio, eh-, ti ammonisce, iniziando a camminare a sua volta verso la città.. -
Kojima4president.
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Nicholas afferrò l'arma al volo. La osservò per un po' tra i pallidi riflessi dei lampioni della città ormai prossima. Passò lo sguardo dal coltello al ricognitore un paio di volte, poi lo trattenne su quest'ultimo per un breve lasso di tempo, riprendendo la sua espressione tipica.
Non è proprio quello che speravo, è anche sbilanciato sul manico, ma vedrò di accontentarmi d questo grazioso temperino... Grazie.
Disse, prima di infilare l'arma tra il pantalone e la cintura, sul fianco destro, e riprendere il cammino verso Fog Town.
Spero solo di non doverlo usare.
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Lo senti commentare con un mezzo sospiro esasperato. -Lo spero per te-, dice, continuando a camminare.
La città si dimostra fedele al suo nome: grigia, e sommersa dalla nebbia. A giudicare dal poco che riesci a vedere del paesaggio, vi trovate in periferia. Nessun rumore, nessun suono, nessuna voce: questa città sembra essere completamente disabitata.
Passate accanto ad alcuni stabili, più simili a tante baracche malmesse. Il vento spira più gelido.. -
Kojima4president.
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Più che altro spero non sia una patacca.
Rispose Nick. Poi iniziò a guardarsi intorno. Non un rumore, non un anima.
Sembra di stare poco fuori Richmond, nel New Jersey.
Disse continuando ad osservare lo squallore di quell'area desolata tendendo l'orecchio per sentire ogni rumore. Ma oltre al fruscio degli alberi e a qualche cartaccia sospinta dal vento nulla sembrava mostrare segni di vita. Persino il vento si faceva sempre più freddo man mano che avanzavano.. -
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Ti lancia un'occhiataccia. -Ehi, piano con le parole-, dice. -Funziona meglio di qualunque arma tu abbia mai usato-. Sembra piuttosto offeso dalla tua mancanza di fede.
Continua a camminare, guardando davanti a sé. Solo quando riprendi a parlare si volta a guardarti, stavolta con aria perplessa.
-Richmond?-, chiede, dubbioso. Dal suo tono e dalla sua espressione, comprendi che non ha idea di cosa tu stia parlando. -È sulla Terra, vero?-.
Ancora nessun segno di vita, né di civiltà, praticamente. Ti sembra di cogliere, ora, dei suoni lontani, delle voci sommesse e mormoranti portate dal vento, come una vecchia cantilena; senti, inoltre, della musica... È lontana, ed ha il caratteristico suono disturbato da vecchio giradischi, o vecchia radio.. -
Kojima4president.
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Nicholas dipinse un'espressione parecchio divertita sul suo volto nell'udire la domanda di Black Hat, ma trattenne la risata.
Ah, già! Mi ero dimenticato che voialtri non avete idea di cosa sia il mondo da cui provengo. Certo però che fai una gran figura, Cowboy!
Si fermò un istante e fece un sospiro.
Comuque: Richmond è una cittadina al confine tra il New Jersey e lo stato di New York. E' un area di periferia sulla sponda opposta di Brooklyn, nella East Coast. Però a differenza di qui c'è più vita e per strada, tra il passaggio di un'auto e l'altra, si sente per lo più musica rap sparata a mille dalle casse dell'I-pod di qualche giovanotto scapigliato... Non proprio il massimo.
Improvvisamente Nick avvertì della musica in lontananza innervosendosi.
Totalmente differente dalla roba che sentiamo adesso... Secondo te cosa succede?
Terminò, portando la mano sull'impugnatura del coltello.
Edited by Kojima4president - 21/9/2011, 01:38. -
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Ascolta la tua spiegazione, ma non sembra molto chiarificatoria.
-Quel che sappiamo del tuo mondo, lo dobbiamo a memorie e racconti di esseri umani giunti qui-, spiega. -Ma nessuno di quei racconti è tanto specifico. Cosa diavolo è un I-pod?-.
Il volume della musica sembra aumentare, pur restando distante, ma abbastanza da farti distinguere una melodia vagamente malinconica. Sembra una vecchia canzone, ma non la riconosci.
Black Hat si ferma. -Niente che tu possa fare-, dice. -Sono ricordi. Il tempo, qui, non funziona come nel tuo mondo. Quando ti muovi, non sai mai dove andrai a finire...-.
Guarda verso il cielo, come se tentasse di capire qualcosa. -Sono vecchie voci. Cose già accadute-, prosegue. -Non c'è pericolo...-.. -
Kojima4president.
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Nick fissò la strada davanti a se.
Capisco.
Disse.
Quindi questo posto è abitato dai ricordi.... -
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-Non sempre-, risponde. -Puoi trovarci qualsiasi cosa. Per ora sei fortunato, perché i ricordi non feriscono-. Guarda verso uno degli stabili. La musica riecheggia malinconica nell'aria, e le voci paiono mutare in sofferenza.
-Almeno, non questi-, aggiunge. Dopodiché, riprende a camminare.
-Dove ti sei Risvegliato?-, ti chiede, improvvisamente.SPOILER (clicca per visualizzare)Cerca di evitare i post così corti, in futuro. I tuoi soliti vanno bene, ma quest'ultimo non superava una riga per esteso.
Edited by Eiko Quinn - 21/9/2011, 12:53.
(De)tour di Fog Town(Sperando di non venire mangiato) |
