"Extra" Quest: What lies within these walls

Aperta a tutti

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    Premessa: questa è una role "estiva". È nata al fine di non lasciare fermi gli utenti che non sono in vacanza, e non hanno voglia di aspettare fino a settembre per riprendere a ruolare. Quindi, qualunque Risvegliato è libero di partecipare, non importa se attualmente impegnato in altre quest/role, dal momento che questa sarà un'avventura "extra", parallela alle altre.
    Verrà comunque fornita una spiegazione credibile in game, quindi non state facendo una cosa alla cazzo solo per passare il tempo. O meglio, sì, ma ha un suo perché :nottolo:




    Un richiamo. Un fortissimo richiamo si estende per i luoghi di Nowhere, alla ricerca di una povera anima da attrarre a sé, da incatenare alla sua voce, da piegare al suo capriccio. Giunge all'udito dei Risvegliati, ignari della sua origine, rendendoli succubi di tale voce. A ben vedere, non è una voce, e non è giunta al loro udito: o meglio, è sì una voce, ma sussurra al loro profondo, la sentono nel petto e nella testa, e ne sono quasi schiacciati, la loro volontà annullata; devono obbedirle.
    Usciranno dal QG, cammineranno, vedranno il bosco, e vi si addentreranno. Seppur consapevoli dei pericoli che corrono. Ma ora, non ha importanza: non potrebbero ribellarsi a quella continua canzone.
    E così, come se qualcun'altro vi avesse trascinato, siete giunti qui. Vi trovante innanzi a un edificio, che pare così in contrasto con quelli di Nowhere... Ma c'è sempre stata, questa casa?
    L'ambiente è instabile, incomprensibile: intorno alla casa, aleggia una sorta di distorsione, come se fosse stata messa lì da qualcuno, come se galleggiasse in una realtà che è astrusa come quella di Nowhere, ma molto più mutevole... Ma, comunque, lo scopriranno presto.




    Confermate la vostra partecipazione con un post. Non dovete fare nulla di influente, solo descrivere il vostro arrivo qui, e le solite cose. Lascio aperto per diciamo un paio di giorni, così dò tempo ai Risvegliati di partecipare.

    Edited by Eiko Quinn - 19/7/2011, 23:38
     
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  2. LoreElite
     
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    Il mal di testa ancora non accennava a passare... quelle dannate gocce che gli aveva dato Daphne ancora non funzionavano...
    Forse sono solo per gli incubi... ancora non ne ho avuti.... che inutilità; faccio già incubi di mio e mi ci diverto....
    Pensava. Quel giorno si sentiva strano. Da quella mattina era come se un qualcosa di misterioso lo attirasse fuori dal QG. Decise di non dare retta ai suoi istinti, per qualche momento, svolgendo una giornata "tranquilla" per così dire all' interno della zona franca di quel maledetto posto. Si fece colazione, si lavò e con il suo solito abbigliameno che un pò stonava con il resto delle persona all' interno dell' edificio si barricò, per così dire, nella sala principale, immersa al solito di libri incomprensibili. Ogni tanto si aggiustava i polsini alle braccia e faceva tintinnare le catene ai pantaloni, come per passare il tempo. Non mancava anche di osservare il suo polso destro, che tempo fa era stato infranto da uno dei mostri del luogo, meravigliandosi di come fosse potuto guarire così in fretta.
    Il tutto lo faceva studiando sul comodo divano il fogliettino che aveva recuperato tempo fa nella tomba di Daphne. Esso presentava degli strani simboli e non si riusciva bene a capire che cosa volesse dire, riusciva soltanto a riconoscere qualche lettera, ma niente di più. Presto si annoiò dell' enigmatico hangman, e di nuovo un qualcosa di terribilmente opprimente suggeriva al suo inconscio di uscire da quel posto. Come se ad un tratto ne avesse paura, e dovesse uscire per salvarsi di un qualcosa nascosto fra i libri degli scaffali o fra le lettere del misterioso foglietto. Con la sua borsa nella quale per ora teneva soltanto un coltello da cucina, una torcia, le cenerui di Daphne ed il suddetto foglietto quindi siavviò verso l' uscita del quartier generale, a passi abbastanza sostenuti, come se qualcuno le stesse braccando.
    Qualcosa gli diceva di andare nel bosco, addentrarsi di un bel pezzo, Sentiva che c' era qualcosa che avrebbe cambiato la sua rimanenza in quel posto.
    Dopo svariate unità di tempo che non seppe quantificare nelle quali camminò come obbedendo ciecamente ad un ordine divino, si trovò finalmente davanti ad un posto che giurò di non aver visto l' ultima volte che andò in perlustrazione da quelle parti: Una casetta, sembrava quasi una bifamiliare, di quelle che si vedono nei film americani, con un vialetto di alberi che delineava un piccolo sentiero sterrato in mezzo al prato certosinamente tagliato. Una casetta per una famigliola allegra, si sarebbe potuto dire. Mamma babbo, due figli e l' odore di frittelle di prima mattina. Ma che ci faceva in quel posto? nel mezzo al bosco? Sembrava messa lì quasi per caso.
    L' idea di perlustrarla da cima a fondo era allettante, d' altronde edifici abbandonati e cimiteri lo avevano sempre attirato. Cautamente, con la mano pronta a scattare nella borsa per prendere il coltello da cucina, si fece un giro della casa cercando di essere il meno rumoroso possibile. Ma era come se qualcosa volesse attirarlo lì dentro, qualcosa che non lo faceva nemmeno pensare.
     
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  3. BlackieTheCat
     
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    Era già qualche giorno che Lucio raccoglieva più informazioni possibili sui ricognitori, dopo la scoperta fatta grazie a Lore e il diario... Tutta la storia cominciava a convincerlo sempre meno. Per il momento l'idea era quella che i Ricognitori li stessero conservando e proteggendo per uno scopo preciso, un secondo fine sconosciuto... Come se avessero bisogno dei risvegliati quanto i risvegliati stessi avevano bisogno di loro per sopravvivere al loro arrivo a Nowhere... Ma senza ulteriori scoperte quelle rimanevano solo vane ipotesi. In quel momento il giovane si trovava sdraiato sul divano del salone principale, dove era riuscito a trovare un pò di quiete e serenità, senza nessuno intorno.
    Pace... Ci voleva, finalmente.
    Gli occhi gli si chiusero lentamente, mentre il respiro rallentava piano piano... Cominciando a cullarlo fra le braccia del sonno... Sennonchè una voce bisbigliò al suo orecchio, come se parlasse al suo animo... Un sussurro che accarezzava il suo Io più profondo.


    A quelle parole Lucio si portò subito seduto, in un misto fra terrore e curiosità... Qualcosa o qualcuno l'aveva scelto come preda quel giorno...
    Cos'è stato? Era davvero una voce... O me la sono immaginata?
    Nonostante le varie perplessità, i piedi gli si mossero da soli, portandolo prima in piedi e conducendolo infine fuori dal QG... Senza quasi nemmeno fargliene rendere conto... Il suo corpo era come manovrato da fili oscuri, come un pupazzo nelle mani di un abile marionettista dalla visione distorta... E quando questo maniacale giocattolaio recise i fili per Lucio era già troppo tardi... Ormai si trovava nel folto della foresta, di fronte ad una casa dall'aspetto innocente quanto inquietante.
    Dove diavolo...
    Lo sguardo si perse fra gli alberi, in cerca di un qualche segno che gli permettesse di comprendere dove si trovava di preciso... Anche se del bosco non aveva molte nozioni geografiche... E senza contare che il luogo pareva assolutamente vuoto, e stranamente tetro... Ma non era tutto: quella casa non aveva finito di intromettersi nella sua giornata, chiamandolo ancora a sè... Tentandolo, spronandolo ad entrare ed esplorarla... Lei lo desiderava.
    Non ho idea di come sia finito qui, ma questa dimora sicuramente centra qualcosa... E piuttosto che perdermi nel bosco forse mi conviene investigare al suo interno... Potrei anche trovare qualche informazione riguardante i Ricognitori, chissà.
    Le braccia si poggiarono lungo i fianchi, trovando su quello destro la tracolla, con sorpresa... Probabilmente l'aveva presa con sé d'istinto, senza neppure pensarci... Tuttavia quello stesso istinto non lo aveva portato a riempirla ulteriormente, e dentro giaceva semplicemente il coltellaccio da cucina che si portava sempre dietro per difendersi... Forse poco, ma meglio di nulla.
    E sia...
    Gli occhi si posarono sulla struttura che giaceva di fronte, studiandone i vari elementi... Nel caso fossero servite queste informazioni più tardi. L'aspetto era elegante, classico... Tipico delle dimore di un tempo. Al confronto l'aspetto di Lucio risultava alquanto moderno, vestito di scarpe sportive nere, jeans e di una t-shirt nera come le scarpe, senza alcun disegno sul fronte o sul retro... Alquanto fuori luogo, data l'ambientazione. Ma questo poco importava a lui, e legandosi i capelli in un lungo codino fece il primo passo... Pronto a svelare il mistero del maniero nel bosco.

    Edited by BlackieTheCat - 19/7/2011, 23:31
     
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  4. RoxasH8™
     
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    Matt stava cazzeggiando allegramente nel lungo corridoio che portava ai dormitori, mentre sente questo suono. Un richiamo, più che altro, alle sue orecchie.
    Era come una continua canzoncina che lo rallegrava, e lo spingeva verso l'esterno dell'edificio.
    Era come nella sua testa, una debole e fieve canzoncina.
    Continua il suo cammino verso Nowhere, sotto il comando della musica, incapace di capire cosa stia succedendo.
    Così termina il suo viaggio, davanti a una casa abbandonata, diversa dalle altre.
    Era strano l'ambiente che circondava la casa, era diversa da quest'ultima.
     
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    Come un canto, con la sua voce muta, lei vi ha attratto fino a qui. È la casa stessa, o qualcuno ha bisogno di voi?
    Vi ritrovate tutti e tre al cospetto dell'edificio, la testa come avvolta nell'ovatta, una pressione sembra trascinarvi al suolo, strapparvi alla realtà che conoscete. Intorno a voi, notate il paesaggio mutare: come una visione distorta, il cielo e il bosco sembrano scomparire, lasciando il posto a visioni fugaci, vedete cose che credete di aver solo sognato, e non siete sicuri che stia accadendo davvero.
    Poi, la sentite. Per la prima volta da quando siete stati attirati lì, una voce distinta vi giunge alle orecchie.


    Dentro. Venite dentro.

    Sembra la voce di una ragazza, di una donna...Sta a voi decidere cosa fare. Potete entrare, ma potete anche fuggire... forse.

    Entrate... vi prego.

    CITAZIONE
    Turni: Lore, Blackie, Rox.
    Se qualcuno volesse aggiungersi, è ancora in tempo. Io intanto inizio, se no a dicembre siamo ancora qui.

     
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  6. LoreElite
     
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    Il paesaggio attorno alla casa si faceva sempre più strano. Era come se su un televisore le cui frequenze sono disturbate avessero appiccicato l' immagine di una casa. Infatti gli alberi si torcevano, si piegavano e a volte perdevano le foglie, torcendosi su se stessi. Mancava solo il "fzzt" tipico del televisore con frequenze disturbate. Il tutto era abbastanza inquietante, anche perchè la casa sembrava messa lì da poco, e non si vedevano segni di cantieri o di costruzioni. Sembrava che fosse semplicemente apparsa, e che la sua presenza combinasse tutto quel casino di distorsioni.
    Decise quindi di tornare da dove era arrivato. Stavolta sarebbe entrato. Sentiva che c'era qualcosa di grosso da scoprire dentro. Mentre girava l' angolo della casa sentì dei passi, che di istinto lo fecero appiattire al muro. Facendo uscire un poco la testa cercò di scorgere l' origine di quel rumore, scoprendo che erano Lucio e quel ragazzino che sembrava portarsi sempre appresso.
    Anche loro? Che diamine fanno qui?
    Un forte disagio lo prese.
    Camminando nell' erba appena tagliata di quello splendido prato su cui la rugiada del mattino sembrava essere sempre presente, si avvicinò ai due, accendendosi una sigaretta nel frattempo.
    Anche voi qui per la casa?
    Domandò.
    Sembra che sia stata incollata qui. Strano forte, huh?
    Mentre tirava dalla sigaretta per poi fa uscire il fumo dalla sua bocca, si guardava in giro, rivolto al mutevole paesaggio. Fra gli alberi scorse una figura che sembrava quella di un enorme lupo, che lo guardava con gli occhi rossi ringhiando e accucciandosi successivamente, per poi sparire al successivo mutamento dell' ambiente circostante.
    Questo posto non è normale. Sono illusioni proiettate dalla mia mente oppure sono immagini che la casa proietta nel paesaggio? Dobbiamo entrare.
    Si. Quello che lui rimproverava sempre ai protagonisti dei film horror stava per farlo lui, con Lucio e l' altro ragazzino. Sicuramente se avessero fatto un video di quella situazione non avrebbe esitato a darsi del coglione. In quel momento però, la casa lo stava sempre più attirando verso di se, tanto che in quel momento udì una voce femminile che prima lo invitava ad entrare e poi lo pregava di farlo. L' aveva sentita davvero o l' aveva solo immaginata?
    L' avete sentita pure voi?
    Chiese, con aria abbastanza attonita. Voleva avere la conferma di quello che aveva sentito, con il rischio di passare da povero pazzo.
    Una cosa che non cambiava in quel paesaggio continuamente distorto era il sole. Sempre alto nel cielo e con la sua piacevole calura che gli investiva il volto e la folta chioma di capelli.
     
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  7. BlackieTheCat
     
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    Vuoto.
    Ci fu un momento in cui il peso del nulla sembrò abbattersi sul ragazzo, spingendolo a terra e allo stesso tempo strappandone la mente da quel luogo misterioso... E solo quando quella sensazione cessò che Lucio si accorse della presenza dei due compagni: Lore e Mattia si trovavano difatti di fronte alla casa insieme a lui, trasportati forse dallo stesso sussurro malinconico che lo aveva portato in quel luogo.
    Esatto... anche se l'agenzia immobiliare non mi aveva parlato di altri inquilini... Oh beh, poco male.
    Studiò incuriosito l'aspetto dei due, cercando di capire se ne sapessero qualcosa di più... Ma anche loro sembravano sorpresi come lui di trovarsi lì.
    Vorrei tanto capire però cosa sta succedendo...
    E come per sbeffeggiare quella richiesta di chiarezza il paesaggio attorno a loro cominciò a mutare d'aspetto, svanendo come avvolto nella nebbia per fare poi posto a immagini distorte e confuse... Come se un inquietante artista stesse ridisegnando quel luogo attorno a loro, per sadico divertimento... Le figure che si formarono erano difficilmente identificabili, ombre contorte si inseguivano in fugaci apparizioni di colori assurdi... E la cosa cominciava a farsi decisamente disturbante. Solo la casa rimase fissa in quel caos, quasi un'ancora di salvezza fissa nella pazzia... e immutabile di fronte a loro la sua immagine sembrava voler donare tranquillità.
    Mi puzza di trappola, ma è tutto troppo confuso per riuscire a ragionare per bene... Senza contare che comincio a non sentirmi bene, mentalmente...
    Quasi a volersi assicurare che i tre entrassero una voce si aggiunse al coro dell'insanità, invitandoli a raggiungerla all'interno della dimora... Una voce di donna che pregava per il loro aiuto.
    L'ho sentita anch'io Lore, e stare qui fuori in balia delle visioni non mi sembra il massimo per la nostra psiche...
    Chiuse per qualche secondo gli occhi, come per cancellare dalla mente quelle immagini... Per rifugiarsi nella serenità dell'oscurità. Ma anche in quel mondo l'unico pensiero che galleggiava nelle tenebre era quello di voler entrare...
    Non son venuto fin qua per... Anzi, non ci sono proprio venuto, sono stato portato in qualche modo. Comunque sta di fatto che se non rischio non avrò mai risposte... Devo entrare.
    Non so voi, ma per quanto folle sia voglio provare a seguire quella voce, all'interno della casa... Qui a Nowhere non è certo come a casa: Se non rischiamo almeno un pò non potremo mai scoprire la verità di questo luogo... E nemmeno trovare un modo per tornarcene indietro.
    E con quella convinzione nel cuore Lucio salì la piccola scalinata in legno che precedeva l'entrata, con l'intento di aprire appena la porta per sbirciare oltre la soglia... Desideroso di conoscere cosa li stava aspettando dall'altra parte.
     
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  8. RoxasH8™
     
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    Non riusciva a riprendere il controllo del proprio corpo, ma era consapevole del fatto che lui stesso si stava portando dalla voce.
    Veniva trascinato dentro da una forza più potente di lui.
    All'improvviso il paesaggio cambiò, lasciando spazio ad un paesaggio indefinito, con la casa ben distinta.
    Cercava di mettere a fuoco e capire ciò che stava accadendo.
    Quando poi arrivò alle sue orecchie una frase, un invito ad entrare.
    Cosa diavolo... l'invito di una ragazza che ci chiede di entrare. Cosa potrà mai accadere? Entriamo, dai.
    Finalmente riusciva a non obbedire a quella voce, e sulle sue gambe girava la casa.
    Trovarono poi Lore, con la solita aria da idiota menefreghista.
    Lo squadrò per un momento, poi gli rispose. Uh, sì, anche noi siamo qui per la casa.
    Spero che non combini cazzate come al solito, 'sto deficiente. Pensò, ghignando un po'.
    Sì, concordo. Sembra che sia fuori dal resto del paesaggio. Forte.
    È tutto sballato 'sto posto. Mi pare di vedere unicorni viola. Ma che cazzo... dovrei smettere di mangiare pesante prima di andare a dormire.
    "L'avete sentita pure voi?" Hm.
    A cosa ti riferisci? Alla voce? Certo che sì. È un invito ad entrare! Perché non farlo?
    Aveva la conferma che non l'aveva sentita solo lui, la voce. Questo lo rassicurò un po', per quello che poteva contare.
    Ah Lucio, quindi devi comprarti questa baracca? Chissà quanto costano le spese di ristrutturazione! Ghignò sotto il ciuffo, guardando Cat e Lore.
    Hai ragione Cat! Tanto che potrà mai succedere? Meglio provare, no? Chiese, cercando di infondere fiducia.
    Come si suol dire, salì sul primo scalino, mentre finiva la frase, chi non risica non rosica! e corse dentro.
     
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    Non appena poggiate un solo piede all'interno della casa, la sensazione che la vostra mente sia inevitabilmente condizionata da qualcosa vi assale, portandovi a chiedervi se sarete liberi di agire, liberi di essere padroni di voi stessi, o se quel qualcosa continuerà a muovervi nelle sue abili mani.
    Nell'entrare, notate un giornale sugli scalini d'ingresso: è strappato e malandato, ma è ancora leggibile un frammento di prima pagina:




    Sembra in tutto e per tutto un giornale terrestre. Ma non è questo ad incuriosirvi: questa volta, è presente una data, che coincide con il calendario "umano", e un indirizzo, anch'esso dal suono familiare. Davanti alla casa non è presente alcuna indicazione, ma quella notizia vi ha lasciato addosso un presentimento per nulla positivo.

    Siete voi? Siete qui? Oh, finalmente...

    La voce di prima... Questa volta, è più chiara, seppur flebile, e vi risuona nelle orecchie come una canzone malinconica.
    L'interno della casa sembra più stabile del paesaggio mutevole di prima, ma, ogni tanto, avete ancora la sensazione di vedere cose che non dovrebbero essere lì...
    Un grido vi accoglie all'ingresso. E sentite una porta sbattere violentemente, forse da qualche parte al piano di sopra.


    Benvenuti in casa mia, riprende la voce, sempre più cristallina. Pare essersi avvicinata a voi, ma non riuscite a vedere nessuno...

    Vi prego, dovete ascoltarmi.


    Edited by Eiko Quinn - 30/7/2011, 20:40
     
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  10. LoreElite
     
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    I due non esitarono ad entrare. Come se non percepissero nessun pericolo da quella costruzione. Lore invece avvertiva una forte sensazione di pericolo da quella struttura. Come se si trattasse di una trappola per topi con l' insegna. Volentieri avrebbe voluto appiccarle fuoco, tanto da eliminare definitivamente il problema, ma ci riflettè un secondo. Non funzionava così a Nowhere, si decise. Spesso per uscire dalle situazioni bisognava gettarsi nella merda fino al collo, mettersi in gioco, mostrare gli artigli e mordere. Osservando gli altri due che come imbambolati da un qualcosa avanzavano verso l' interno della casa si decise a seguirli.
    Vamos!
    Disse, come se volesse incitare qualcuno.
    Mentre percorreva le scale ebbe una strana sensazione: Non era lui che camminava, ma era come se qualcosa lo trascinasse dentro, era una seconda essenza che stava prendendo il controllo delle sue gambe, che apparivano informicolite. Una sensazione fastidiosissima. Era come un trip assurdo nel quale lui era perfettamente cosciente e soprattutto non barcollava da un muro all' altro in cerca di un appoggio stabile.
    Allucinazione immensa!
    Si ritrovò a pensare, quasi divertito. In realtà quella situazione cominciava seriamente ad inquietarlo.non poteva evitare di entrare nella casa ormai, anche perchè non aveva il pieno controllo delle proprie gambe. Fece comunque finta di nulla, continuando a stare in una posizione normale e e schioccandosi le dita delle mani e il collo. Adorava farlo, era come se si liberasse da qualcosa. Non appena ebbe superato il secondo gradino, il qualcosa che prima gli aveva preso possesso delle gambe sembrò prendere anche il busto, le braccia e le mani. Aveva la sensazione di poter solo pensare e parlare, ora. E questo lo fece inquietare un poco. Con la coda dell' occhio notò un giornale, che stava svolazzando sotto la scarpa di Mattia.
    Ragazzi, ho trovato qualcosa.
    Con sollievo, scoprì di potersi muovere, anche se il formicolio alle braccia e a più o meno tutto il corpo continuava. era come se la seconda essenza che aveva avvertito in quel momento volesse essere presente nel suo corpo, impedendogli di compiere azioni "scomode", come bruciare la casa. In fretta allontanò il pensiero dalla sua mente. Non voleva autosgozzarsi con il coltello.
    Tornò ad osservare il giornale, assieme agli altri. Si trovavano esattamente nell' ingresso della tetra casa, Una tipica bifamiliare da film horror: Buia, piena di ragnatele e coi pavimenti che scricchiolano. Mancavano all' appello pipistrelli e fantasmi. Ma ci si doveva accontentare.
    Hmm... sembra quasi un giornale della Terra.... sempre che qui siamo in un altro pianeta... Diciamo un giornale di casa... Più che altro è la data a preoccuparmi.... Qualcuno qui si ricorda se è successo un fatto di cronaca nera in questo giorno qui? Non so, ma non riesco a pensare... è come se qualcosa mi sia entrato in testa.....
    Lo poteva sentire chiaramente, nel suo cervello era come se ci fossero stati due esseri: uno delle sue sembianze ed uno informe, dal colore violaceo, che sembrava impedire ogni azione contraria all' intento del medesimo.
    Si soffermò con lo sguardo sulla scritta "Abbey Road".
    Speriamo che non ci tocchi affrontare i Beatles....
    Ad un certo punto potè udire nuovamente la voce, sempre più distinguibile.
    Sembra che mano a mano che ci avviciniamo la voce si faccia sempre più chiara ed udibile.... forse dobbiamo addentrarci di più...
    Ebbe la sensazione che qualcuno o qualcosa diede una sorta di assenso al suo pensiero. Si spaventò. Non poteva nemmeno pensare in pace, dedusse.
    Noi? Ci conosci? Perchè ci hai chiamati qui?
    Disse con un tono di voce abbastanza sostenuto, poichè la voce era sempre un pò lontana. Era convinto che fosse di qualche fantasma. Non fece in tempo a finire di formulare questo pensiero che una un grido agghiacciante seguito dal sordo rumore di una porta che sbatte rimbombò per la casa.
    Pensai che venisse dal piano di sopra, o cose simili.
    Subito dopo, la voce ci diede il benvenuto in quella casa. Sembrava essersi avvicinata.
    Doveva chiederle di mostrarsi? Decise di non farlo.
    Ancora una volta la presenza parlò, pregando di ascoltarla.
    Sbuffò un poco, non perchè annoiato dalla situazione, ma perchè non sapeva cosa fare. Osservò ancora una volta l' interno della casa. Completamente buia. L' unica luce presente era quella che proveniva dall' esterno e si faceva strada attraverso la porta. Non questa gran luce, ma almeno permetteva di vedere ad un palmo di naso. Si scostò i capelli dagli occhi con un rapido movimento di testa, mentre il formicolio al resto del corpo sembrava non cessare.
    Beh? Abbiamo qualche idea? Nel senso, andiamo direttamente al piano di sopra oppure prima stiamo al piano terra?
    Aspettava la risposta dei suoi compagni, prima di dire la sua.
    Intanto stava finendo di esaminare il frammento di giornale.
    3 famiglie scomparse..... 1956..... doveva esserci un nesso... Che era successo quel fatidico giorno in Abbey Road? Forse solo la loro permanenza in quella casa avrebbe saputo spiegarlo

    Edited by LoreElite - 31/7/2011, 10:40
     
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  11. BlackieTheCat
     
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    Bastò un semplice passo perché quella sensazione scomoda tornasse a disturbare il libero scorrere dei suoi pensieri, arginandolo e dirigendolo lungo un diverso corso... Una direzione scelta da una diversa entità.
    A quanto pare non potremo agire liberamente così facilmente... Dovremo fare attenzione alle nostre diverse azioni, non si sa mai.
    Decisamente però la situazione lo infastidiva non poco... Aveva sempre odiato non avere libertà di decisione, libertà di agire... Ma se possibile avrebbe cercato un modo per risolvere questo problema non di poco conto. Un particolare poi attirò la sua attenzione, un foglio di giornale sembrava chiamarli svolazzando sugli scalini, e anche gli altri sembravano averlo notato... O era la presenza, ad obbligarli ad osservare il messaggio lasciato lì per loro? Cominciava a dubitare persino delle sensazioni e azioni che pensava provare e attuare quasi d'istinto, in quel luogo...
    -Sinceramente non ricordo nulla riguardo a questo fatto... e non mi pare di aver mai visto un giornale del genere dalle mie parti, anche se la composizione di articoli e tutto il resto richiama certamente i giornali del nostro mondo... Ma in fondo, mostri a parte, questo posto non si discosta di molto dalla realtà che siamo abituati a conoscere... per ora.-
    Certo, di diverso c'era anche la logica che sembrava tenere unito ogni lembo di questa assurda dimensione, ma questo particolare era palese ai presenti ormai da tempo... L'esperienza che avevano cominciato ad accumulare li aveva portati a stare sempre sull'attenti.
    -Sembra quasi quello della fabbrica, anche se la notizia non ha nulla a che fare con esso a quanto pare... Che questa sia la casa di una delle famiglie di cui parla il giornale? Di solito nulla capita a caso, da queste parti...-
    Come appunto era accaduto nella fabbrica, dove il giornale era collegato all'incidente che stava quasi per ucciderli tutti... Anche se sperava che questa volta non capitasse nulla di così drastico... Speranza decisamente vana, date le prospettive per ora riscontrate. Lo sguardo si perse un ultimo istante nel folle paesaggio che li circondava, nel quale gli parve di vedere delle persone... Forse una famiglia, creata per lui dalla sua fantasia galoppante. Ma fu superando la soglia che la situazione si scostò dalla retta che per ora li aveva condotti fino a quella casa... La voce misteriosa si rivolse di nuovo a loro, accogliendoli con educazione... Anche se dava l'impressione che non aspettasse altro che il loro arrivo. L'interno della dimora rispecchiava l'apparenza che si era formata nel suo immaginario di casa elegante dei bei tempi andati, e la sensazione di distorsione non l'aveva abbandonato neppure in quel luogo... Anche se si faceva sentire in modo più lieve.
    -Direi di ascoltare ciò che la voce ha da dire, prima di muoverci... Ne potremmo ricavare qualche informazione, e sarebbe sgarbato ignorare la sua richiesta... Se non stupido, dato che non sappiamo ciò che è in grado di farci. Farla arrabbiare di certo non è il massimo...-
    Mentre parlava al compagno un'ombra sembrò muoversi poco distante da loro, fuggendo rapida dietro l'angolo... Che se la fosse soltanto immaginata?

    Edited by BlackieTheCat - 2/8/2011, 20:16
     
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    -Grazie...- vi sentite rispondere. Chiunque sia, vi sembra grata per aver deciso di fermarvi, di provare ad ascoltarla.
    -Credevo... che non sarebbe venuto mai nessuno- prosegue. Ancora non la vedete, ma, di fronte a voi, sentite come una presenza... Sapete che è lì. La sentite. Non sapete spiegarvi come, né che tipo di sensazione sia, ma avvertite una sorta di aura, un calore irreale, una luce che non illumina.
    Ma, prima che lei riuscisse a parlare ancora, un fragore vi fa sobbalzare. Subito dopo, un grido tanto assordante da costringervi a coprirvi le orecchie con le mani. La casa trema, tutto viene scosso, e scorgete distintamente delle ombre staccarsi dalle pareti, come se vi stessero uscendo, e dirigersi, come tante piccole sagome, verso di voi.
    Ma non fate in tempo neanche a mettervi sulla difensiva, che queste circondano Mattia, il più piccolo di voi, afferrandolo e trascinandolo giù, in basso, nel pavimento, come attraverso un buco nero, o un passaggio.
    La casa sembra deformarsi per un istante, come se venisse compressa. Poi, tutto torna normale.

    -No... così presto...- sentite gemere la voce. Sembra sinceramente dispiaciuta per quanto accaduto.
    -Loro... l'hanno preso. L'ha preso lui-. La sua voce è flebile e mesta.
    -Vi prego... aiutatemi. Questa casa è un luogo dannato. Questa casa... è malata...- continua, tra i sospiri.
    -Non riesco più a vivere in tutto questo... In continuazione...Voi potete aiutarmi... Vi prego, fatelo-.
    Un pianto, un forte pianto disperato vi raggiunge. Proviene da un punto indefinito e lontano, e sembra quasi soffocato.
    Sembra lo straziante pianto di un bambino.

    -In questa casa è celata una verità. Rivelandola, metterete in moto un meccanismo che farà cessare tutto quanto. Per sempre-.
    Ora la sua voce proviene da un punto ancora più vicino, quasi vi sussurrasse all'orecchio.
    -Io vi aiuterò... Farò tutto ciò che posso per aiutarvi... Ma trovatela. Trovate la verità...-. La sua è una supplica. Se fidarvi o no, spetta a voi deciderlo.
    -Trovatela... e sarete liberi- aggiunge, sibillina. Non comprendete immediatamente il significato di quest'ultima frase, ma un cattivo presentimento vi assale...
    Se provaste ad afferrare la maniglia della porta ed uscire, sareste trattenuti. Non potete più tornare indietro... siete prigionieri della casa.

    -Oh, perdonatemi. Le mie buone maniere sono andate perdute con il tempo... Io sono Bettie Avery-.


    [Inizia l'esplorazione! Esprimete gioia, su. Potete muovervi liberamente per tutte le stanze della casa, accordandovi su dove andare. In ogni stanza, o quasi, potrete trovare un oggetto o qualcosa di utile ai fini della quest. Diciamo che siete in una specie di gioco d'indagine narrato: trovate indizi e giungete alla conclusione finale. Tutte le stanze sono esplorabili, tranne la cantina, che è chiusa a chiave, e la soffitta (che non è riportata nella mappa, ma nel ripostiglio al piano di sopra c'è una scala estraibile, per la quale serve una chiave). Se avete qualche perplessità sulle mappe, chiedetemi tutto quello che volete. Cercate di farmi capire che stanza state visitando.]

    Piano terra


    Primo piano


    [Soffitta-> si accede dal Walk in Closet]

    Nota importante: durante lo svolgimento della quest, la morte del vostro personaggio è un'opzione contemplata. Quindi attenti alle scelte che fate e alle decisioni che prendete... potrebbero esservi fatali.
     
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  13. LoreElite
     
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    Lucio pensava che fosse saggio continuare ad ascoltare la misteriosa presenza di quella casa. In effetti, forse prima di decidere dove e come muoversi era meglio farsi dire qualcosina dalla ragazza. Come se avesse sentito le parole di Lucio, La ragazzina ringraziò, come se i due ragazzi le stessero facendo un enorme favore. Stavolta Lorenzo riusciva a sentire una presenza indefinita accanto a loro, come se il fantasma della ragazzina li avesse raggiunti. Ormai non gli dava neanche più fastidio, come se fosse una sensazione di ordinaria amministrazione condividere il proprio corpo con una presenza violacea e avere accanto una ragazzina fantasma.
    Mi sto abituando lentamente a questo mondo...
    non riusciva a trovare il lato positivo di quel pensiero. Eppure in un certo senso gli piaceva stare lì...
    Riuscì a percepire qualcosa, come se il fantasma dell ragazzina volesse parlare ancora, che la casa diede letteralmente di matto.
    Prima un rumore assordante, come se un terremoto stesse squassando l' edificio, poi un grido di un quantitativo di decibel indefinito, forse addirittura sconosciuto all' uomo. Pareva una Banshee impazzita. Si tappò le orecchie, per evitare che il grido gli spaccasse i timpani. Era come se la casa soffrisse della conversazione tra i tre e il fantasma. Si era quasi dimenticato della sua quasi insensibilità corporea, e quasi sobbalzò quando mettendosi le mani alle orecchie non sentì i lineamenti caratteristici delle sue orecchie, ma solo un formicolio diffuso per le mani e le braccia.
    Dopodichè, la casa iniziò a tremare, come se il terremoto annunciato prima dal fragore sio manifestasse a scoppio ritardato. Vasi e quadri cadevano dalle mensole e dalle pareti, da quella che sembrava la cucina si poteva udire il rumore del cozzare delle posate in acciaio. Insomma un casino bello e buono. Come se la casa stesse battendo i piedi. Una casa viziata, che non sopportava la loro presenza. Si meravigliò di pensare a cose tanto idiote, ma tutto sommato in quel mondo tutto era possibile, quindi perchè non la casa viziata?
    Improvvisamente l' attenzione di Lorenzo venne catturata dalle pareti della casa: da esse fuoriuscivano delle lunghe lingue nere, che si posavano sul pavimento e assumevano una forma umana. Esse distesero le braccia all' indietro come per darsi lo slancio, e in una corsa silenziosa si gettarono sui tre ragazzi, precisamente sul più piccolo, circondandolo e girando vorticosamente attorno alla piccola figura, per poi trascinarlo giù, addirittura attraverso il pavimento. Dove lo stessero portando, nessuno lo sapeva.
    Era morto? Sarebbe bastato farlo diventare tangibile in uno spazio già occupato da qualcosa per farlo morire senza rumore. Gli occhi del giovane assistevano increduli a quella scena. Istintivamente si era mosso per cercare di afferrarlo mentre le ombre lo stavano portando giù, ma non aveva fatto in tempo a raggiungerlo. Troppo lento. Rimase immobile per qualche istante prima di udire di nuovo la voce della ragazzina.
    Loro? Lui? Vivere? Chi sono loro? chi è lui? Come può un fantasma parlare di vita?
    Questo pensiero attraversava la mente di Lorenzo mentre ascoltava la ragazzina parlare. Mettendosi il frammento di giornale raccolto prima nella borsa - sorprendentemente lo aveva tenuto in mano tutto questo tempo- , Si chiese se la ragazzina non fosse davvero viva e non stesse comunicando con i ragazzi con una sorta di potere mentale o robe varie.Forse il loro obbiettivo era trovarla e salvarla. Forse avrebbero dovuto portarla al QG.
    Improvvisamente i due poterono udire un flebile rumore, simile a quello di un bambino che piange. Come il grido che udirono non appena entrati nella casa, anche questo piagnisteo proveniva da un punto abbastanza indefinito della magione. La voce, adesso molto più vicina, sembrava che stesse sussurrando all' orecchio del ragazzo. In qualche modo era sicuro che anche Lucio avvertisse la medesima sensazione. Li supplicava di trovare una verità nascosta all' interno della casa. Lei li avrebbe aiutati. Le suppliche divennero un obbligo quando lei fece capire loro che non c' era via di uscita da quel posto se non svelando il mistero.
    Mi pareva un pò troppo rose e fiori la cosa...
    Per ultima cosa, la ragazza si presentò: Betty Avery. Faceva parte di una delle famiglie scomparse nel '56....
    Grazie Betty. Lo apprezziamo molto.
    Disse, sorridendo al vuoto. Si sorprese che il dono della parola non lo avesse ancora abbandonato.
    Rivolgendosi di nuovo a Lucio con aria si rese conto che il loro obbietivo era multiplo: Salvare la ragazzina, salvare Mattia e far cessare quel casino.
    E adesso? Cosa proponi di fare? Io esplorerei la casa da cima a fondo. Forse più stanze visitiamo più avremo i mezzi per uscire da qui.... anche se forse è la via più difficile.... Ma credo che sostenendoci l' un l' altro ce la possiamo fare. Ci stai?
    Sapeva che molto probabilmente la sua proposta non sarebbe stata presa in considerazione, anche perchè era più piccolo.
    Nel frattempo si chiedeva se era possibile comunicare mentalmente con la ragazzina. Come era stata utile Daphne poteva tornare utile anche lei....
    Betty... Betty... se mi puoi sentire rispondi.... volevo chiederti un paio di cose....
    Pensò, come se il suo pensiero dovesse espandersi per tutta la casa. Voleva provare. D' altro canto tutto era possibile in quel luogo, e non accettava di fare solo da stazione ricevente per messaggi mentali. Nel frattempo aspettava la risposta di Lucio.
     
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  14. BlackieTheCat
     
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    La presenza decise di farsi sentire, o almeno così credeva... Riusciva a sentire che era di fronte a loro, ma non era ancora in grado di vederla.
    -Difficile non venire, dato che ci ha praticamente "trascinati" fino a qui. Ma ora che siamo arrivati possiamo sapere cosa...-
    Prima ancora però che Lucio riuscisse a terminare la frase il caos esterno li raggiunse nella casa, e un grido infernale e assordante costrinse i tre a coprirsi le orecchie per non farsi esplodere i timpani, mentre le pareti attorno a loro sembrarono impazzire, in un turbinio di spirali e confusione. Nuovi soggetti si unirono poi alla follia, ombre animate dalle più misteriose intenzioni si staccarono dalla parete, avvolgendo Mattia e portandolo via con loro, in una specie di buco nero sul pavimento... Divorato dalle tenebre.
    -Tia!-
    Il suo grido fu come assorbito da quel frastuono, anche se questo cominciò a cessare come tutte le altre anomalie... e a quel punto fu la quiete ad assorbire i rimanenti. Fu in quel momento che la voce riprese il suo discorso, dimostrando di saperne molto riguardo ai fatti appena avvenuti... Anche se più di tanto non lasciò trapelare dalle sue parole.
    Loro chi? E in che senso così presto? Mi sa che dovremo fare il più in fretta possibile... Dovremo trovare questa verità.
    Il viso si voltò appena verso la porta, probabilmente se avessero provato ad aprirla non ci sarebbero riusciti... Questo giaceva dietro al concetto di "libertà"... O forse era più una libertà da quel controllo che aveva portato i Risvegliati fino a quella casa. Per ultimo la presenza si presentò, rivelando un possibile collegamento con una delle famiglie di cui parlava l'articolo di giornale.
    -Lucio, piacere... Suppongo.-
    Quella stessa cortesia portò Lucio stesso a presentarsi alla donna, anche se nulla gli assicurava che fosse un'idea saggia... Ma in fondo per un essere in grado di controllare i loro corpi quello doveva essere un particolare irrilevante.
    -Vedremo di risolvere questo mistero e liberare tutti.-
    A quanto pare il loro obiettivo era uno solo, e il suo completamento avrebbe risolto tutti i loro problemi... Svelato l'arcano sarebbero stati liberi... Loro, lo spirito e, si sperava, anche Mattia.
    -Certo, con un pò di attenzione potremmo trovare qualcosa di interessante in una delle stanze... Preferibilmente prima che quelle ombre trovino noi, portandoci via con Mattia. Signorina Bettie, se può seguirci sarebbe cosa gradita... Ma se non le è possibile non insisterò.
    Dopo aver risposto a Lore, l'attenzione di Lucio tornò tutta rivolta verso Bettie... Anche se in quel momento non era totalmente sicuro della sua presenza con loro... La sua richiesta fu più un azzardo, che volò leggero fra le mura attorno a loro. Guardandosi attorno lo sguardo cadde sulla camera più vicina alla loro attuale posizione, sulla sinistra, e facendo cenno a Lore Lucio cominciò ad incamminarsi verso di essa.
    -Comunque, signorina Bettie... cosa ci sa dire riguardo alle presenze di poco fa? Da quel che ho capito potrebbero saltar fuori ancora una volta da un momento all'altro, è una questione di tempo... Ma cosa sono, e cosa ne hanno fatto del nostro compagno?-
    Ne parlava come se essa li stesse seguendo, nella speranza che fosse veramente così... Nel caso comunque non si sarebbe fatto troppi problemi, e sarebbe rimasto in silenzio fino al raggiungimento della stanza.
    -Beh, mio caro Lore... Direi di cominciare da qui.-
    Attorno a loro l'ambiente faceva presupporre che i ragazzi si trovassero nel salotto della casa: tre poltrone vermiglie e un divano dello stesso colore stanziavano nei quattro angoli della stanza, offrendo ristoro agli ospiti stanchi che ne avevano bisogno, e un modesto camino in cotto scaldava la stanza dal muro di fronte a loro... Anche se il fatto che fosse acceso in una casa di morti faceva venire leggermente i brividi. Questo è ciò che risaltava da una prima occhiata, ed ora non restava altro che effettuare una ricerca più approfondita.
    -Direi di dividerci per coprire più spazio in un colpo solo... Io mi occuperò della metà della stanza verso il fondo, mentre tu darai un'occhiata a questa metà... Inutile dire che il primo che trova qualcosa avvertirà l'altro, ok?-
    Ricordava l'avversione di Lore riguardo il dividersi, ma in questo caso si trattava semplicmente di separarsi rimanendo comunque nella stessa stanza... Era una mossa più che ovvia, dato che rimanendo troppo vicini si sarebbero intralciati a vicenda, perdendo solo tempo.
    Bene... Allora si va.
    E con un ultimo respiro Lucio si avvicinò al fondo della stanza, dal quale si poteva intravedere quella adiacente, e un grande tavolo al centro di essa... Forse si trattava della sala da pranzo, chissà.
     
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    -Ti sento. Puoi parlare normalmente, riesco a sentirti in ogni caso- ti risponde Bettie, ma non hai la certezza assoluta di poter udire solo tu questa risposta.
    -E credo di potervi seguire, ma non so per quanto. È un mondo complicato, il mio, e ci sono tante interferenze...-, aggiunge, con quella che sembra una punta d'amarezza nella voce.
    D'ora in poi, Bettie vi seguirà fin dove le sarà possibile. Neanche lei sa fin dove potrà spingersi, e potrebbe accadere che perdiate i contatti con lei temporaneamente. Ma sapete che lei farà tutto ciò che può per aiutarvi. Forse non dovreste fidarvi così ciecamente e prematuramente, ma lei sembra davvero sincera...
    Durante il vostro spostamento, la casa sembra tranquilla. Un suono ricollegabile a quello di un pianoforte che si accorda vi raggiunge, per poi cadere nel silenzio.

    -Devo chiedervi scusa...- sentite dire Bettie, all'improvviso, -Vi ho trascinati qui contro la vostra volontà. Ma ho provato a chiamare qualcuno perché mi aiutasse, e voi avete risposto alla mia chiamata... Sapete, era tanto tempo che qualcuno non rispondeva. Forse solo gli esseri come voi possono sentirmi-.
    Le sue parole sono enigmatiche. Si riferisce ai Risvegliati in particolare? Oppure agli esseri umani? Se sì, perché non è riuscita a comunicare con i Ricognitori? Ma questo intervento si limita a insinuare il dubbio nelle vostre menti, senza lasciarvi il tempo di provare a rispondervi: avete un compito da svolgere.
    -Non temete- la sua voce si fa più dolce, -il vostro amico potrebbe essere salvo. Potrebbe accadere che ricompaia presto, che loro lo lascino andare... Che lui ne abbia pietà...-. Un sospiro, e un singhiozzo. Parlare di quest'argomento pare turbare Bettie.
    Giunti nel salotto, dopo un'esplorazione superficiale, uno di voi scorge quella che sembra della carta stracciata sul tavolino da caffè posto davanti al divano; con un'analisi più accurata, siete in grado di stabilire che si tratta di un nuovo frammento di giornale,




    Un'ondata di gelo avvolge di colpo la stanza. Le fiamme nel caminetto sembrano raggelarsi per un istante, e un suono fastidioso, come un sibilo, vi investe, quasi bloccandovi il fiato in gola. Dura solo un attimo, ma la sensazione più sgradevole che conoscete vi attanaglia. Non sapete spiegarvi di cosa si tratti, ma sapete che non vorreste mai più provarla. Mai più.
    Dopo pochi istanti, è tutto finito, come è accaduto con le ombre poco prima. Il fuoco nel camino torna a scaldare la stanza vigoroso, anche se non potete avvertirlo sulla vostra pelle.

    -È lui...- sussurra flebile Bettie, la voce tremante.






     
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