Risveglio Wade

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  1. Morthag
     
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    *ma cos...*

    Qualcosa di viscido improvvisamente sfiorò la sua nuca, proprio dietro l'orecchio. Non capiva cosa potesse essere, e non fece in tempo a capirlo, poichè qualcosa di più inquietante lo distrasse. L'ululato del gigante meccanico era sempre più forte, e le vibrazioni delle rotaie si facevano mano a mano più forti, scuotendo corpo e anima del ragazzo come se fossero un lenzuolo steso su un filo di nylon in piena campagna durante una tromba d'aria. Il panico dilagava rapido in lui, che era sempre stato calmo nel suo eterno odio. Ma ora, di odio, non ne provava, un sentimento nuovo si fece spazio nella sua mente sull'orlo di una crisi. La paura si strinse come un cappio attorno alla sua ragione, soffocandola lentamente. Disperato, iniziò a dimenarsi, cercando di alzarsi, di strapparsi da quella morsa invisibile che lo tratteneva lì. Un dolore alla nuca gli fece piegare il collo in direzione del violino abbandonato, e gli parve di intravedere qualcosa. Poi, quel sussurro. Una voce confusa nel terribile frastuono della macchina infernale era arrivata alle sue orecchie. Ma non poteva essere possibile, un tale rumore avrebbe dovuto impedire a quel bisbiglio di giungere a lui. Era forse la sua mente che oramai nel delirio si divertiva a giocargli scherzi allucinanti prima di morire? E mentre tutto questo accadeva, il liquido si espandeva su di lui

    *MA COSA DIAVOLO SUCCEDE*

    provò ad urlare al mondo, ma tutto ciò che riuscì a fare era solo ed esclusivamente emettere gemiti soffusi, come se avesse perso la capacità di respirare e dovesse chiedere aiuto con tutte le vie respiratorie occluse. La situazione era insostenibile, e doveva fare qualcosa. Ma non sapeva cosa

    A che mi serve una chiave, se un treno mi stà per invesitire nel bel mezzo del nulla?
    Si stupì del fatto che la sua voce era uscita dalla sua bocca, mentre il liquido era oramai ovunque e si rendeva conto che, nonostante fosse fuori dalla sua capacità visiva, il locomotore era ormai prossimo a travolgerlo. Ma, oltre ad essersi stupito del fatto che era riuscito a parlare, notò anche una cosa che prima non aveva considerato. Tutto, intorno a lui, era diventato strano, "incolore". Lo spettro visivo dei suoi occhi era apparentemente impazzito, poichè non poteva notare nulla che avesse tonalità di colore diverse dal bianco o dal nero. Qualche cosa grigiastra quà e là, ma nulla più. Tranne quel dannato violino, che aveva ancora qualche chiazza di marroncino seppellita dal grigio della polvere e dal verde della muffa.

    *Ho sempre voluto un violino*

    pensò, cercando disperatamente di avvicinarsi ad esso, come se fosse inspiegabilmente attratto dall'oggetto. Deliri dovuti alla pazzia o inspiegabili desideri repressi che si manifestavano a causa dello stress? Tutto questo non aveva importanza, e a Wade non importava altro che prendere quel violino, qualsiasi costo avesse avuto
     
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33 replies since 3/4/2013, 02:33   140 views
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