Il treno fischia di nuovo; sembra quasi impaziente di ripartire.
IL TRENO È IN PARTENZA!
Mentre cammini verso il treno, la stazione inizia a dissolversi. Come una pellicola bruciata, si scioglie, cola, svanisce, lasciando dietro di sé tracce di nero. Dal vagone aperto senti provenire della musica: è una melodia lenta, profondamente malinconica, quasi struggente.
E la dissolvenza intorno a te ricorda le lacrime, la polvere ti si incastra sul volto e fra i capelli, unico elemento tangibile dell'intero luogo. Il vento è leggero, ma insidioso, e aspetti di sentire un brivido di freddo, che non arriva. Ben presto, l'unica cosa che rimane intatta è la strada che porta al treno. Piccole scale metalliche ti attendono, per portarti dentro al vagone. Dentro. Dove ti senti chiamare.