Risveglio Alice

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  1. Bbbgster~
     
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    Un rumore in lontananza. Ritmico, sostenuto, netto. Forse un picchio che beccava un albero? No, questo era troppo acuto e lento per essere prodotto da un volatile. Aspetta… ma certo! Acqua. Come fosse un lavandino da cui continuano a cadere gocce in modo ritmato, quasi come una canzone.
    Alice si svegliò subito dopo aver intuito cosa fosse quella melodia che l’accompagnava in quel dolce sonno. Perché è di quello che si trattava no? La giovane si ricordava solo che un attimo prima era sdraiata sul suo divano di eco pelle, reso caldo dalla temperatura del suo, mentre stava lavorando al suo prossimo fumetto. Lo story-board era adagiato sulle sue gambe, quando d’improvviso la vista si offuscò e tutto divenne nero. Era forse svenuta? O si era semplicemente addormentata per la stanchezza accumulata in quei giorni?
    Le ossa erano stanche, così come i muscoli e persino la testa pesava dalla stanchezza. Quel lavoro la stava prosciugando. Forse non avrebbe dovuto accettare quella sceneggiatura… magari non era in grado per un simile sbalzo lavorativo. Insomma, era un bell’impegno, diciamolo.
    Tornando al presente: gli occhi della ragazza non si aprirono nemmeno quando capì di non essere più a casa sua e nemmeno quando le sue mani andarono a tastare su cosa era svenuta o comunque caduta. Qualcosa di molle, non era certamente il suo divano. Giusto?
    Cercò di alzarsi e proprio in quel momento un odore nauseabondo le perforò le narici quasi bruciandole tutte le mucose.

    Che diavolo..?!

    Un cadavere in decomposizione? Una carcassa di animale, forse? Oppure qualcosa di scaduto…?
    Non ci pensò due volte, Alice si alzò di scatto barcollando un po’ prima di trovare l’equilibro per una stabilità minima. Una mano raggiunse istintivamente il naso e anche la bocca quando lo sguardo della ragazza si soffermò sulla “poltrona” dove fino a pochi istanti fa era seduta.
    Quella puzza insopportabile veniva da una forma di formaggio in evidente stato di decomposizione.
    Un conato di vomito salì prepotentemente nella gola della rossa che si voltò dal lato opposto di quella visione orribile, appoggiandosi ad un muro, per poi vomitare anche l’anima. Non ricordava di aver mangiato delle carote, ma evidentemente l’aveva fatto poco fa; ora quelle piccole fette di ortaggio arancione si stavano spargendo per tutto il perimetro ma fortunatamente un’altra cosa rubò l’attenzione della scozzese.
    Un flebile ronzio in lontananza incominciava a farsi sentire. Era troppo lieve per ricondurlo a qualcosa, qualche insetto oppure anche volatile, ma Alice tese comunque l’orecchio per ascoltare reggendosi a fatica in piedi. Si doveva ancora riprendere da quel tanfo insopportabile e soprattutto dalle carote che erano appena fuori uscite dalla sua bocca. Nonostante ciò cercò di ricomporsi almeno un minimo, portando i capelli dietro alle orecchie e gonfiando il petto come a dire: eccomi, sono pronta.
     
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  2. LoreElite
     
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    All' improvviso, alle tue orecchie giunge un ronzio. Non sembra molto distante, ma di certo proviene da qualcosa attaccato alla parete. Mano a mano che ti riprendi, sembra che anche i tuoi sensi tornino ad affinarsi. I tuoi occhi iniziano ad abituarsi all' oscurità, rivelandoti una sorta di cilindro metallico alto all' incirca un metro e mezzo, alla tua sinistra. Dall' oggetto sembra provenire una flebile luce rossa, che riesci a notare appena. Sempre dallo strano cilindro sembra provenire il rumore gocciolante che ti ha svegliata. Probabilmente un' infiltrazione dal soffitto.
     
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  3. Bbbgster~
     
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    Ancora quel dannato ronzio ma stavolta Alice si rese conto che non era poi così distante come l’aveva percepito precedentemente e questo pensiero la fa stare in guardia e soprattutto per niente tranquilla. Lo stomaco era ancora sotto sopra da prima e questi sentimenti non aiutavano a far rimettere a posto la pancia della povera ragazza.

    Possibile che sia…?

    La rossa si avvicina al muro constatando che il rumore noioso proveniva da qualcosa attaccata alla parete e, come un gatto, balza all’indietro urtando qualcosa di, ancora una volta, molliccio. La rossa non ha il coraggio di voltarsi per vedere cosa aveva calpestato e notandoci con più attenzione adesso riusciva anche a distinguere più raffinatamente le forme degli oggetti che ora erano ben distinti. Continuando ad indietreggiare, con la mano sinistra la ragazza sentì un rumore metallico e d’istinto si girò notando che quel rumore veniva da un tubo di metallo, appunto, da dove proveniva anche il gocciolio che ha svegliato la ragazza scozzese pochi minuti prima.
    Alice nota anche una flebile luce rossa che proviene sempre da quello strano tubo. In realtà non aveva nessuna intenzione di vedere all'interno di quel coso e un’altra cosa che non aveva intenzione di fare era approfondire la direzione del suono di quel fastidioso ronzio.
    Forse, alla fine, era meglio andarsene da li. Qualcosa le diceva di andare dalla direzione opposta di quei rumori, cosa che fece di li a poco, molto lentamente così da reagire nel caso fosse successo qualcosa di… inaspettato, diciamo. Un sesto senso le diceva che forse sarebbe capitato qualcosa di spiacevole e con i nervi a fior di pelle, Alice, inizia a camminare. Lentamente e forse anche in maniera un po’ snervante.
     
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  4. LoreElite
     
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    Le tenebre avvolgono il misterioso luogo nel quale sei stata improvvisamente catapultata. Non riesci a distinguere un granchè in tutto quel buio, a parte il fioco bagliore rosso che proviene da quello strano cilindro. Il gocciolio è sempre presente all' interno del buio di quella che sembra - a giudicare dall' eco delle gocce che si infrangono sulla superficie metallica dell' insolito costrutto - una grande stanza. Camminando in mezzo a varie cose viscide, ti fai sempre più strada ( in una ipotetica linea retta) verso la parte diametralmente opposta della grande stanza in cui ti trovi... finchè non sbatti nel muro, con discreta violenza. La botta è tale da farti sbilanciare e cadere nuovamente di schiena sul duro pavimento. Con il poco che riesci a vedere, riesci a distinguere una parte di quella che sembrerebbe una saracinesca metallica a poca distanza dal punto in cui hai sbattuto. In poche parole, sei chiusa dentro.
     
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  5. Bbbgster~
     
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    Alice stava provando un’emozione simile all’ansia continuando a camminare alla ceca in quello spazio che, per lei, era infinito. Pensando a quest’ultimo termine nella ragazza salì un senso d’angoscia che forse non aveva mai provato. Come fosse persa nel bel mezzo del deserto del Sahara e non ci fosse nessuno e niente nei paraggi. La sensazione era proprio quella; in più ci si metteva anche il buio a complicarle le cose. Riusciva solo a distinguere a malapena la forma di quello strano tubo da dove proveniva una luce rossa e magari anche altre cose indistinte, anche se non ne era poi così sicura, in effetti.
    I battiti della rossa incominciarono ad aumentare spropositatamente così come la cadenza dei suoi respiri, come se stesse andando in iperventilazione. Si fermò per qualche istante appoggiandosi al muro praticamente ghiacciato e una mano raggiunge istintivamente il cuore.

    Calmati, Alice. Calmati. Uscirai di qui ma devi mantenere i nervi saldi.

    Suonava un po’ ironico questo pensiero, detto da una tizia che aveva appena vomitato l’anima per una forma di formaggio andata a male. Molto ironico.
    Quel rumore di acqua gocciolante stava ancora rimbombando nella testa della scozzese, che con uno scossone cercò di cacciare via quel suono noioso dalla sua testa, non riuscendoci. Ovviamente.
    Continuò ancora per poco a camminare, Alice, finché non sentì qualcosa sulla sua caviglia scoperta. Sfortunatamente proprio quel giorno era vestita con dei pantaloni che le arrivavano al di sopra della suddetta caviglia. Il suo primo pensiero fu quello di un’ aracnide, di conseguenza il panico attanagliò la mente della ragazza che iniziò a correre come una pazza e non notò di calpestare qualcosa di viscido mentre stava correndo.
    Fortunatamente la corsa si fermò presto a causa della mancata agilità della ragazza che, infatti, scivolò distrattamente su quelle che potevano essere altre forme di formaggio schiantandosi, letteralmente, su una parete dura per poi cadere a terra di schiena con un tonfo, finendo su altre cose viscide.
    Tenendosi il viso fra le mani Alice non cercò nemmeno di trattenersi e sbattendo i piedi a terra come una bambina urlò:

    Ma che diavolo succede?! Possibile che capitino tutte a me oggi?

    Ancora a terra dolorante, e soprattutto adirata, la ragazza riuscì a distinguere poco a poco una saracinesca di fronte a lei, chiusa.
    Le soluzioni potevano essere: tentare di aprire quella maledetta saracinesca con solo le mani, trovare qualcosa che la potesse aiutare oppure incominciare ad urlare come una checca isterica. In effetti nessuna delle tre idee era fattibile ricordando che Alice non vedeva quasi nulla, era circondata da formaggio con un odore nauseabondo e in più non aveva la forza di un Hulk.

    Che situazione di merda.

    E con questo pensiero la rossa sbuffò sonoramente, cercando di alzarsi facendo forza sulle braccia, ma un dolore alla spalla la bloccò immediatamente facendole uscire dalla gola un ringhio degno di un leone. Nonostante questo tentò una seconda volta di rialzarsi, fatto ciò avrebbe provato ad aprire la saracinesca con la sua sola forza per poi magari cercare qualcosa con cui aiutarsi. Forse sarebbe stato anche il caso di indagare su quello stramaledetto tubo con la luce rossa.

    Non si sa mai che porti da qualche parte.

    Pensò la scozzese massaggiandosi la spalla dolorante.
     
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  6. LoreElite
     
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    Ti rialzi con cautela, e sempre facendo attenzione a non scivolare, ripercorri la strada che avevi fatto a ritroso. una volta arrivata in prossimità del cilindro metallico, riesci a coglierne più dettagli, aiutata anche dal fievole bagliore rosso che viene emanato da una regione circolare posta sopra alla costruzione metallica. Parrebbe un pulsante.
    Lo strano cilindro si rivela essere una sorta di costruzione a forma di idrante alta su per giù un metro e mezzo. Il pulsante si trova all' incirca ad un metro da terra, e sopra di esso vi è una piccola fessura.
    Tutto intorno a questo strano oggetto sembrerebbero esserci altri pulsanti, ma sembra che siano tutti fuori uso.
    Sopra a quel pulsante, una sorta di incisione. Non sembra un incisione fatta da un vandalo a posteriori. Evidentemente quell' oggetto è uscito così dal posto in cui è stato fabbricato.
    Nel frattempo, il gocciolare non cessa il suo ritmo logornte, e il ronzio di quell' oggetto attaccato alla parete continua imperterrito.
    Per la prima volta da quando sei in quel luogo, ti pare di sentire un movimento, ma il rumore è talmente lieve che potresti essertelo immaginato.
     
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  7. Bbbgster~
     
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    Facendosi forza sulle gambe e sul braccio ancora sano, Alice riuscì finalmente a rialzarsi anche se con non poca fatica. Con una mano continuava a massaggiarsi la spalla dolente come se sul palmo avesse un unguento specializzato. Dopo essere scivolata su quel pavimento viscido, la ragazza notò che anche i suoi vestiti si erano impregnati di questo odore nauseabondo e per grazia divina si trattenne dal vomitare una seconda volta. Appena le sue gambe si stabilizzarono Alice prese a camminare nuovamente facendo bene attenzione a non salutare il terreno con la sua faccia o stavolta non se la sarebbe cavata solo con un livido sulla spalla. La rossa cercò di voltarsi di centottanta gradi, così da ripercorrere la strada fatta pochi minuti fa. Ora aveva capito che si trovava in una stanza chiusa, se ci fosse stato qualcosa di utile doveva essere li. A pensarci bene…

    Sono in una stanza chiusa, al buio e l’ultima cosa che mi ricordo è il mio divano… possibile che io sia stata… rapita?

    E in quel momento la giovane disegnatrice si chiese chi fosse lo strano individuo che rinchiudeva delle neo fumettiste in stanze piene di formaggio scaduto. Una strana domanda, questa.
    Alice nel frattempo raggiunse lo strano tubo metallico tastando di tanto in tanto il terreno con i piedi, giusto per avere una speranza di trovare qualcosa di utile. Arrivata a destinazione la rossa si sorprese notando che il tubo non era poi così piccolo come se l’era immaginato e, aiutata da una fioca luce rossa, era riuscita a capire che il cilindro metallico era alto poco meno di lei e che sopra di esso c’era un pulsante da dove proveniva quella strana luce. La giovane, quasi istintivamente, si chinò per osservare meglio la nuova scoperta fatta e notò quasi subito una piccola fessura al di sopra del pulsante ma non le diede molto peso, piuttosto le interessavano gli altri pulsanti che circondavano quello principale.

    E se provassi a…

    Quasi senza nemmeno pensarci la rossa cliccò tutti i pulsanti tranne quello da cui proveniva la luce rossa che Alice incominciava ad odiare ma non successe nulla.

    Forse sono fuori uso o magari rotti.

    Avvicinandosi la ragazza notò una strana incisione sul bottone centrale, come fosse un marchio di fabbrica. Lui doveva per forza fare qualcosa, doveva funzionare. Era l’unica scelta rimasta. Doveva e basta.
    Avvicinò la mano a quella cosa rossa e rotonda quando il ronzio sentito fin ora la distrasse.
    Ma non era esattamente il rumore che l’aveva distratta stavolta, no. Alice credeva di aver sentito uno spostamento d’aria, come se qualcosa o qualcuno dietro di lei si fosse mosso.
    Dei brividi percorsero la schiena della giovane che rimase pietrificata per qualche istante prima di tirare un lungo sospiro.

    Sono solo un po’ suscettibile. Se non esco presto di qui molto probabilmente impazzirò.

    Pensò la rossa prima di cliccare quel dannato bottone con una non molta velata ansia.
     
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  8. LoreElite
     
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    Decidi di premere il misterioso pulsante rosso. Per qualche secondo, un ronzio si leva nell' aria, poi la luce invade la zona. Le lampade al neon ti rivelano finalmente il luogo in cui sei stata catapultata.
    Una grande stanza rettangolare, di circa una trentina di metri di lunghezza per una ventin di larghezza, coon un pavimento bianco costellato da strane macchie scure e sul quale si muovono un certo numerondi insetti in cerca di qualche zona d' ombra. Ai lati di essa, delle costruzioni in legno che forse un tempo erano dei banconi.
    Al di sopra del primo di essi, precisamente quello sul lato sinistro della sala nonchè il più vicino alla tua posizione, si trova la carcassa di un mammifero non ben definito, attorniato da mosche e altri detritivori. Probabilmente un tempo doveva essere legato per una zampa in modo che penzolasse dal soffitto.
    In fondo alla sala, ad una trentina di metri dalla tua posizione, riesci a riconoscere la saracinesca accanto alla quale avevi preso una testata.
    Dietro di te, uno scampanellio meccanico, come se stesse suonando
    Una campanella.
    Se ti voltassi, potresti vedere l' origine dello strani ronzio meccanico che ti accompagna dal momento in cui ti sei svegliata. Una telecamera, che ti punta come se ti stesse osservando, puntandoti contro una luce bianca.
    Un secondo prima di voltarti, giureresti di aver visto un foglietto di carta spuntare dalla fessura presente sul cilindro metallico...
     
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  9. Bbbgster~
     
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    Di nuovo il ronzio che per minuti o forse ore era stato la colonna sonora dei momenti della rossa, ma non ci fece molto caso dato che subito dopo una luce quasi accecante invade gli occhi di Alice facendoli chiudere istintivamente. Passare dal buio quasi totale ad una luce che la stava accecando era un buon modo per far rimbambire la presente.
    Quando gli occhi della rossa si ripresero, ella poté notare la stanza in cui era stata rinchiusa.
    Niente di che se non fosse per la carcassa d’animale in decomposizione totale, insetti che scappavano per cercare una zona d’ombra e l’ansia della ragazza che stava crescendo a vista d’occhio.
    Fortunatamente, alla vista dell’animale morto con all’interno alcuni insetti che la rossa non volle identificare, non vomitò. Siamo già un passo avanti, dai. Solo un verso disgustato uscì dalla sua bocca e un braccio andò a coprire quest’ultima insieme al naso, involontariamente.
    Si guardò attorno, Alice, e oltre a notare più in la nella stanza la saracinesca con la quale si era scontrata, notò anche dei banconi malridotti vicino alla carcassa d’animale.
    I pensieri della rossa si fermarono di colpo, distratti da un suono metallico; come fosse una campanella che stava suonando o qualcosa di simile. L’ansia della ragazza andò alle stelle ma decise comunque di voltarsi. Voleva uscire da quella maledettissima stanza, non ce la faceva davvero più.
    Voltatosi Alice poté notare che, fortunatamente, lo strano ronzio era dovuto da una telecamera che continuava a seguire i suoi movimenti.

    Ma allora mi ha rapita davvero qualcuno, cazzo.

    Senti tu, brutto stronzo! Ti conviene fammi uscire o…

    La rossa smise improvvisamente di inveire contro l’innocente occhio meccanico per poi ricordarsi di avere visto un biglietto spuntare dalla fessura vicino al bottone rosso del cilindro.
    Lasciò perdere la telecamera, come un giocattolo ormai vecchio e si diresse verso il cilindro metallico per poi prendere con fare deciso ma nervoso il bigliettino, quasi strappandolo dalla fessura.

    Tanto peggio di così cosa mi può capitare? Un pazzo assassino fornito di motosega, forse.
     
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  10. LoreElite
     
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    La telecamera è sempre fissa su di te, ma la luce che avevi puntata addosso si spegne e quell' assordante scampanellio cessa di botto.
    Lo sguardo della telecamera è però sempre fisso sulla tua persona. Per qualche secondo, il silenzio più assoluto, fatta eccezione per il solito gocciolare, che proviene da una perdita d' acqua di un tubo, forse crepato, che sporge dalla porzione di soffitto soprastante al distributore metallico.
    Sul biglietto c'è un numero e una lettera . 4C.
    Se tu guardassi meglio il bottone che poco prima avevi premuto, adesso potresti riconoscere l' incisione che prima non eri riuscita a decifrare.
    Ancora una C.
    Oppure cosa?
    Una voce piatta riempie la stanza.
    Non le hanno forse insegnato che è maleducato usare un certo tono con persone appena incontrate?
    Segue un rumore meccanico, come di un qualcosa che viene trasportato. Se ti volassi nuovamente verso la telecamera, noteresti uno schermo accanto ad essa. Questo trasmette l' immagine di un grosso occhio tempestato di capillari in vista. Ogni tanto sembra guardarti, ma subito dopo il suo sguardo va verso i lati dello schermo, come se volesse vedere se fosse stato combinato qualcosa nella stanza in cui sei.
    l' iride è di un rilassante colore verde.
     
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  11. Bbbgster~
     
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    Fortunatamente per la rossa il rumore fastidioso della campanella cessò di suonare e la luce accecante smise di essere così abbagliante. D’altro canto, però, gli occhi della scozzese si stavano abituando a quella luce quindi l’imminente scomparsa di quest’ultima le procurò un po’ di disagio dato che ora riusciva a vedere meno. Nonostante questo la ragazza riuscì comunque a percepire lo sguardo della telecamera ancora fisso su di lei. Il pugno di Alice si strinse un po’ e così si accorse di avere ancora in mano il biglietto raccolto poco tempo prima. Accompagnando di scatto il pugno serrato vicino al viso, la ragazza lo aprì per poi concentrarsi sul messaggio scritto sul foglio.

    Quattro c. Che diavolo…

    Delle gocce continuavano imperterrite a schiantarsi al suolo producendo quell’irritante suono che stava facendo ammattire la mente della rossa. Ci mancava solo questo.
    Volgendo lo sguardo altrove la ragazza poté notare un’altra c incisa su quel bottone rosso che poco prima aveva premuto.

    Quattro c… una c sul bottone. Forse dovrei premerlo quattro volte…?

    I pensieri della scozzese si interrompono ferocemente.
    Finalmente qualcuno le stava parlando. Non frasi di cortesia, ovviamente, ma era già qualcosa.

    E a lei non le hanno ai detto che rapire persone è perseguibile penalmente?! Ascolti…

    La ragazza sospirò abbassando le braccia che poco fa sventolavano in aria con l’intento di sembrare minacciose.

    … se è Saw l’enigmista può dirmelo ok? Almeno me ne faccio una ragione.

    Disse stancamente, perché si. Era fottutamente stanca. Non ne poteva più di quella situazione definita dalla sua mente: di merda.
    Alice era girata di schiena rispetto alla telecamera ma si voltò immediatamente quando sentì un rumore anomalo, come se qualcuno stesse trascinando qualcosa. Uno schermo. Ora si poteva notare un grandissimo occhio di colore verde all’interno della schermata.

    Mi lusinga vedere il bellissimo verde del suo occhio ma devo dire che non me ne frega assolutamente nulla e vorrei uscire da qui, grazie.

    Disse, indispettita la ragazza senza notare gli spostamenti dell’occhio stesso. Sbuffando.
    Per ora non avrebbe ancora schiacciato il bottone, voleva saperne di più su quella persona che le stava parlando.
     
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  12. LoreElite
     
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    La ringazio infinitamente del complmento, ma devo informarla che è impossibile. Lo spaccio è stato messo in quarantena da tempo immemorabile, ormai.
    Mentre il tuo interlocutore parla, ancora quel calpestio in lontananza che avevi sentito prima, anche se molto più sommesso. Giudicare cosa sia a produrre quel rumore pare impossibile. Potrebbe essere tutto nella tua testa. Sicuramente il gocciolio dell' acqua è una grande distrazione.
    Anche volendo, non potrei soddisfare la sua richiesta. Per due motivi. Devo accertarmi che lei non sia contaminata e soprattutto non ho il potere di sciogliere la quarantena. Dovrebbbe parlaee con il direttore centrale. Dopo la contaminazione potrei farle strada fino a la. Fino ad allora , la sicurezza la riterrà un soggetto ostile. Se ha delle domande può pormele, prima che il processo di decontaminazione inizi.
    Sentenzia alla fine, con molta calma.
     
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  13. Bbbgster~
     
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    Scusi un attimo.

    Disse la ragazza, avvicinandosi per far vedere all’interlocutore quanto arrabbiata fosse.

    Spaccio? Io sono in uno spaccio? E poi che vuol dire che è in quarantena?! Io sto benissimo e sono qui, non sapendo nemmeno quando ci sono arrivata, perché e soprattutto come!

    Alice sentì dei rumori, molto simili a quelli sentiti fin ora ma non ci fece minimamente caso, dato che voleva seguire il discorso dello sconosciuto con gli occhi verdi.

    Un soggetto ostile, io? Sul serio…? Ascolti…

    Cerca di calmarti Alice. Stai buona.

    Una mano raggiunse gli occhi della rossa nel tentativo di recuperare l’unica briciola di sanità mentale che le era rimasta, sbaffando.

    Come potrebbe una fumettista ventenne, che è svenuta sul proprio divano, ad essere un soggetto ostile? Mnh?!

    Lo sguardo della ragazza andò sul bottone rosso e istintivamente lo premette quattro volte. Si era stufata di stare in quel posto che puzzava ogni secondo di più. Doveva fare qualcosa.

    Movimentiamo la giornata. Ancora.
     
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  14. LoreElite
     
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    A questo posso risponderle subito, signorina. Misure precauzionali. Ma non si preoccupi, il robot addetto alla scansione di materiale organico corrotto si trova poche stanze più in là. Fra poco le aprirò la porta.
    Una breve pausa, l' cchio verde continua a guardati.
    Lei mi incuriosisce signorina... In primo luogo per il fatto di trovarsi qui. Erano SECOLI che un umano non entrava qua dentro. In più, il fatto che non sappia cos'è lo Spaccio mi lascia alquanto perplesso...

    L' occhio sbatte due volte velocemente, per poi rivolgersi verso la famosa saracinesca.
    Ecco, signorina. Il robot è situato nell' ala 4C. sempre dritto, terzo corridoio a destra.
    All' improvviso, però, senti di nuovo un movimento. Stavolta è definito. Non puo' essere solo nella tua testa.
    Qualcosa ti sbattte sul capo. Calcinacci?
    Rrraaaaugh....
    Se tu alzassi lo sguardo, capiresti il perchè di tante misure di precauzione.
    Un essere alquanto raccapricciante si sta avvicinando alla posizione dello schermo con l' occhio con fare non troppo tranquillo.
    Sembra essere un umano diviso all' altezza della vita con molte braccia extra. Riesci a contarne una decina, più uno che spunta da dove normalmente si dovrebbero trovare le gambe. Si muove come una sorta di insetto, e le sue mani riescono ad appigliarsi al soffitto con grande facilità. Probabilmente la sua stretta è talmente forte da permettergli di conficcare le dita nello strato di cemento, a giudicare dalla quantità di calcinacci che si lascia dietro al suo passaggio.
    Una volta giunto in prossimità dello schermo, l' essere balza su di esso staccandolo dal muro, per poi distruggere anche la telecamera che, puntandolo, aveva già cominciato a trillare.
    Dopodichè ti guarda, con i suoi occhi costellati da vasi sanguigni. L' iride sembra aver assunto un colorito giallo acceso.
    Di nuovo emette un suono gutturale poco piacevole.
    COLLEGAMENTO CON IL SUPERVISORE INTERROTTO.
    Un messaggio registrato rimbomba per tutto lo Spaccio, e delle luci rosse spuntate dalle pareti da dei pannelli scorrevoli cominciano a lampeggiare , mentre le luci al neon si sono spente nuovamente, lasciandoti da sola con la creatura in uno spazio decisamente poco illuminato.
     
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  15. Bbbgster~
     
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    Le braccia della rossa si incrociarono, segno del fastidio provato dalla ragazza che stava sbuffando sonoramente.

    Si… proprio secoli. Immagino.

    Rispose Alice seccata, fissando con curiosità l’occhio verde che la stava fissando.

    Menomale. Direi che era ora!

    Gridò la rossa portando le braccia al cielo. Finalmente un aiuto concreto. Diciamo che non le piaceva molto stare in quel buco maleodorante e voleva tornare a casa di volata, ma prima di tutto sarebbe stato meglio capire il perché di questa sua bellissima scampagnata. Il sollievo della ragazza si fermò immediatamente dopo aver sentito dei rumori molesti provenire dalla stanza. Non fece nemmeno in tempo a raccogliere i pensieri nella sua testa che un cumolo di calcinacci le cadde in testa facendola, ancora una volta, cadere.
    Dopo vari insulti ad entità eteree, la ragazza riuscì a schiarire la vista appannata dalla polvere caduta pochi secondi prima per poi notare una cosa che rasentava la fantascienza.

    Cosa cazzo…

    Ok, già di per lei Alice era una ragazza alquanto sboccata, poi essendosi trovata di fronte ad una specie di Pokemon mal fatto e incazzato, questo atteggiamento non poteva di certo migliorare.

    Ok, bello… cerchiamo di non litigare...

    Alice, Cristo! Come pretendo che una cosa simile ti stia ad ascoltare?! Vai verso il robot e aspetta che compia il suo lavoro, no?

    Questo pensiero non era per niente male, dato che il “piccolo” mostriciattolo aveva praticamente sradicato il monitor e delle luci rosse impazzite avevano incominciato a lampeggiare.
    Alice decise di incominciare a correre per il corridoio (anche se vedeva ben poco a causa della scarsa illuminazione), inizialmente non voltandosi di schiena al mostro per poi farlo. Sperava almeno di raggiungere la saracinesca senza alcun problema, dato che combattere era diciamo… un’idea stupida. Mai come adesso voleva tornare alla sua vita monotona a scrivere e disegnare.
     
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17 replies since 18/4/2013, 23:22   159 views
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