With my cross-bow, I shot the ALBATROSS!

Role libera, aperta a tutti

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  1. LoreElite
     
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    A quanto pare anche Lena e Lucio erano venuti in suo soccorso.
    Si alzò definitivamente, con un movimento goffo e pesante, segno che la botta da poco ricevuta lo aveva frastornato.
    Alzà la testa, così da osservare meglio e con chiarezza la scena.
    Lily aveva estratto lo scettro, Lucio aveva in mano il coltello da cucina e Lena puntava la spada al collo del grassone.
    A quanto pare l' azione eroica che si era prospettato non era andata esattamente come voleva.
    Divaricò le gambe, per avere maggiore equilibrio.
    Ancora gli avventori si limitavano a stare attorno a loro, circondandoli e osservandoli attoniti.
    C'era qualcosa di molto strano in tutta quella faccenda. Beh, non più strano del solito... Quantomeno particolare. Sì, particolare.
    Era particolare il modo in cui nessun avventore avesse reagito al pugno sferrato da Martin sulla faccia di Lore, era particolare il singolare atteggiamento dell' uomo verso il ragazzo, che lo aveva chiamato con un altro nome, era particolare il modo in cui il barista non cercasse di riportare l' ordine in quella situazione, tenendo un occhio sui boccali da lucidare e l' altro sulla piccola scenetta che si era venuta a creare...

    Beh, vuoi una rissa? Che rissa sia...

    Si portò una mano al naso, per ascigarsi il sangue, quando fece una sconcertante scoperta. Forse prima non l' aveva notato perchè intento a pensare al contesto generale, ma ora poteva sentirlo: Non perdeva più sangue. O meglio: Non c'era più traccia di sangue sotto al suo naso. Anche il senso di disorientamento dovuto all' urto della mano dell' omone contro la sua faccia era svanito.
    Per un attimo, guardò di nuovo in terra, in cerca della macchia di sangue che era sicuro di aver lasciato. Eccola lì, proprio davanti ai suoi piedi.
    Cosa stava succedendo?
    Quando portò nuovamente lo sguardo verso l' uomo che lo aveva aggredito, vide che egli lo stava guardando con uno sguardo colmo di un' espressione mista fra la paura e la sorpresa.

    Tu... cosa... come...?

    Disse, balbettando. Successivamente spintonò Lena da una parte, per poi fuggire dal locale, facendosi strada fra la gente tirando delle goffe gomitate a destra e a manca. Prima di raggiungere l' uscio, cadde inciampando su se stesso, per poi rimettersi in piedi con difficoltà e riprendere la sua corsa non proprio lineare verso l' uscita della taverna.
    Rincorrerlo e dargli il benservito non sarebbe stato nulla, in quella situazione. Ma decise che non l' avrebbe fatto. D' altronde, il suo scopo, quello di proteggere Lily, l' aveva raggiunto.
    Si mise le mani in tasca, quando una strana, orribile sensazione gli pervase il corpo e la mente

    Cosa significa?
    Queste stranezze stanno dilagando....
    Martin che fugge così? Allora è proprio vero che in questo posto c'è qualcosa che non va...
    Che quel marinaio stia contagiando tutti con quella pazzia?


    Quasi stentava a crederci. I pensieri di quella gente... poteva sentirli, erano tutti nella sua testa.
    Era come se nel cervelo si fosse accesa "radio telepatia". Tutti quei pensieri... riusciva a sentirli. a percepirli.
    Era come se fossero suoi, anche se riconosceva che non lo erano.

    Ragazzi... propongo di andare via di qua. Alla svelta.

    Disse a mezza voce, per poi invitare i suoi compagni ad uscire con un cenno della mano.
    Si mise in fondo alla fila creata dai propri compagni di sventure, passando in mezzo alle due mura di folla che conducevano fino all' uscita.
    Nel mentre usciva, l' orribile sensazione continuava farsi sentire... sempre più presente. Sentiva qualcosa... che gli lambiva la pelle, mentre passava in mezzo agli sguardi fissi degli avventori. Le loro emozioni, di paura, di sgomento di sorpresa.... era come se , nel camminare, infrangesse ed attraversasse delle sottili pellicole gelatinose, che riversavano nel suo corpo un turbinio di sensazioni discordanti. Era una sensazione orribile, e sperava ad ogni secondo che passava di tirarsene fuori. VOLEVA, DOVEVA tirarsene fuori.
    Quando finalmente fu uscito dalla taverna ed ebbe raggiunto gli altri, senza una particolare intonazione della voce disse, quasi con tono imperativo:

    Via di qui.

    Sapeva che non era la prima cosa da dire in quel frangente, ma in quel momento non era proprio in vena di convenevoli e di ringraziamenti. Fu solo con l' allontanarsi dalla locanda insieme ai suoi compagni che il sorriso tornò a comparire nuovamente sulla sua faccia.
    Si mise accanto a Lena, camminando. La sentiva come un' anima affine, come una persona estremamente simile a lui. E non solo perchè entrambi sembravano rimanere più coinvolti degli altri dai beffardi scherzi di quella capricciosa dimensione
    Mentre si allontanavano, con rinnovata allegria il ragazzo disse agli altri:

    Per prima cosa, grazie a tutti. Volevo fare l' eroe, ma a quanto pare... vi siete dimostrati più eroici del sottoscritto.

    Disse, sorridendo.

    Guardò verso il cielo, confuso. Era strano. Dopo tanto tempo passato a lottare per trovare il modo di tornare a casa.... quel posto gli sembrava più "casa" di "casa".
    Conosceva tutto, conosceva tutti, nessuno inculava nessun altro per trarre vantaggio perchè erano tutti nella merda, nessuno veniva sfruttato, tutti erano solidali.... In fondo, cosa rendeva quel mondo peggiore di quello reale, se non per i mostri che lo abitavano? Tolti quelli e i saltuari momenti di paura che caratterizzavano quel luogo, il resto era un vero paradiso.

    Cerchiamo di ricapitolare. Una signora ci ferma parlandoci di una nave, Un tizio che non ho mai visto ma di cui so il nome mi intima di tornarmene al mio peschereccio chiamandomi Bradsbury.... In più, è un pò che sento dei pianti sommessi, e in quella taverna sentivo distintamente i pensieri della gente... Tutto questo deve avere un significato, deve portare da qualche parte... ma dove?



    Distolse lo sguardo dal cielo, per tornare a guardare in avanti. Quattro figure, tre femmine ed un maschio, sedevano sulla banchina del porto.
    Ma fu quando la figura femminile all' estrema destra si alzò e si voltò verso di loro che il diciottenne ebbe una sconcertante rivelazione. Quella che si era appena alzata, e che adesso li stava guardando, ma senza probabilmente cogliere le loro figure era la Lena di qualche... minuto? ora? addietro.

    Se quella è lena, la ragazza riccioluta a sinistra....

    Non voleva crederci. Ma quando anche quella figura si alzò voltandosi si rese conto che si era appena dato della donna. Adesso capiva perchè in tanti lo scambiavano per ragazza.
    Quello che ora c' era di inquietante, è che aveva lo sguardo fisso su se stesso.
    Un leggero mal di stomaco, e poi una spiacevole sensazione alla testa.
    Sapeva benissimo cosa voleva dire. Sapeva benissimo che non portava nulla di buono. Mentre il suo alter ego alzava il braccio per cercare di dire agli altri di stare fermi dov' erano e la seconda Lena si avvicinava verso la locanda, Lore si mise a correre verso l' acqua, per cercare di specchiarsi. Non sentiva più i capelli, e quella cosa lo aveva messo in allarme.
    Odiava quando il suo cervello gli dava lo stato d' allarme. Brutte cose capitavano, sempre.
    E fu quando si mise a correre che sentiva che le sue gambe non erano più le stesse gambe sulle quali era abitauato a camminare e a correre, e che il suo petto non era più lo stesso, ma che si era visibilmente allargato, e che la sua voce ansimava con un tono più basso del solito... Si guardò specchiandosi nell' acqua, e fu allora che se ne accorse. La sua faccia non era più la stessa. I capelli si erano accorciati tutto d' un tratto, il viso era molto più squadrato e spigoloso, il naso un poco più grande, e il grosso mento era circondato da un' ombra di barba che appariva molto più fitta della sua.

    B...Bradsbury...

    Disse, ancora incredulo davanti al suo riflesso.
     
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    Questa volta fu ben svelta ad uscire da lì non appena Lore lo propose. Certo, era molto fico il fatto che fossero venuti tutti in suo soccorso, e che ora la scena somigliasse molto alla conclusione dello scontro di Neji e Hinata, ma... Meglio non tirare troppo la corda, e tagliarla direttamente.
    E poi Lore sembrava inquieto, per chissà quale motivo. Quando furono fuori, fece una veloce ricapitolazione di quanto accaduto fino a quel momento, ma prima che chiunque potesse dire qualcosa, cominciò a correre verso il molo, inginocchiandosi per specchiarsi nell'acqua.
    Fu questione di un istante; quando si rialzò, non era più lo stesso.

    Wha... Lore?! La... La tua faccia!

    Lily stava fissando attonita un uomo dai lineamenti molto più severi e scolpiti di quelli del ragazzo boccoluto che era con loro fino ad un secondo prima.
    Si voltò velocemente verso Lena e Lucio, ma loro non sembravano essere mutati. Non osava controllare per sé stessa, però; si trovava troppo carina per accettare un cambiamento che non fosse un colore strambo di capelli o qualche taglia di seno in più.
    Si sfiorò il volto con una mano tremante, e con immenso sollievo trovò il suo naso e i suoi zigomi al loro posto dove li aveva lasciati.

    Ok... Niente panico. È tutto sotto controllo. Certo, sotto il controllo di Nowhere, ma... No, niente panico!!!

    Fece un passo in avanti verso Lore, che aveva lo sguardo decisamente allucinato, e in quel momento sentì delle voci che la chiamavano dal mare.

    Capitane!! C'è un problema!

    Eh? non poté fare a meno di rispondere, incredula ma consapevole che una di quelle "Capitane" era lei. Si avvicinò con passo malfermo al molo, e scorse nella nebbia una scialuppa guidata da due uomini, uno smilzo con la benda sull'occhio destro e uno quasi calvo e piuttosto tarchiato. Indossavano vesti sudicie, ma si rivolgevano a lei con deferenza.

    Capitana Lilian! Lei e la capitana Alena dovete tornare immediatamente sul vascello!

    Ok, calmi, ditemi cosa è successo
    rispose loro la ragazza, con una naturalezza che non pensava di possedere.

    Un peschereccio ci è arrivato contro, e ha danneggiato la prua sul lato di babordo. Là sopra mancano gli ufficiali, quindi siamo scesi per cercare almeno voi...

    Ok, avete fatto bene. Accostate, gli ufficiali del peschereccio li abbiamo già trovati.


    Si voltò verso Lucio e Lore-non-più-Lore. Sentiva che erano loro, lo sapeva come da copione. Forse era proprio quello che voleva Nowhere, far recitare loro un copione scritto sotto gli effluvi del rhum.

    Perfetto! Quindi possiamo impiccarli e appropriarci della loro merce?

    Lily -anzi, la Capitana Lilian- aveva ancora lo scettro in mano. Lo alzò e lo abbatté sulla pelata dell'uomo che aveva appena proposto quella cosa.

    Non dire idiozie! Gli ordini li diamo noi, quindi ora vedete di farci posto e portarci tutti alla nave!

    Massaggiandosi la testa con aria contrita, l'uomo borbottò qualche scusa e aiutò l'altro ad attraccare la scialuppa. Lily si rivolse al resto del gruppo con un sorriso rassegnato, e stancamente disse:

    A quanto pare, così ci vogliono. Lena... Anzi, scusa, Alena... Vediamo di sistemare le cose, ok? Ragazzi, mi spiace che a voi sia toccato il peschereccio. E a te, Lore... Quella faccia. Restiamo uniti, va bene?

    Se non ci fossero state obiezioni, avrebbe preceduto i compagni sulla scialuppa.



     
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    No... qualcosa non andava. Decisamente. Lore era strano, e così tutta la locanda. C'era qualcosa di strano in quello che stava accadendo... Più del solito, insomma.
    E, infatti, presto giunse una conferma alle sue sensazioni. Si sentiva ancora scossa dalla simil-trance di poco prima, ed era come se la sua mente fosse ancora avvolta in uno spesso strato di ovatta, isolandola dagli altri, facendola sentire confusa. Non era forte come prima, però; al momento, era solo un po' stordita.
    Si ripeteva che andava tutto bene, che doveva mantenere la calma e la concentrazione. Lore parlava, ma tutto quello che sentiva era un'eco remota, trascinata, incomprensibile. Vedeva come a rallentatore, come se fosse una spettatrice di quello che stava accadendo. Come se non si fosse trovata lì.

    Bradsbury...

    Il nome con cui era stato chiamato Lore. Il nome che lui stesso aveva appena ripetuto. Come poteva esserle familiare?

    Bradsbury.

    Lore alzò la testa dal molo, voltandosi di nuovo verso di loro. E, non appena lo vide, fu come un'epifania.

    Bradsbury! Ma certo! Come poteva averlo dimenticato? Lo conosceva perfettamente.

    Si accorse di essere rimasta a lungo in silenzio, fissando il mare. Cielo, doveva essere proprio stanca...!

    Certo. Era naturale. Bradsbury, e quel ragazzo, i proprietari del dannato peschereccio... E Lilian, l'altro capitano del loro vascello. Cosa c'era di strano? Cos'è che non le tornava, poco prima?

    Catturò la sua immagine che si rifletteva sulla superficie dell'acqua. Sembrava tutto a posto.... I suoi capelli color manto di volpe, arruffati, a tratti intrecciati con dei nastri; i suoi occhi, scuri, scurissimi, piantati sulla pelle bruciata dal sole, e sul suo volto costellato di lentiggini.
    Era tutto a posto. Cos'aveva, Bradbury, da essere tanto sconvolto?

    Eccoli lì. Monaghan e Smith, quei due mozzi incompetenti. Sempre ubriachi, portavano le notizie sempre troppo tardi.

    Sono d'accordo, Lilian, replicò, con autorità. E voi, Bradsbury e compare! Sapevo di non potermi fidare di due pescatori! Avanti, voglio verificare i danni!

    Ammutolì. Cosa... cosa aveva appena detto? Come aveva chiamato Lore? Ma no... non era Lore, quello. Quella non era Lily. E quello decisamente non era Lucio...
    La testa le girava. Ovattata, isolata, confusa. Chiuse gli occhi, stringendosi il capo fra le mani, finché l'unica cosa che le giungeva alle orecchie fu il rumore delle onde.

    Bradsbury... Lilian... ALENA.

    Alena. Sì, era il suo nome. Non c'era nessun Lore. Nessuna Lily. Nessun Lucio. E lei era sempre stata soltando Alena, capitano dell'Excelsior, insieme a Lilian. E la nave aveva bisogno di loro.

    A-Andiamo, coraggio!, esortò, riprendendo il tono severo di poco prima.
     
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  4. BlackieTheCat
     
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    Degenerando. La situazione stava decisamente degenerando. A partire dalla conclusione della rissa alla locanda, anche se quello era il meno. Ora Lore aveva un volto completamente diverso, come se non bastassero quelle identità fittizie che Nowhere cercava di propinare loro con tanta cura. Che fosse un parametro d'arresa? Più cedevi a quel mondo e più quella realtà ti si applicava addosso? Difficile dirlo, nulla si poteva definire certo in quel momento. E, come se non bastasse, l'arrivo di nuove comparse portò avanti la grottesca scenetta.

    -Woah, woah! Piano con le minacce!-

    Fortunatamente Lily placò la sete di sangue dei due uomini, salvandoli anche se solo temporaneamente. Certo non poteva non invidiarla, del resto a lui era capitato un peschereccio.
    Bradsbury, Lilian ed Alena. Certo non dei nomi comuni. Ma qualcosa in quelle parole suonava famigliare...

    Mi pare ovvio, fanno parte del tuo mondo... David.

    D'istinto Lucio si voltò, guadagnando solo qualche occhiata perplessa da parte dei presenti più interessati, mentre gli altri continuavano a farsi gli affari loro. Perché quella voce, sottile e penetrante, quasi suadente, non proveniva dall'esterno... Ma da dentro di lui.

    Reggimi il gioco, lasciati aiutare... Potrò tirartene fuori senza destare troppi sospetti. Fidati... So tutto il necessario per farti sopravvivere.

    Decisamente non era molto portato a credere ad una voce casuale nella sua testa, né tantomeno permetterle di prendere il comando. Certo un tentativo valeva farlo, poteva sfruttare il nome che aveva condiviso con Lucio e controllare quanto di vero ci fosse nelle sue parole.

    -Calma ora, calma! Vedrai che non è nulla di irrecuperabile, andiamo a dare un'occhiata.-

    Seguirono i due marinai sulla scialuppa, con la quale navigarono per un breve e silenzioso tratto di mare, fino a raggiungere l'imbarcazione delle ragazze... E il peschereccio che l'aveva penetrata in un fianco, non abbastanza da farle affondare ma comunque tanto da provocare danni notevoli.

    -Ok... Forse ho parlato troppo presto.-
     
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  5. LoreElite
     
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    Nel frattempo si era riunito al suo gruppetto di amici, Guardandosi ancora incredulo le grosse mani nodose che si ritrovava. Mano a mano che passavano i secondi, sentiva il suo corpo farsi sempre più... suo, probabilmente attivando connessioni cerebrali nuove.
    Era una sensazione di pizzicore davvero strana. Un pò bruciava.
    In quello stato di semi - coscienza, riusciva a ricordarsi di quello che era successo. Il peschereccio, lo schianto con il vascello pirata....
    Era comparso sulla loro rotta all' improvviso, emergendo dalla fitta nebbia che si era creata in pochi istanti dal nulla. Un fenomeno inspiegabile, che li aveva portati all' inevitabile collisione del vascello capitanato dalle due piratesse.
    Pirati donna? Mi risulta nuova...
    Le voci adesso erano sparite, nella sua testa sentiva uno stranissimo vuoto che doveva colmare con qualcosa, anche se ancora non sapeva cosa.
    Uno strano brivido gli corse lungo la schiena, quando Alena rimproverò il comportamento suo e del suo compare.
    Sapeva benissimo che quella non era Alena, ma era come se il suo cervello facesse un' associazione automatica della figura di Lena con quella capitana dai capelli rossi.
    Inoltre, più ci pensava e pù non riusciva a chiamarla con il suo vero nome.
    A quel modo, Lily era diventata Lilian e Lucio David.
    Anche se sapeva che non era tutto esattamente normale, in un certo senso era come se il suo cervello gli dicesse il contrario facendolo agire di conseguenza.
    Fu quando si diressero nel luogo dello scontro avvenuto fra il vascello e il peschereccio che un' altra immagine si fece largo nella sua testa:
    Tutti gli uffficiali di quel peschereccio erano misteriosamente spariti. Nessuna traccia, nemmeno la più piccola. Semplicemente volatilizzati.
    Beh...
    disse, prendendo finalmente parola.
    Era imbarazzato, adesso, si vergognava come un ladro. Non tanto perchè lo scontro era avvenuto all' improvviso ed in seguito ad un evento che aveva dell' assurdo, quanto perchè lui, Bradsbury, e il suo compagno David erano esperti lupi di mare e considerati i migliori navigatori del Nowhere.
    Sarebbe stato uno smacco assoluto, quando i giornali ne avrebbero parlato.
    il danno è grave... Non c'è dubbio che dovremo passare dei brutti quarti d' ora con il capo per questo, David...

    Si rivolse poi nuovamente ad Alena e Lilian
    Se sono i soldi che volete, la compagnia pagherà tutto. D' altro canto abbiamo sempre portato buoni carichi di pesce, e credo che non sia un problema ripagarvi. Ci dispiace enormemente. Non appena ci siamo resi conto di essere in collisione con la vostra rotta, vi eravamo entrati nello scafo. Non abbiamo potuto far nulla.
    La sua nuova voce pervase le sue orecchie con una vibrazione piacevole.
    Ancora non sapeva se fosse davvero lui a parlare oppure il ruolo che gli era stato affidato dal Nowhere.
    Decise che comunque staviolta non si sarebbe ribellato alla dimensione parllela, anzi sarebbe stato al gioco.
     
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    I mozzi, obbedienti, portarono il quartetto fino all'Excelsior. A Lilian/Lily si strinse il cuore nel vedere il suo magnifico veliero così danneggiato da quella piccola, insulsa navetta. Navetta su cui non c'era nessuno, e per la quale Bradsbury si stava scusando molto compitamente. Anzi, Lore. Ma era sempre più difficile per la ragazza considerarlo tale.
    C'era qualcosa, in tutta quella situazione, che continuava a stonare... E che il suo cervello, manovrato dal Nowhere, veniva portato a sopprimere ed ignorare.

    Io sono Lily, e sto recitando la parte di Lilian. Lei è Lena, e recita la parte di Alena. Lucio quella di David. Lore quella di Bradsbury.

    Cercò di ripeterlo più volte dentro di sé, ma alla terza i loro nomi originali già si confondevano. Soprattutto per la parte che riguardava lei e l'altra ragazza, complici forse le similitudini tra i loro nomi... E, molto più probabilmente, la posizione di potere che avevano "magicamente" acquisito. Chi vorrebbe essere Lily, povera otaku sperduta in un mondo assurdo, quando si può essere la Capitana Lilian, co-proprietaria di una delle navi pirata più importanti e leggendarie del Nowhere, e protagonista inconsapevole -assieme ad Alena- dei sogni erotici di praticamente tutti coloro che solcavano quelle acque?
    Insomma, tutto stava andando a mescolarsi, e lo stava facendo dannatamente bene. Aggiungiamoci che Liliana Segre è cresciuta coi manga, i fumetti e i film d'azione, e ha passato gli ultimi anni della sua vita a travestirsi e interpretare personaggi irreali. La situazione stava diventando critica, soprattutto perché nessuno riusciva più ad accorgersene.

    Soldi? Non spererete forse di cavarvela con così poco, spero! dichiarò con voce aspra, guardando severamente i due ragazzi Per cominciare, riparerete il danno fatto alla nostra nave. E poi...

    La mano andò a sfiorarsi più volte il mento, come se stesse riflettendo; gli occhi verdi della fanciulla assunsero una luce maligna, di chi ha appena pensato qualcosa di molto divertente per qualcuno e molto doloroso per qualcun altro.

    ...E poi dovremmo trovare una punizione adeguata per chi è così IDIOTA da non notare un veliero davanti a sé. Siete marinai, per tutti i capezzoli di Medusa! A quanto pare quei bulbi oculari piantati nel cranio non vi servono!

    Sorrise maleficamente e guardò Alena, aggiungendo con voce melliflua e suadente:

    Io dico che potremmo cavarglieli, dopo che hanno riparato lo scafo. Gliene lasciamo uno se riescono a finire in mezza giornata.

    Ecco, le cose stavano decisamente peggiorando. Nowhere aveva un certo sadico senso dell'umorismo: metteva le idee malvage in testa a Lilian, e permetteva al cervello di Lily di combatterle chiedendo pareri esterni. Sottile, nevvero?
     
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