Risveglio: Nick

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  1. Kojima4president
     
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    "Ma porco..." esclamò svegliandosi di soprassalto all'interno di una stanzetta color verde foderata di legno marcio ricoperto di muffa al cui centro penzolava una lampadina a bulbo accesa, disteso su una branda malconcia.
    Si sedette e si guardò attorno cercando di capire dove fosse finito.
    "Ma che diavolo..." pensò "che razza di posto è questo... Cavoli che puzza! L'Hudson a confronto sa di margherite..
    Dopo aver scrutato con attenzione la stanza scarna, arredata solo da una scrivania vuota e dalla branda su cui si trovava si alzò in piedi e cercò le pistole nelle fondine, sotto il giaccone in pelle nero rovinato da anni ed anni di usura, ma le sue Glock non c'erano.
    Prese allora a controllare meglio ma trovò, sotto al lettino, solo un fucile a pompa alla cui vista sgranò gli occhi pensando "Non sarà pratico come le mie pistole, questo è certo, però poteva andarmi peggio. accennando un sorriso.
    Esaminò il fucile e notò che aveva il tubo di carica pieno, 8 colpi a pallettoni rigati, e Model 870 scritto sul fianco sinistro: era un Remington, un fucile di ottima fattura che sembrava anche in buono stato... Se non fosse che gli organi di mira erano stati rimossi con una raspa. Il corpo principale dell'arma era rifinito in acciaio satinato senza bruniture e calciatura fissa in plastica di colore nero.
    Mise il fucile in spalla e si avvicinò alla scrivania per esaminarla.
    Spalancò i cassetti nella speranza di trovarvi qualcosa di utile ma li trovò totalmente vuoti.
    Decise allora di frugarsi nelle tasche dei jeans e del giaccone ma l'esito della sua ricerca fu ugualmente vano e deludente.
    Si diresse allora verso l'unica porta e provò a sbirciare all'esterno attraverso una finestrella rotonda in alto, ma il vetro era letteralmente sudicio, talmente incrostato di lordura che non si vedeva nulla.
    Mugugnò seccato e afferrò la maniglia che però era arrugginità e fece scattare a fatica il bloccaggio che rimase incastrato in posizione aperta, fece come per aprirla ma i cardini su cui l'uscio avrebbe dovuto girare erano in condizioni anche peggiori.
    "Ma guarda te in che razza di situazione sono andato a finire..." ringhiò mentre con un calcio buttò giù la porta che crollò con un tonfo all'esterno portando con se parte della parete.
    Si affacciò col fucile sempre in spalla dando un'occhiata all'esterno sollevando la benda sull'occhio sinistro per vedere meglio.
    Notò con grande stupore che si trovava sul ponte esterno di una nave molto vecchia a cui un restauro non avrebbe certo fatto male, ma soprattutto era in mezzo al mare e non aveva la minima idea del perchè.
    Il puzzo di legna in putrefazione ora era stato sostituito da un vento freddo, umido e leggermente salato che dava quella sensazione di appiccicume tipica di quando ci si trova in spiaggia la sera.
    Il colore rosato del cielo lasciava supporre che il sole sarebbe sorto tra poco: probabilmente aveva passato tutta la notte in quella cabina marcescente.
    Iniziò dunque ad ispezionare la nave.
    L'operazione richiese qualche ora, ma risultò comunque inutile: nessun segno di vita da nessuna parte, nemmeno sul ponte di comando o negli alloggi della ciurma. Nulla, quell'imbarcazione dall'aria spettrale era deserta e non c'era nulla di funzionante o funzionale. Lo sconforto iniziò a prendere il sopravvento mentre si dirigeva verso la prua e il vascello venne improvvisamente circondato dalla nebbia.
    Più avanzava più il banco si infittiva, fino a quando non cedette ad una sguaiata risata isterica dettata dal nervosismo dopo la quale gridò a squarciagola "E POI CHE ALTRO SUCCEDERA'?!".
    Neanche a dirlo la nebbia sembrò diradarsi un po' lasciando scorgere non troppo distante una cittadina dall'aria cupa dal cui porto cui provenirono delle urla.
    Ma perchè diamine non mi sto zitto ogni tanto? pensò mentre si preparava a balzare giù imbracciando l'arma.
     
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  2. Coso \m/‚
     
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    Parlato
    Narrato
    Pensato
    Benvenuto a Nowhere zio :D


    Nick si trovava su quello che era un Vascello Fantasma, non una rarità, visto e considerato dove si trovavano, nel bel mezzo del nulla. Nowhere era oramai rinomata per i suoi abitanti nello sfornare assurdità incredibili, e quella nave era una di quelle. Esattamente, cose ancora più assurde dell'assurdità stessa. Sollevata di poco dal livello dell'acqua, la "Mallory", la fregata mercantile sulla quale si trovava Nick, stava misteriosamente ondeggiando avvolta da un fittissimo strato di nebbia. Scricchiolii e rumori sinistri provenivano da ogni dove, e flebili urla giungevano alle orecchie dell'uomo armato dalla banchina. Sembrava comunque una situazione tranquilla, fino a quando non accadde. Nel giro di pochi istanti, Nick si vide di fronte uno spettacolo raccapricciante. Dal ponte della nave emergevano spettrali figure, uomini in decomposizione, strane creature marine, ibridi fra umani e animali. Dopo aver assemblato quella che doveva essere la ciurma, il Capitano, ossia uno strano essere mezzo scheletro e mezzo cadavere decomposto, si voltò nella direzione di Nick. Nello stesso momento, la prua di un'altra nave entrò letteralmente nel Mallory, sfasciandone buona parte del ponte. Una schiera di guerrieri simili si riversò addosso ai proprio simili, dando vita a quella che sembrava una battaglia millenaria. I colpi venivano menati con una lentezza innaturale nel silenzio più totale. Morti e feriti non si contavano, mentre l'icore di quelle creature si spargeva su tutta la nave. Una volta finito lo scontro, non rimaneva che una verdastra poltiglia che impastrocchiava ogni dove del ponte. Così come erano comparsi, i guerrieri sparirono. E così fece anche la nave. Nick chiuse gli occhi, incredulo. Una volta riaperti, quello che vide era lo stesso ponte della stessa nave un momento prima. Non era successo nulla, era stato tutto frutto della sua immaginazione? Nessun danno, nessuna poltiglia, niente di niente. Una sola cosa era cambiata, un crescente rumore di legna che si rompeva. La nave stava realmente andando in pezzi! Prendendo sempre più velocità, la Mallory arrivò al porto. Uno degli attracchi più spettacolari che fossero mai stati visti nella storia di Nowhere. Le creature che gironzolavano per il porto capirono subito cosa stava accadendo. Carne, carne fresca era arrivata lì per loro. La nave, dopo essersi brutalmente schiantata e aver tracciato un solco di una ventina di metri nella banchina, si fermò prima di sfondare l'unico edificio in piedi con qualche vaga utilità, la "Cambusa del Sognatore", una sorta di spaccio del porto che poteva contenere di tutto. E per tutto, intendiamo proprio tutto
    Fratello, la smettiamo di raccontare questa storia?
    Smettila, non voglio intervenire ancora, proseguiamo nel racconto dai, mi pare divertente
    Per un momento Nick percepì debolmente le due voci, ma pensò si trattasse palesemente di una sua immagine mentale. Sicuramente lo era, non come quella gigantesca creatura granchiforme che aveva scalato la fiancata del Mallory e stava per saltargli addosso....


    Edited by Coso \m/‚ - 1/9/2011, 15:08
     
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  3. Kojima4president
     
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    Nicholas era caduto faccia a terra sul pavimento ed era rimasto stordito dall'urto, anche se fortunatamente non aveva nulla più di qualche graffio e l'intontimento causato dall'urto con l'edificio.
    Si riprese quasi immediatamente, si mise a sedere e scosse la testa lodando la sua buona stella.

    Se qualcuno mette ancora in dubbio la fortuna degli irlandesi lo pesto. Disse con un sospiro di sollievo, anche se cambiò subito idea: un puzzo di pesce non più fresco gli giunse alle narici dalla sua sinistra, si voltò in quella direzione e vide che a metà strada fra lui e il parapetto c'era un bestione armato di chele retto su due zampe che lo fissava mentre una roba appiccicosa gli colava da quella che presumibilimente era la bocca.
    Solo una parola gli attraversò il cervello in quel momento:"Shit!".
    Si alzò di scatto levandosi la benda e infilandosela in tasca, barcollando un po' e indietreggiando mentre sfilava il fucile dalla spalla per puntarlo contro quella creatura, attendendo qualunque mossa del nemico col dito sul grilletto pronto a fa fuoco girando lo sguardo in cerca di vie di fuga sicure.

    Edited by Kojima4president - 1/9/2011, 16:45
     
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  4. Coso \m/‚
     
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    Contrariamente alle aspettative di qualcuno, Nick rimase in assetto da combattimento, pronto ad una rezione immediata del mostro. Ovviamente non tardò questi a caricare. Muovendosi goffamente e prendendo velocità, si dirigeva piuttosto velocemente verso l'uomo armato. Intralciato nei movimenti dalla condizione del ponte, però, non poteva sicuramente sfruttare al massimo le sue capacità
    Per me ti frega
    Andiamo fratello, non ho mai perso, perchè dovrei farlo ora?
    Umpf
    Stavolta alle orecchie di Nick arrivò una risata gelida, malvagia e molto profonda. Ma la cosa più raccapricciante era che quella risata non proveniva dall'esterno, ma da dentro di lui. Un breve momento di distrazione poteva essergli fatale in quella situazione, non poteva permettere alle sue illusioni mentali di distrarlo. Ammesso che fossero illusioni mentali. La sbavante creatura, nel frattempo, dopo aver fatto breccia attraverso corde, cordoni, nodi, barili sfasciati e spaccature nel ponte si era fatta pericolosamente vicina, quasi a portata di chela. In un attimo, il bestione granchiforme si erse in tutta la sua altezza, mostrando il piccolo volto molliccio in mezzo a quella che appariva essere un'impenetrabile corazza. Lanciò una sorta di urlo e, mentre tornava nella sua posizione di caccia, abbassò entrambe le chele alla cieca, cercando di prendere Nick e farne quello che doveva essere il suo pranzo
     
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  5. Kojima4president
     
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    A quel puno Nicholas piegò le ginocchia schivando per un pelo gli attachi della creatura, e tentò di assestargli un colpo dal basso verso l'alto col calcio del fucile mentre si rialzava, per allontanare la bestia di qualche passo, quanto bastava per tuffarsi di lato con un roll abbastanza rozzo prima che quell'affare riprovasse a caricarlo quasi immediatamente mandando in pezzi la balaustra.
    Ci è mancato poco! Disse voltandosi a guardare la bestia che si era girata nella sua direzione e aveva ripreso a fissarlo.
    Nick decise che era il caso di alzare i tacchi per quanto pericoloso fosse quel mostro non era ancora il caso di usare i proiettili. Non sapendo nulla del luogo in cui era approdato poteva solo immaginare se ci fossero altri cosi più pericolosi.
    Fece uno scatto, saltò aggrappandosi al pavimento del ponte sovrastante e si arrampicò mettendosi in salvo, almeno per il momento.

    Bene, ora ragioniamo meglio su quello che sta accandendo: Disse sottovoce, col cuore che gli batteva a mille sono su una bagnarola approdata Dio solo sa dove armato con un fucile a pompa che contiene otto colpi, inseguito da un crostaceo bipede che ha tutta l'intenzione di farmi la pelle. Sono solo, sento le voci e nemmeno 5 minuti fa due equipaggi fantasma hanno riempito questa bagnarola di poltiglia verde... Probabilmente qualcuno mi ha drogato il drink con qualcosa parecchio forte e ora ho a che fare con un trip pazzesco... La domanda è: chi ho fatto incazzare per trovarmi in questa situazione?
     
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  6. Coso \m/‚
     
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    Giusto un momento prima di impattare con le chele, Nick si spostò velocemente, effettuando unrozzo ma essenziale movimento. Durante questa sua fuga colp anche con il calcio del fucile il mostro granchiforme, stordendolo
    Chi è che vinceva? Chi è che vinceva? AHAHAHAHAH
    Urla e risate echeggiarono potenti nella mente di Nick questa volta, fuori controllo
    Idiota, rischi di far finire tutto
    Un silenzio di tomba ttornò a regnare incontrastato nei dintorni. Nick, aggrappato al suo rifugio, scivolò bruscamente, cadendo dove si trovava poco prima. Il mostro granchiforme, approfittando, fu su di lui in un momento. L'ultima cosa che vide furono le sue chele abbatersi sul suo corpo...

    Si svegliò a terra, sulla banchina. Un sole che spaccava le pietre rallegrava il paesaggio tutto attorno. Bambini felici scorrazzavano tranquilli per il porto, mentre gli schiamazzi dei genitori preoccupati si mescolavano alle urla dei gabbiani. Proprio così, i gabbiani urlavano, parlavano, e Nick era in grado di comprenderli. Al contrario, non riusciva a capire una singola parola che fuorisciuva dalle bocche degli umani, anzi, più che parole, erano versi... Perplesso, il ragazzo iniziò l'esplorazione del posto
     
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  7. Kojima4president
     
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    Si alzò di colpo gridando e tastandosi verificando di essere ancora tutto intero. Dopo di che tirò un sospiro di sollievo e cacciò di tasca la benda che si era levato poco prima... -Ma cosa ci faceva in tasca? Se è vero che era solo un trip perchè quella cosa era li? Possibile che non fosse ancora finito?-
    Domande su domande iniziarono ad affollarsi nella sua mente, ma ad un tratto si tirò uno schiaffo per riprendersi e si guardò attorno ad osservare la scena paradossale che gli si presentava innanzi: persone che dialogavano tra loro a monosillabi e ringhi, uccelli che parlavano, e un attimo prima stava scappando da un coso ricoperto di placche dure come la pietra...
    Ma che sta succedendo? pensò. Tutto questo non può essere opera di uno sballo lisergico... Vabbeh, sarà meglio che mi muova. Dopo di che iniziò a girare per i moli osservando l'intorno e sentendosi osservato, spaesato dalla situazione ai limiti dell'assurdo in cui aveva finito per ritrovarsi.
     
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  8. Coso \m/‚
     
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    Nick gironzolava incerto ma a passo svelto per il molo. Se non fosse stato per la situazione paradossale in cui si trovava, poteva dire di essere in una ridente località balneare. Ma evidentemente, non era così
    Ehy, amico, come stai?
    Un gabbiano, svolazzando intorno alla sua testa, iniziò a parlargli molto tranquillamente, come se fosse una cosa del tutto naturale
    Ho seguito i tuoi movimenti, ho pensato che magari potessi avere bisogno di aiuto... di una guida, sempre se la cosa non ti infastidisca
    Una strana luce balenò negli occhi del gabbiano, che era andato via via avvicinandosi, fino ad appollaiarsi sulla spalla di Nick... In quel momento, dai vicoli circostanti, un'orda di bambini sbavanti fuoriuscì dai propri nascondigli urlando e sbraitando. Armati dei loro giocattoli, di bastoni e tubi di ferro improvvisati come armi
    Grrrrrr
    Amico, muoviamoci, rischi grosso a stare qui, dico sul serio
    Il gabbiano tornò in volo, mentre l'orda di bambini si scagliava contro di lui, ululando e sbavando come se fossero bestie assatanate vogliose di carne fresca e sangue
    Fratello, ora ti mostro io come si gioca con questi piccoli divertimenti che ci capitano per caso
    Nell'oscurità si dipinse un sorriso malefico
    Fottiti, stronzo
    Le parole sussurrate giunsero nuovamente alle orecchie di Nick, che aveva decisamente altro a cui pensare...
     
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  9. Kojima4president
     
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    Maledizione, chiunque tu sia, tappati quella cazzo di bocca! Gridò a squarciagola, poi un ghigno gli si dipinse sul volto mentre si strappava letteralmente la benda e se la infilava nella tasca dei pantaloni. Poi si levò la giacca, la buttò a terra, imbracciò il fucile ed esplose sul gruppo di aggressori tutti gli otto colpi contenuti nel cilindro di alimentazione. Finite le munizioni premette a vuoto il grilletto un paio di volte, mentre i sopravvissuti continuavano ad avvicinarsi minacciosi.
    Non ve la darò mai per vinta! Gridò mentre impugnava il fucile alla rovescia tenendo fra le mani la canna rovente e iniziando a rotearlo come fosse una mazza da baseball.
    Forza, venite a prendermi! ringhiò alla folla mentre si preparava a colpire, poi si rivolse al gabbiano E tu, volatile OGM, se sei dalla mia parte cerca di accecarli in qualche modo, anche cagandogli in faccia.
     
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  10. Coso \m/‚
     
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    La situazione era davvero critica. Esplodendo i colpi del suo fucile Nick non fece altro che far arrabbiare i bambini. Ne caddero più di otto, forse una dozzina, i proiettili trapassavano molto facilmente il loro teneri corpicini, ma questo non era sufficiente. Nuovamente, Nick si trovò nei guai
    Tu non comandi nulla, se non te stesso. La prova vera e propria deve ancora cominciare
    Il gabbiano si riavvicinò al malcapitato, facendogli cadere all'interno della maglia uno strano orologio d'oro, di quelli con la catena antichi. Poi, si volatilizzò nel cielo, volando via. Un secondo dopo, i bambini, nonostante le poderose mazzate che venivano sferrate da Nick, lo atterrarono, iniziando a saltargli addosso. Uno di essi, alzata la spranga sulla sua testa, la abbassò rapidamente. Fu il buio...

    Oh andiamo, non mi sto affatto divertendo, hai barato!
    L'hai fatto anche tu fratello, quindi smettial di darmi fastidio


    Nella tetra oscurità della sua mente, Nick vedeva due figure identiche litigare, parlottando e spintonandosi, con l'aria divertita e scocciata, come di chi ha avuto un giocattolo nuovo ma si è già stancato di usarlo

    Vediamo cosa gli possiamo far fare ora, ho avuto un'idea geniale, ammira!


    I polmoni bruciavano, mentre tornava a riva. Si ritrovava su quel pontile, quel maledetto e fottuto pontile. Stavolta l'aria fatiscente era di nuovo presente, come era presente tutto il marciume dei relitti che giacevano li da tempo immemore. Con il fucile nuovamente carico, Nick si stava preparando ad affrontare nuovamente quel porto fantasma... Il cielo plumbeo, che lo sovrastava, emenava una sorta di aura negativa ed un innaturale silenzio sovrastava ogni cosa, come a voler rendere l'aria ancor più pesante e cupa
     
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  11. Kojima4president
     
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    Si risvegliò in acqua, ad una decina di metri da terra, ansimante e confuso.
    Ormai era chiaro che quello in cui si ritrovava, oer quanto assurdo potesse sembrare, non era un trip psichedelico dettato da qualche mix di droghe aggiunto ad un drink da qualche sicario sottopagato.
    La ferita sanguinante in mezzo alla fronte, le mani bruciate dalla canna del fucile... Tutto gli diceva che quanto stava accadendo non era frutto di un'immaginazione stimolata da qualche sostanza chimica, era reale!
    Si sospinse a riva con qualche goffa bracciata e si distese sulla schiena un paio di minuti per riprendere fiato e riflettere.

    Che diamine sta succedendo? Non ci capisco più nulla. Uccelli che parlano, bambini assatanati, persone che comunicano tramite versi... E poi chi erano quei tizi che litigavano tra loro poco fa? Sembrava un pazzo che litigava con la figura riflessa in uno specchio... Vabbeh, se continua così non ci vorrà molto prima che tiri le cuoia, devo trovare il modo di andarmene di qui e alla svelta.
    Si alzò, esaminò nuovamente il fucile notando con sua grande sorpresa che qualcuno lo aveva ricaricato prima di metterglielo a tracolla e gettarlo in mare. Immediatamente dopo fece nella sua mente un inventario di quanto aveva a disposizione e di come poteva essere usato.
    Poi si avvicinò al molo e osservò con attenzione tutto l'intorno tenendo la schiena bassa e usando il vetro dell'orologio come uno specchio, prima di fare qualunque mossa, rimanendo basso in modo tale da celarsi meglio che poteva dalla vista di eventuali nemici.
    Tutto intorno regnava la desolazione: non c'era nessuno in giro, navi decadenti ormaggiate qua e la lungo i vari pontili e il cielo scuro come fuliggine. A coronare il tutto vi era un silenzio mortale rotto di tanto in tanto dal suono delle onde che si infrangevano.

    E' tutto calmo... Troppo calmo... Pensò Io ci provo, se succede qualcosa scatto verso quei magazzini laggiù e che Dio me la mandi buona.
    Si issò sul molo e avanzò a passi misurati scrutando tutto intorno da dietro al fucile pronto a fare fuori qualunque minaccia gli si presentasse, senza farsi troppi scrupoli.
    Quando in gioco c'è la vita è bene andarci con le mutande di piombo.


    Nota personale dell'autore: Le radiazioni rendono sterili ed impotenti, quindi è bene schermare a dovere i punti giusti.
     
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  12. Coso \m/‚
     
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    I movimenti di Nick erano sicuri e decisi, si era prefissato un'obiettivo ed era deciso a raggiungerlo a qualsiasi costo. Mano a mano che procedeva, le sue ferite guarivano rapidamente, facendo sparire il sangue che lo macchiava
    Requiem aeternam. Dona eis, Domine
    Quelle parole echeggiarono potenti nella mente di Nick, che continuava imperturbabile e deciso a raggiungere il suo obiettivo. Poi, all'improvviso, un colpo venne esploso alla sua destra. Un ragazzo con una grande ferita bendata al torace si muoveva disordinatamente, sparando alle due creature che lo stavano inseguendo
    Amico, aiuto, sono rimasti quei due, li hanno uccisi tutti, dobbiamo raggiungere il magazzino, presto
    Il ragazzo aveva finito i colpi, e iniziò a correre quanto più rapidamente possibile verso il magazzino. I mostri, che in principio erano due, iniziarono ad emettere strani gridolini, scatenando una sorta di reazione a catena. Dal mare infatti iniziarono ad approdare sulla spiaggia milioni di quelle creaturine, un numero incalcolabile di creaturine zampettanti che generavano un'onda anomala di artigli falcati, fauci sbavanti e corpi chitinosi
    Ragazzo, SVEGLIATI! AVANTI! TORNA IN TE!!!
    Una voce rimbombò potentemente nella testa di Nick

    CHE DIAVOLO SUCCEDE?!?
    Non lo so, rischiamo di perdere il controllo!
    Un turbine di urla si stava scatenando nella testa di Nick, mentre l'orda di mostruose creature marine si avvicinava verso di lui, non c'era tempo per ascoltare ciò che ululava nella sua mente dilaniandola, c'era una sola cosa da fare, iniziare a correre
     
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  13. Kojima4president
     
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    A quel punto Nicholas puntò il fucile nella direzione del ragazzo ferito ed esplose due colpi mirando alle creature che lo inseguivano più da vicino, andando contro il suo piano originale, senza battere ciglio.
    Quella persona poteva essergli d'aiuto, quindi andava salvata senza obiezioni e senza lasciarsi prendere dal panico: un solo errore poteva significare dover rincominciare daccapo o, peggio, la fine sua e della prima persona incontrata che avrebbe potuto dargli delle spiegazioni senza tentare di annientarlo.

    Muovi il culo! Gridò Mi restano solo sei colpi prima di finire le munizioni!
    Nel frattempo camminava all'indietro con passo svelto tenendo il fucile puntato sull'orda di crostacei, mentre cercava di concentrarsi per parlare con quella voce che gli risuonava in testa.
    Tu! Si, dico a te che continui a parlarmi. Mi senti? Dimmi: cosa sta succedendo? Dove mi trovo? E, soprattutto, che cazzo vuol dire che devo tornare in me?
    La situazione non era delle migliori e peggiorava ogni secondo. Sembrava che nulla potesse cambiarla in meglio.
    Ormai era prossimo all'ingresso del magazzino, il fucile attaccato alla spalla ed uno sguardo gelido, da far sussultare di terrore persino il bonzo più esperto.
    Era deciso ad ottenere le sue spiegazioni, in un modo o nell'altro.


    Mentre il master era occupato a cazzeggiare, Nick si organizzò col ragazzo ferito e i mostri. Tutti assieme decisero che si sarebbe potuto giungere ad una conclusione pacifica senza la necessità di scontrarsi, bevendo allegramente una tazza di té fumante. Insieme fecero amicizia e scoprirono di avere molto in comune, decidendo di frequentarsi più spesso magari andando al cinema o in qualche locale ogni tanto, per non perdersi di vista.


    Edited by Kojima4president - 4/9/2011, 05:37
     
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  14. Coso \m/‚
     
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    Lascia che il tuo corpo si schianti al suolo...
    Quella risposta echeggiò terribile nella testa di Nick, mentre la subissante orda di mostri si faceva prossima allo smembramento della sua persona. Entrò giusto in tempo nel magazzino, chiudendo la paratia di acciaio separando così lui e il ragazzo da quell'orda inferocita di beste sbavanti e chitinose
    Io non so nulla, non sono nulla, sono solo il nulla
    Puntandosi alla testa il fucile scarico, il ragazzo iniziò a ridere violentemente, in maniera sadica e malvagia
    CLICK!
    La testa del ragazzo esplose con fragore in una fontana di sangue e carne, sporcando completamente la parete e Nick. Investito dal sangue del ragazzo, con un'orda sbavante alle sue spalle che piano piano iniziava a sfasciare quella porta in acciaio, il sicario si accasciò a terra, ormai inerme. Non gli restava molto da fare
    L'APPARENZA INGANNA, ALZATI SUBITO IDIOTA, E UCCIDI IL TEMPO, FORZA!!!!
    La voce echeggiò nuovamente nella sua testa, dandogli un barlume di speranza. Uccidi il tempo? Cosa poteva significare, in un luogo dove il tempo non esisteva normalmente. Il tempo ora sembrava essere solido, nella stanza, sembrava scorrere e fluire rapido attraverso e intorno a Nick, mentre lui pensava, vedendo tutto al rallentatore. E in quel momento accadde. Due figure comparvero innanzi a lui, le stesse di prima
    Ora ti uccidiamo, stupido essere
    disse il primo ghignando
    Ma non prima di aver finito il nostro gioco
    Aggiunse il secondo, mentre l'orda di creature sbavanti abbatteva la porta e si riversava all'interno del posto. Ormai Nick aveva solo ed esclusivamente il tempo di pensare a cosa significasse quella frase e agire di conseguenza, dopodichè avrebbe potuto dire addio al mondo...



    non preoccuparti, il tuo personaggio non muore effettuando il movimento sbagliato. Nel prossimo post devi affrontare una scelta, vedilo come un flashback di holly e benji, descrivi tutta l'introspezione mentale, i suoi dubbi, le sue paure e le sue incertezze, e solo alla fine la sua decisione e l'azione. Se riesci a farci almeno una decina di righe o più viene perfetto^^
     
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  15. Kojima4president
     
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    Uccidere il tempo... Disse, rivolto più a se stesso che ai due tali che gli si erano materializzati davanti. Non aveva molto tempo. Il sudore della fatica fisica si mescolava coi sudori freddi della consapevolezza. La consapevolezza che ormai non aveva scampo.
    Uccidere il tempo... Ho un orologio, gli orologi segnano il tempo, il tempo è denaro... No, questo non centra nulla... Ma certo! Devo sfasciare l'orologio! La concatenazione di pensieri attraversò in un lampo la mente di Nick che alzò lo sguardo alternandolo tra un'interlocutore e l'altro con un sorriso malefico sulle labbra che si trasformò immediatamente in una smorfia di sdegno. Alla prima si perdona, alla seconda si ragiona e alla terza si bastona. Me l'avete messa nel culo due volte, ora credete veramente che vi lascerò giocare con me ancora una volta? Tsè, pivelli. Per voi non sono stato altro che un giocattolo, una pura e semplice fonte di sollazzo da strapazzare come più vi aggradava. Ma...
    mentre li fissava negli occhi con uno sguardo gelido, carico di furia tale da seppellire qualunque paura legata all'ignoto che gli si parava davanti, sfilò dalla tasca l'orologio e lo posò a terra inginocchiandosi, poi concluse alzandosi e puntandovi contro il fucile tenendolo con la sola mano destra.
    ... Anche i giocattoli prima o poi si rompono. Quindi...
    Premette infine il grilletto
    Kiss me: I'm Irish.
    Il pallettone schizzò fuori dalla canna con un boato andando a conficcarsi nel cemento facendo a brandelli l'orologio.
    Che succederà ora?

    Edited by Kojima4president - 4/9/2011, 06:39
     
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