Esplorazione: Gruppo [3]

Lore/Bea

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  1. LoreElite
     
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    Sfortunatamente per me, invece, io negli ospedali ci sono cresciuto
    Dissi a Bea con tono quasi cupo.
    Meno adirato di prima, visto che Bea sembrava assecondarmi, continuai a cercare sui muri il famoso cartello. Il mio sguardo guizzava da un muro all' altro della struttura, immersa nel buio più totale, in modo da cercare un qualsiasi cartello con delle indicazioni. Il buio opprimente della struttura era talmente fitto, talmente denso che io lo consideravo quasi rilassante. Da un certo periodo della mia vita ho cominciato ad apprezzare i luoghi bui, tanto che spesso mi rintanavo al buio da solo, per pensare, riflettere oppure semplicemente per rilassarmi un poco e staccare da tutto.
    Ero quasi tentato di spengere la torcia elettrica e rimanere lì fermo, a perdermi nei miei pensieri.
    Sbuffai del fumo dalle narici, quasi seccato di non riuscire a trovare quel cartello. Cercammo così a lungo che il braccio che teneva la torcia si era quasi indolenzito.
    Ti va di portarla un pò te? Almeno se ci attaccano ho più possibilità di agire.
    Stavolta mi rivolsi a Bea con un tono un poco più gentile di prima. Stavo lentamente sbollendo. A me ci è sempre voluto poco per sbollire.
    Entro qualche decina di minuti avrei potuto anche tornare a trattarla bene e a proteggerla, forse.
    Fino a che... Fino a che non lo scorsi.
    Scusa, punta un attimo là con la torcia, per favore!
    Il cono di luce della torcia rivelò un cartello con tutte le indicazioni del caso. Perfetto. Alla fine eravamo più vicini di quel che pensavamo.
    Dopo che ebbi osservato il cartello per un certo periodo di tempo, mi rivolsi a Bea
    Le medicine sono la nostra priorità, e per quello c'è un magazzino, nei sotterranei.
    Feci vedere a Bea l' icona di un' ascensore con la freccia che indicava che esso era in un corridoio limitrofo al cartello.
    Visto che siamo qui, però, io cercherei anche un' archivio di cartelle cliniche, in modo tale da avere fonti su cui basarci per le malattie, non so se mi spiego.
    Mentre guardavo Bea, Ricominciò.
    Mi inginocchiai di nuovo, con la testa fra le mani, facendo cadere il coltello.
    Chiusi gli cchi, come mi aveva detto Bea. Li chiusi tanto che avevo l' impressione che li avessi chiusi ermeticamente.
    Cercai di concentrarmi su qualcosa, in modo da distogliermi dal dolore.
    AAAGH! CAZZO!
    Dissi, scuotendo la testa fra le mie mani.
    Fra un urlo di dolore e l' altro dissi a bea
    Stai... attenta che... AAAGH!... non venga... nessuno di ostile mentre sono così.... AAAGH!..... E se succede... dimmelo... DHAAAA!
     
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  2. BeusV
     
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    Ma DIO. Possibilità di attaccare e reagire. E io chi sono, il bersaglio semimobile?
    Prima che io possa azzardare un "come cazzo faccio ad usare la pistola se mi dai quella stracazzo di torcia" mi piazza la suddetta in mano.
    Perchè così lui con il suo coltello abbia la possibilità di fare a fette i mostri.
    Eroe di stocazzo
    Tiro un respiro profondo.
    Calma...
    Tesoruccio mio bello, possibilità di agire? Guarda che quella con l'arma da fuoco qui, sono io.
    Agito la creatura metallica.
    Come pensi che possa usarla se mi schiaffi questa in mano?
    Vorrei aggiungere un piccolo suggerimento su dove possa schiaffarsela lui, la torcia.
    Ma il ragazzo all'improvviso ha un'altra delle sue crisi.
    Ecco, lo sapevo. Forse prima di additarmi come la stronzetta di turno dovrebbe pensare un po'. Uomini, completi imbecilli.
    Mi siedo accanto a lui poggiando la torcia accesa per terra, in modo che possa continuare a far luce senza essere d'intralcio
    Tenendo ben stretta la pistola nella mano destra e puntandola verso il buio, con l'altro braccio cerco di cingere le spalle di Lore, come se questo mio piccolo gesto potesse in qualche modo rassicurarlo.
    Conoscevo perfettamente i sintomi che aveva e sapevo anche che potevano lasciare nello sconforto.
    Perlomeno, io piangevo spesso.
    Cartelle cliniche? Sei sicuro? Io non saprei. Non credo che abbiano mai curato nessuno qui. Anzi, io sono sempre più convinta che nessuno abbia mai abitato a Nowhere. Come una proiezione, non so se mi spiego. Questo posto esiste perchè è la proiezione di una qualche cittadina già esistente nel mondo vero. Senza le persone però. Quindi, non dovrebbero esistere nemmeno le cartelle cliniche... Ma le medicine sì, ci sono anche nel QG non vedo perchè dovrebbero mancare qui.
    Scuoto la testa. In questo posto fa un caldo boia.
    Sei molto preoccupato, per il tuo amico? Comunque, in queste condizioni non puoi fare un granchè...
     
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  3. Laly La Stronza
     
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    Si inizia a sentire un rumore come di qualcosa che crepita, un rumore che inizia a farsi sempre più vicino.
    Più si avvicina più si iniziano anche a riconoscere rumori di squittiì.
    E dalla frequenza sembrano tanti, ma tanti davvero. E si avvicinano a voi da ogni direzione.
     
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  4. LoreElite
     
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    Barcollando, mi rialzai in piedi.
    Bea forse mi compativa. Forse ci era già passata anche lei. Non so spiegare perchè, ma quei mal di testa mi misero in un profondo stato di sconforto.
    Beh, Casomai facciamo un tentativo, per le cartelle. non si sa mai
    Rispondo, quasi sofferente, con una mano sulla fronte. Quei maledetti mal di testa non mi lasciavano fumare in santa pace. Raccolsi la sigaretta da terra, e passando la parte dove si trova il filtro sopra la fiamma dello zippo per uccidere eventuali batteri la riportai alla bocca. Richiusi lo zippo e lo rimisi in borsa.
    In quel momento notai che Bea aveva una pistola.
    Quella sarà meglio che la prenda io. Non avevo visto la tua pistola. Scusa sono solo molto agitato. Per Leo.... Beh,certo che mi importa di salvarlo. Anche se è un pezzo di merda.
    Sorrisi a Bea. Mi resi conto tutto ad un tratto che era stupido prendersela con lei e con il gruppo. Dopotutto potevano essere incazzati quanto me, per quel cazzo di posto.
    Raccolsi la torcia da terra.
    Allora andia.....
    Mi voltai di scatto. Era come se il pifferaio magico abitasse in quell' ospedale. Un sacco di crepitii e di squittii si muoveva verso di noi da praticamente ogni direzione.
    Con la torcia puntai per terra.
    Merda
    Dissi
    Se questi cosini ci attaccano non potremo mai ucciderli tutti. Nè con un coltello, nè con la tua pistola, nè con il tuo potere. Meglio se filiamo in magazzino. L' ascensore è là
    Dissi indicando il corridoio a Bea.
    Andiamo allora?
    Non volevo commettere nessuna azione avventata, per cui aspettai la risposta di Bea, teso come una corda di violino. Inoltre ogni singolo rumore mi duoleva, poichè la testa continuava a pulsarmi. Sul mio viso si poteva scrogere un' espressione di sofferenza controllata. Come se non volessi dare a vedere quanto soffrivo in realtà
     
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  5. BeusV
     
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    Fortunatamente, Lore sembrava essersi ripreso. Ed evidentemente non gli stavo più tanto palle, visto che mi sorrideva.
    Mi alzo anche io, tenendo ben stretta la pistola.
    Era ora che smettessi di volermi sbranare. E che mi levassi dai coglioni quella maledetta torcia. aggiungo mentalmente. Mi da fastidio che la gente mi affidasse compiti senza prima assicurarsi che io possa farli. E con la pistola in mano sarebbe stato ancora più difficile.
    Mi dispiace per il tuo amico.
    Boom. Stronzata. Per uno che sputava praticamente sui miei piedi, i miei bellissimi piedini, non meritava alcuna pietà.
    Certo, se escludessimo quel piccolo contributo che ho dato all'operazione di salvataggio...
    Ma non è il caso.

    Quando gli squittii iniziarono a farsi forti, non mi spaventai più di tanto. Oramai ero sicura che qualcosa sarebbe successo.
    Stavolta avete sbagliato mostri. I topi non mi spaventano. Nemmeno un po'. dico ad alta voce, rivolta verso l'aere colmo di roditori.
    Quando ero a scuola, ero quella che si schifava meno. Qualsiasi insetto o bestiolina la toglievo io dalla classe... Non volevo che uccidessero qualcosa di innocente.
    Inizio ad avanzare piano, stranamente calma, nonostante la minaccia dei topi.
    Andiamo. L'unica cosa che dobbiamo fare è prendere quelle dannate medicine.
    Cerco di rimanere nel cono di luce della torcia, non desiderosa di spiaccicare una di quelle creature.
    Tengo alta la pistola, puntandola verso il buio, pronta a far fuoco in qualsiasi caso.
    Metti che arriva la grande regina dei ratti...
    Ricordo vagamente tutte le fiabe che parlano di topi. Vengono dipinti come esseri dal grande senso di graditudine.
    Chissà, magari ci chiederanno di far qualcosa per loro...
    La mia idea, per quanto assurda, sembrava quasi possibile in quel contesto.
     
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  6. LoreElite
     
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    Una donna che non ha paura dei topi.
    Buono
    Pensò. Almeno non avrebbe dovuto trascinarla.
    Arrivarono fino all' ascensore, il quale si aprì. Le luci all' interno di esso andavano e venivano, creando un effetto non proprio piacevole, con annesso ronzio del neon.
    Speriamo di riuscire a farcela il più presto possibile
    Disse a Bea.
    Durante il tragitto si era creato una sorta di silenzio opprimente, tale che si sentì in dovere di scusarsi.
    Ah, ehm... scusa per come mi sono comportato prima. Cercherò di controllarmi la prossima volta..
    E di pensare a quel che faccio
    Aggiunse, come se fosse una specie di promemoria mentale.
    Subito notò che l' ascensore stava impiegando un pò troppo tempo a scender in un semplice magazzino. era come se stessero andando kilometri sotto terra. La cosa un pò lo angosciava. Finalmente l' ascensore si aprì, e subito Lore puntò la torcia in quello che a prima "vista" sembrava una stanza Con un sacco di scaffali.
    Streptomicina... streptomicina...
    Ripeteva fra sè e sè.
    Bea se la vedi avvertimi, ok?
    Chiese in tono gentile, anche se in un certo modo circospetto. Non voleva destare attenzioni indesiderate. Tanto meno nel magazzino delle medicine.
     
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  7. BeusV
     
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    Non preoccuparti. Si chiamano crisi ormonali. Mi tratti male solo perchè sei innamorato di me e sai che non ricambio questo sentimento.
    Ovviamente lo sto prendendo per il culo, sarà un po' cattivo ma sono fatta così.
    Guardo le scatole di medicine, per me sono tutte identiche. Ne prendo un campione per ogni tipo che vedo, riempiendo gran parte della borsa, che per fortuna è piuttosto capiente.
    Ma questa roba cos'è? Una pastiglia, si inietta?
    Come può pretendere che legga i nomi delle sostanze, con solo la luce della torcia?
    Comunque non sento più i ratti. Almeno questo... affermo, continuando a cercare quella strptocosa là.
    Non voglio stare in silenzio. Il silenzio mi atterrisce.
    E poi ero reduce da un ascensore. Un dannato odioso ascensore.
    Sono tesissima, ma non voglio che si noti. Non sono una femminuccia qualsiasi...
    Mentre penso questo, tremo visibilmente.
     
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  8. LoreElite
     
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    Si si come no...
    Rispose scherzosamente a Bea, d' altro canto non potevano sempre tenere il muso.. dovevano rompere la tensione.
    Si aggirò per gli scaffali bui, cercando la streptomicina, mentre vide che Bea si limitava a riempire la borsa con ogni medicinale possibile. Flaconcini, pastiglie,siringhe... Insomma stava razziando il magazzino.
    La streptomicina dovrebbe essere contenuta in un flacone, ma per sicurezza prendi tutto ciò che riesci a trasportare. Visto che siamo qui...
    Disse, e iniziò a fare come Bea. Ovvero ad arraffare ogni medicinale possibile. Fino a che non la vide
    Jackpot! L' ho trovata!
    Si avvicinò poi a bea, notando che tremava. Si sentì in dovere di chiederle come stava e se, eventualmente avrebbe potuto fare qualcosa:
    Ti senti bene?
    Disse
    Forse le danno fastidio gli ascensori... Devo trovare una via alternativa.
    Pensai per un poco
    Di solito dove c'è un' ascensore ci sono anche delle scale di emergenza in caso di blackout.... Ti va di usare quelle?
    Ma in quel momento un' altro attacco di mal di testa lancinante si fece sentire. La sua vista si oscurò, sembrava che setesse perdendo i sensi. Quando riacquistò la vista ed i sensi a distanza di pochi secondi era appoggiato ad un muro, e si misi la testa fra le mani. Quel dolore era insopportabile.
    Comincio.... ad averne... abbastanza...
    Disse. Stavolta l' attacco era durato poco. Ma la testa continuava a pulsargli dal primo attacco che aveva avuto quando erano tutti uniti. Doveva tornare al QG, e subito. Si guardò rapidamente intorno: L' attacco di mal di testa gli aveva squassato il cervello a tal punto che adesso nel buio poteva vedere tanti puntini luminosi che si muovevano vorticosamente.
    Quando si dice "vedere le stelle"...
    Poco dopo, i puntini svanirono, e lui attendeva la risposta della compagna.
     
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  9. BeusV
     
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    Mi sento benissimo, tranquillo. Mentivo spudoratamente. Ma che posso farci, non voglio abbino un'idea sbagliata di me.
    Finalmente ha trovato quella roba... penso soddisfatta, mentre chiudo le cinghie della mia borsa stracolma di medicinali vari.
    Guardo Lore avere un altro dei suoi attacchi. Sembra però meno forte del solito, almeno stavolta non ha attaccato ad urlare.
    Non preoccuparti se scale o ascensore, sono solo un po' claustrofobica.
    Eufemismi per sempre.
    Torniamo al QG, che dici? Tu non puoi andare avanti così...
    Stringendo forte la tracolla della borsa, aspetto la risposta del ragazzo.
    Dimmidisìdimmidisìdimmidisì
    Comincio ad averne abbastanza anche io.
     
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  10. LoreElite
     
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    Claustrofobica....
    Evidentemente doveva avergli dato fastidio l' ascensore. Che domande.
    Non volette insistere, per non essere noioso, ma era comunque dell' opinione che se Bea avesse detto cosa gli avesse dato fastidio un' altra volta avrebbero potuto evitare di prendere l' ascensore, o comunque di stare troppo al chiuso.
    Si guardò intorno, scuotendo la testa come se avesse ricevuto una tremenda botta.
    Ok, cerchiamo le scale.Non ho voglia di ritrovarmi il pifferaio magico fra le balle se prendiamo l' ascensore.
    Sghignazzò. L' idea di un individuo alto e magro con un piffero vestito tipo arlecchino in un posto del genere lo fece ridere.
    E hai anche ragione. Devo trovare Claudia al QG il più presto possibile per questo mal di testa... ma prima devo curare Leo.
    Si mise con la torcia puntata verso il corridoio formato dagli scaffali metallici che contenevano ogni genere di medicinali, con il coltello stretto nell' altra mano
    E' un bene o un male che non lo abbia ancora usato?
    Allora cerchiamo queste scale...
    C' era un silenzio innaturale in quel posto... ed ogni passo rieccheggiava fra le mura della stanza
    Sai, dicono che se una persona sta nel completo silenzio per qualche ora impazzisce...
    Lo disse con un tono simile a quello di una battuta. Quel posto così silenzioso lo opprimeva, e forse quella era l' unica cosa che gli era venuta in mente da dire in quel momento.
    Strinse il manico del coltello.
    Ecco le scale di emergenza! Perfetto, saliamo!
    Di solito le fanno o in marmo o in metallo, non ci dovrebbero essere rischi... solo che sono due piani....
    Si accese una sigaretta, posando per un secondo il coltello in terra. Spense la fiamma generata dallo zippo con uno sbuffo di fumo.
    Adorava quel tipo di accendini. Si rimise lo zippo nella borsa, e riprese il coltello dalla medesima, per cominciare a salire le scale. Ad ogni passo sentiva la tensione mista alla voglia di uscire da quel posto accrescersi dentro di sè
     
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  11. BeusV
     
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    Vuoi anche un caffè per caso? Non so, dei biscotti...
    Ma sì, mettiamoci a fumare. Con caaaalmaa....
    Comunque è vero...
    Inizio anche io a salire le scale. Controvoglia.
    Ho il come si suol dire, culo pesante.
    Almeno l'ascensore sarebbe durato meno...
    Però se fossi finita nell'ascensore con un mostro... Meglio le scale dai.
    Nel silenzio io impazzirei. Lo odio. Parlo anche da sola, pur di romperlo. Tu anche sei parecchio ciarliero, quando non vuoi farmi fuori. Vuol dire che non sfolleremo...
    I gradini sembravano innumerevoli. Al buio poi era difficile capire quanti ne mancassero
    Non potrebbero fare un ascensore di vetro? Quello non mi terrorizzerebbe. Di certo è un problema mettersi la gonna, ma non è quello il punto...
    Sempre per il discorso di prima, attacco a dire stronzate.
    La mano che tiene alla pistola inizia ad essere pesante.
    Ma quanto cazzo pesano le pistole? Nei film sembrano semplicissime da usare
     
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  12. LoreElite
     
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    Alla fine le dannatissime scale finirono. Alla proposta dell' ascensore di vetro ridacchiò.
    Non sarebbe male... anzi sarebbe figo. anche se per le gonne un pò problematico, come dici te...
    Finalmente ripercorsero il corridoio da dove erano entrati, e aprirono la porta.
    La luce, non aveva mai desiderato così tanto la luce e il calore del sole. In quel momento l' unica cosa che voleva fare era abbandonare quell' edificio, e tornare al QG. Sano, vittorioso. Vivo.
    Ce... ce l' abbiamo fatta! HAHA!
    incominciai a ridere convulsamente
    Cazzo si! E adesso andiamo al QG!
    Bene Lucio di merda, adesso vedi cosa vuol dire dividersi!
    Cominciai ad avviarmi verso il QG.
    La testa mi pulsava ancora, ma in quel momento non ci davo troppa importanza. Ero vivo. E mi bastava
     
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  13. BeusV
     
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    Finalmente la luce del giorno!
    Inspiro l'aria a pieni polmoni. L'essere uscita da questo posto mi fa sentire sicuramente meglio.
    Capisco la gioia, ma questo qua ride come una iena...
    Lore...E gli altri?
    Quest'idea frena tutta la mia felicità.
    Non possiamo certo lasciarli indietro.
    Ma non sono sicura che Lorenzo sia dello stesso parere.
    Scusate il post orrendo, ma sono mezza addormentata!
     
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  14. LoreElite
     
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    Smise di ridere non appena Bea gli fece notare della situazione degli altri.
    E chi se ne fotte? Siamo vivi, cazzo!
    Questa stava per essere la sua risposta, ma riuscì a frenare la lingua, rivolgendo invece uno sguardo pensieroso alla ragazza.
    Beh, che ne sai che non siano già al QG? E poi, detto francamente... Io non ce la faccio più con la testa.... Sento che sto letteralmente per esplodere. Se vuoi vai pure da sola, ma io devo tornare al QG. Sia per me che per leo.
    Così se vuoi farti ammazzare per gli altri hai tutta la libertà di farlo
    Guardò per qualche secondo la ragazza, come per darle il tempo di riflettere su cosa fosse il meglio da farsi. Stranamente si poteva udire il cinguettio dei passerotti, cosa che rendeva inusuale quella situazione, soprattutto per il fatto che erano di fronte a quell' enorme edificio parallelepidico. Per quei pochi secondi che furono, Lorenzo ebbe il tempo di apprezzare, se così vogliamo dire, le forme dell' edificio. Un parallelepipedo perfetto, non sembrava nemmeno abbandonato, anzi. Dava quasi l' idea di essere una struttura rassicurante. E volendo questo rendeva il tutto molto più inquietante di quanto già non fosse.
    Di certo io lì non ci entro....
    Ritornò rapidamente alla realtà, puntando di nuovo lo sguardo sulla ragazza.
    Vieni con me allora?
    Disse, mettendosi una mano sulla testa. Il dolore cominciava a farsi risentire.

    Edited by LoreElite - 1/7/2011, 13:36
     
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  15. BeusV
     
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    Un forte vento comincia ad alzarsi.
    I ragazzi decidono di tornare insieme al QG, la loro "casa", non avendo altro posto dove andare.
    Questa volta vi ho salvato, ma non ci sarò sempre.
    Un soffio alle orecchie dei due. La gentile voce di donna può essere riconosciuta solo da Lorenzo.
    Sembra assurdo, ma c'è qualcuno che ha a cuore i risvegliati
     
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14 replies since 24/6/2011, 09:06   163 views
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