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Un pungente odore di marciume misto a legno segato, aleggiava nell'aria.
Cos'è questo posto? pensò Sambu, mentre gli occhi si abituavano alla penombra. La schiena gli doleva. Si accorse di esser coricato sopra una specie di tavolo.
Tentò di alzarsi, fece qualche passo e per poco non cadde a terra. Si appoggiò alla parete spostando lo sguardo a destra e a sinistra, cercando di carpire informazioni su dove si trovava.
Ma che ca...? le parole si smorzarono in bocca, la sua attenzione era stata attratta da una chiazza rossastra sul pavimento sottostante al suo precedente giacilio...
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Coso \m/‚.
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SPOILER (clicca per visualizzare)cambiato idea, lui lo prendo ioXD
narrato
parlato
pensato
Il lugubre luogo in cui si era risvegliato non era dei più rassicuranti. Anzi, non era nulla di normale. Schizzi di sangue ovunque, luci tremolanti che gettavano ombre agghiaccianti sulle pareti, il legno oramai marcio che scalpitava e sembrava addirittura respirare, muoversi, parlare. Dal marciume fuoriuscivano orde di grassi e bolsi insetti non identificati, che zampettavano rumorosamente dentro quelle che erano le assi di quello stabile dismesso. Il tavolo al centro della stanza era qualcosa di terribile: un tavolo operatorio. E quella che c'era in parte ad esso era una vaschetta, contenente qualcosa di non chiaramente identificabile... Cosa poteva essere? Il ragazzo non aveva molte possibilità, era solo in una stanza apparentemente senza uscite, con qualche mobile marcio in giro, un letto e quel piccolo mobiletto che emanava un tanfo insopportabile e sgocciolava sangue fresco... Ma delle tracce di colui che poteva averlo portato lì non se ne trovavano... Tranne una. Con sommo orrore, il ragazzo si passò la mano sulla schiena, in cerca di quella che era la fonte del suo dolore, dei suoi mancamenti e della sua debolezza. Con orrore passò la mano su quella che era una cicatrice. Ed improvvisamente si sentì qualcosa mancare, qualcosa che mancava da dentro... E forse quel qualcosa era proprio quello che si trovava nella vaschetta lì, davanti a lui.... -
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Sambu sgranò con terrore gli occhi, accorgendosi di non star sognando. Si prese la testa fra le mani, cercando di recuperare un minimo ricordo che potesse spiegargli tutto questo.
chi può avercela così tanto con me?
pensò
Sopratutto, perchè?
gocce di sudore e lacrime da stress psicologico lasciavano un amaro sulle sue labbra. Si lasciò accasciare a terra
perchè? dove sono?
chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro. A fatica si rialzò, si guardò nuovamente attorno
Dove cazzo mi trovo? urlò contro il nulla. Si asciugò gli occhi e, riluttante, si avvicinò a quella specie di vaschetta accanto al tavolo per guardarci dentro.... -
Coso \m/‚.
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Ciò che vide non lo rassicurò affatto. Quello che sembrava essere un rene era mollemente e malamente gettato alla rinfusa all'interno di quella che era una vaschetta di contenimento. Un rumore sinistro scosse il ragazzo, mentre la parete lentamente si spostava
Sangue, sangue ovunque! Venite nella casa dei tagliaboschi, per avere il vostro divertimento estremo!
La grottesca voce proruppe da quello che sembrava essere un orco obeso e purulento. La sua gutturale risata e i tonfi che generava scuotevano nel profondo il ragazzo, che si era alzato rapidamente e si era ripreso velocemente
Oggi ad esempio, trapianteremo un rene in un umano che ha già due reni, creando così una sorta di abominio biologico! Abbiamo già aperto l'umano per controllarlo, è perfetto e l'abbiamo anche richiuso, ora dobbiamo..
Si fermò, osservando che la sua cavia era in piedi
Signori, scusatemi ma, devo lavorare
Si voltò, cacciando malamente i piccoli golbini che aveva portato dentro, per poi voltarsi verso il ragazzo che stava in mezzo alla stanza, prendendo un machete dalla sua cintura di cuoio
Ora finirò il lavoro che ho incominciato con te!
Ruggì, mulinando in aria il machete, ghignando malamente. -
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Ma porca PUTTANA!
Sambu sgranò gli occhi
e questo da che cazzo di film dell'orrore l'han tirato fuori?
frappose il tavolo operatorio fra lui e l'abominio. Tenendo costantemente un occhio puntato verso il suo carnefice, indietreggiava.
uhm, non mi devo far mettere con spalle al muro
spostò velocemente lo sguardo attraverso la stanza
e soprattutto devo trovar qualcosa per disarmare quella cosa
sudore freddo colava dalla fronte, rendendo difficoltosa la visibilità. Oh MERDA!
disse tentando di schivare i vari fendenti.... -
Coso \m/‚.
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Sambu si mosse rapidamente, cercando di recuperare il controllo di sè. L'adrenalina mista alla paura aiutò moltissimo il ragazzo, che riuscì a schivare i fendenti dell'orco gigante
Che diavolo pensi di fare? Ti mangerò dopo averti strappato il cuore, avertelo fatto ingoiare e avertelo strappato di nuovo!!! AHAHAHAHAHAH
Il combattimento procedette per poco, visto che l'orco muoveva piano e per quanto fossero potenti i suoi colpi erano lenti, e permettevano a sambu di evitarli. Ma la battaglia non accennava a finire, anzi. Mano a mano che il ragazzo si stancava, l'orco procedeva senza fermarsi. Come se non bastasse, il pavimento iniziava a farsi scivoloso, poichè il sangue iniziava a colare copioso da quella che sembrava essere una testa mozzata. Una delle tante che erano attaccate al vestito di pelle dell'orco, e che perdeva mano a mano combatteva
MUORI!
L'orco sferrò un colpo potentissimo, ma Sambu lo evitò. Il machete andò ad incastrarsi nella parete, con grande disappunto dell'orco, che strattonava provando a togliere l'arma dal muro
Figlio di...
Mentre l'orco sporconava, il ragazzo vide a terra, fra i vari teschi, quello che era un pugnale fatto d'osso.... -
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Approfittando di quel momento, Sambu fece una capriola per terra , ricoprendosi completamente col sangue e il marciume che stava sul pavimento. Fino a raggiungere il pugnale situato a pochi passi di distanza dal punto in cui era rimasto bloccato il machete.
non è un arma molto cazzuta
pensò raccogliendo il pugnale d'osso, e voltandosi velocemente verso l'ogre.
Ma può diventar letale proruppe lanciandosi verso il suo carnefice con forze ritrovate.
WAAAAAAAAAAHHHH Urlò, il suo sguardo era carico di follia
aah l'adrenalina, la paura fottuta ti fa compiere azioni che riterresti improbabilmente fattibili
pensò tentando di puntare agli occhi dell'ogre usando le sue gambe come trampolini.... -
Coso \m/‚.
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MA CHE DIAVOLO
Lento, fottutamente lento. La sua reazione fu piuttosto lenta. Dopo aver letteralmente eradicato il machete dalla parete assieme alla stessa, il mostro si voltà verso Sambu, solo per vedere i suoi occhi brutalmente colpiti da quel pugnale d'osso. Cadendo a terra in preda al dolore, si portò le mani agli occhi, perdendo il machete, iniziando ad agonizzare in una crescente pozza di sangue. Senza pensarci due volte, il ragazzo prese il machete. Improvvisamente la porta si spalancò, mostrando altri due individui come quello appena abbattuto
Ehy, sta scappando, prendetelo!
Iniziando goffamente a correre nella sua direzione, ululavano muggiti guerrieri volti a spaventarlo. Sambu, in pred al panico e alla disperazione, sentì una brezza leggerissima colpirlo alla schiena. Si voltò bruscamente, dove prima c'era la parete, ora c'era un lungo tunnel illuminato, e le sue opzioni erano veramente pochissime per potersi permettere altro.... -
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ma quanti cazzo siete?
urlò ai nuovi arrivati.
spostò lo sguardo dagli ogre, che eran sempre più vicini, al machete e poi di nuovo sugl'ogre.
non sarò nuovamente così fortunato
pensò mentre già si stava voltando verso il tunnel.
doveva cominciare a correre ora che l'adrenalina era ancora in circolazione.
Si insinuò velocemente nel tunnel e continuò a correre senza fermarsi.
sentiva la rabbia delle creature sempre dietro di se, ma non aveva tempo per controllarsi le spalle.
free your mind, non pensar a nulla corri come un bastardo inseguito da doberman rabbiosi
pensò correndo a perdifiato
anche perchè, se ti prendono sei morto
certo che mi rassicuro da solo proruppe ansimando, e incominciò a ridere.
Non sapeva quanto tempo era passato, o quanto avesse corso, ma non gli importava. Seppur la stanchezza iniziava a farsi sentire non si fermò.... -
Coso \m/‚.
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Rumori di ossa spezzate, urla di dolore e risate di divertimento echeggiarono a lungo in quello spoglio tunnel stranamente illuminato a giorno. Gli ogre diedero inizio ad un'orgia di sangue e carne massacrandosi fra loro per il puro gusto del divertimento. Sambu, oramai lontano da quel pericolo, tirò un sospiro di sollievo, accasciandosi a terra ed analizzanto il suo equipaggiamento ed il suo stato. Con una nuova ferita sulla schiena e con la certezza di essersi disperso nei meandri labirintici del sottosuolo di Nowhere, non sapeva minimamente cosa fare. Anzi, non sapeva affatto dove si trovasse, quindi non sapeva nemmeno cosa fosse, il Nowhere.... Quando si dice beata ignoranza! Rimettendosi in piedi, il ragazzo ricominciò a camminare piano, fino ad arrivare a quella che pareva essere l'entrata di un labirinto. E non lo pareva soltanto, lo era proprio! Mentre pensava se entrarci o meno, un forte tonfo seguito da qualche urlo giunsero alle sue orecchie
ANDIAMO A PRENDERLO!
Le urla degli ogre e i loro tonfi assordanti giunsero alle sue orecchie, lasciando nuovamente ben poco respiro alla sua mente. Entrare nel labirinto e tentare di fermarli, affrontando però l'ignoto, oppure provare a combatterli in quegli stretti cuniculi(o cunicoli, è mezzanotte e non voglio controllare) provando a sconfiggerli sfruttando la sua superiore velocità? Il dubbio lo attanagliava, e se non si fosse sbrigato quel posto sarebbe presto diventata la sua tomba.... -
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Ma sti cazzo di Ogre non finiscono mai? pensavo di averli seminati
sbuffò tra l'impaurito e la rabbia.
sono troppo stanco per tentar di affrontarli pensò Sambu guardando l'entrata del tunnel
e dannazione ho pensato solo a correre, che non ho guardato se c'erano altre vie di fuga
tirò un calcio ad un teschio, di ciò che doveva esser stato un'altro malaugurato fuggitivo, mandandolo a frantumare contro la parete del presunto labirinto.
mal che vada potrei affrontarli la dentro isolandoli pensò fissando il labirinto.
Raccolse da terra un sassolino e con il machete incise una croce su un lato di esso.
Croce si torna nel tunnel disse lanciando in aria il sasso
testa, labirinto
Il sassolino ricadde a terra e Sambu si chinò per vedere quale fosse il risultato.
Okei, perfetto...
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Coso \m/‚.
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Il ragazzo decise di affidarsi al fato, mentre le sue parole echeggiarono per il labirinto. Qualcosa scattò, gli ogre si avvicinavano sempre più rapidamente, la loro abbondante purulenza veniva percepita oramai ovunque in quel piccolo ed angusto luogo. Un'ombra si mosse, rapida e decisa
Stai indietro, pivellino
Sorridendo, fece fuoco rapidamente sui mostri in avvicinamento, ridendo di una risata sadica e maligna. Dopo aver ucciso i primi tre della fila e avendo bloccato così la via agli altri che iniziarono a macellare i corpi degli amici per diletto e per potersi aprire un varco, la figura ammantata di nero si avvicinò nuovamente a Sambu, guardandolo dritto negli occhi
Sono Lock. Seguimi o morirai. Fai ciò che dico o morirai. Disubbidisci e ti sparerò ad una gamba. E poi morirai. Domande? Ovviamente no, procediamo, prima che sia troppo tardi
Digrignando i denti, Lock iniziò a muoversi nel labirinto in maniera sicura e decisa, come se quel labirinto l'avesse costruito proprio lui.... -
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Sambu lo seguì a ruota, ancora sbalordito per la facilità con cui Lock si era sbarazzato degl'Ogre.
Non sapeva se fidarsi o meno, ma le parole del suo salvatore erano ormai impresse nella sua mente.
Grazie. sussurrò, affrettando il passo per non perderlo di vista.
Io sono Sambu
Intanto cercava di tener a mente le varie svolte e direzioni che prendevano,
non si sa mai che debba ricapitar qui sotto pensò Sambu.
L'adrenalina era ormai scomparsa e la recente ferita sulla schiena cominciava a far nuovamente male. Nonostante il dolore, non si lamentò ma tentò di tener la stessa andatura di Lock.
dove mi starà portando? spero in un posto sicuro
il ragazzo sentiva sempre la bocca più asciutta, necessitava di bere e il veder terriccio e sassi ovunque non faceva altro che peggiorar la situazione.
non mollare cazzo, pensò per farsi forza
sei ancora vivo no? think positive
Tirò un profondo respiro e continuò a camminare seguendo Lock...
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Coso \m/‚.
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Le urla degli ogre per un momento cessarono, era palesemente iniziato il momento del banchetto. Essi, non essendo riusciti a catturare l'umano, si accontentarono di mangiare ciò che mangiavano sempre. Loro stessi. Quando raggiunsero la distanza di sicurezza, Lock alzò il pugno, facendo segno a Sambu di fermarsi. Dopo aver esplorato nuovamente quella che precedentemente era stata la sua arena, come mostravano i cadaver brutalmente mutilati e deformati che costellavano il suolo, fece segno al ragazzo di raggiungerlo e sedersi sopra un piccolo tronco adibito a panchina
Toh, bevi, c'è dentro una sorta di antidolorifico, roba strana di Jimmy, se mai lo incontri, chiedi a lui cosa ti ha rifilato
disse, mentre gli passava una borraccia malandata ma piena di preziosissima acqua corretta. Guardandosi sempre intorno circospetto, proseguì con il suo breve discorso
Benvenuto all'inferno, amico. O meglio, in un luogo peggiore dell'inferno, un luogo dove non solo tutto può accadere, ma dove tutto ti può ammazzare. Me compreso. Te compreso. Spero che la tua permanenza qui sia meno turbolenta di quella di altre persone che purtroppo ora non ci sono più... Dico purtroppo perchè è sempre uno spasso vedere voi umani conciati in questo modo. E anche se il nostro compito è quello di pararvi il culo, nulla ci vieta di ridere di ciò che vi accade. In fin dei conti io rido delle disgrazie di chiunque, soprattutto delle mie. Ma andiamo avanti, spero che tu stia meglio, perchè a breve qui sarà un casino
Comunicò, alzandosi scattante e imbracciando il fucile mentre lo ricaricava, tendendo l'orecchio ed ascoltando ogni singolo rumore che veniva propagato per quelle enormi ed infinite caverne labirintiche ammassate in un dedalo intricato di viuzze e vicoli ciechi
Fra poco balliamo baby...
disse sorridendo di nuovo, iniziando a pregustare la battaglia imminente. -
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Grazie Lock
Rispose il ragazzo riconsegnandogli la borraccia.
In che senso "voi umani"?
chiese mentre riprendeva un pò di forze. Sambu guardava Lock con una sorta di ammirazione e timore.
mi ha salvato le chiappe
pensò mentre dava un occhiata a quello che a detta del suo, momentaneo, compagno, sarebbe divenuto un campo di battaglia.
Quindi altri umani sono già finiti qui? ma esattamente come ci sono arrivato, e sopratutto che cazzo di altri mostri ci sono qua attorno?
sentirono dei rumori, urla e risate, simili al verso delle iene, farsi sempre più vicini.
Sambu controllò velocemente il machete e lanciò un'occhiata interrogativa a Lock
se ne ho ucciso uno con un pezzo d'osso, ora che ho recuperato un pò di forze, forse potrei far di meglio pensò.
Oramai, i loro avversari, dovevano trovarsi a meno di un paio di cunicoli da loro.
Hai detto che ci sarà da ballare. disse rivolto a Lock
Ma la musica chi la mette? un espressione divertita gli si stampò sul volto, mentre i primi mostri stavano per raggiungerli....
Risveglio Sambu |
