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Lena VS Angelus, Per il torneo To the Death

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  1. Eiko Bones.
     
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    Lena si lasciò andare violentemente, sbattendo la schiena contro il muro, e trascinandosi a sedere per terra. Sospirò, sonoramente.
    "È tutto sbagliato", si diceva. "Tutto sbagliato... Tutto sbagliato...".
    Insofferente. Ecco come si sentiva. Odiava piangersi addosso, ma non poteva farci niente: stava diventando tanto insofferente verso se stessa e quel mondo, che avrebbe potuto piangere, in quel momento.
    Sospirò di nuovo. Poi, mentre si sfregava le tempie con i polpastrelli, si chiese perché fosse lì.
    "Ok, ho il cervello andato", pensò. "Questo è il posto più spaventoso, qui intorno, e io ci sono seduta in mezzo. Ottimo lavoro, Lena, ben fatto".
    In effetti, aveva solo bisogno d'aria. Aveva bisogno di lasciare il Quartier Generale, e aveva bisogno di stare da sola. Così, era uscita. Senza dire una parola a nessuno. "Vediamo", si era detta, "dove finirò questa volta...".
    Beh, la geografia di Nowhere non era certamente una delle certezze che avevano, lì; infatti, uno sarebbe potuto uscire dal QG e camminare per miglia nello stesso bosco, e un altro sarebbe potuto arrivare a Fog Town con uno starnuto. Divertente.
    "Beh, e io sono in una scuola da film horror", pensò. "...che figata".
    Ma, ad essere sinceri, non si sentiva affatto come se fosse "una figata"; i corridoi erano deserti, e così fottutamente rossi. Un corridoio non dovrebbe essere rosso. Andiamo! Dove cazzo c'erano corridoi rossi? Nei film horror, e nei film trash. E nei film porno. Era forse un film porno, quello? No, era sicura di no. L'avrebbe saputo, se lo fosse stato.
    Un rumore. Si alzò velocemente, il sangue gelato nelle vene. Improvvisamente, realizzò che completa idiota era stata.
    Provò a tranquillizzarsi, di ordinare al cuore di non pulsare così velocemente, e al suo sangue di essere freddo. Da quando si era Spezzata, stava gradualmente diventando meno spaventata dalle stranezze di quel mondo, perché stava iniziando a capirle. Ma quello, no -quella situazione- non riusciva a comprenderla; sapeva solo che aveva paura.
    E stava iniziando ad imparare quanto significasse per lei essere spaventata.
    "No, ti prego...", pregò se stessa. "No".
    Il suo essere così emotiva la stava punendo. Infatti, emozioni troppo forti potevano attivare il suo Infractus. Lo sapeva. Generalmente, era necessaria un'emzione davvero molto forte, ma non si fidava di se stessa, e del suo autocontrollo. Non del tutto...
    -C'è qualcuno?-, chiese, con voce sottile, ma ferma. Estrasse il pugnale dalla borsa che portava su una spalla; almeno, sapeva come usarlo.
    "Fanculo questo, e fanculo la mia vita", pensò, amaramente. "È ora di procurarsi una vera arma, tesoro".
    Intorno a lei, il corridoio era silenzioso. Ad eccezione di questo lontano e soffocato rumore che sentiva. Aveva sempre avuto timore delle scuole durante la notte, e ora, eccola lì. In una fottuta scuola spaventosa in un fottuto mondo spaventoso.
    "Doppiamente una figata".
    Il corridoio rosso... Un corridoio rosso è completamente sbagliato. Quel corridoio faceva paura. E Lena avrebbe giurato di sentire bambini ridere, di tanto in tanto...
    In più, la luce stava tremolando. -Non osare!-, si lamentò. -Spegniti, e ti ucciderò, cazzo. Promesso. Ti colpirò così tanto e talmente forte da farti diventare blu. Stronza di una lampada, o quel cazzo che è-.
    Tutto tacque. C'era davvero qualcuno?
    Nervosa, non sapendo cosa fare, se aspettare o fuggire, iniziò a canticchiare, quasi inconsciamente, un vecchio motivo...

    Suspiria!


     
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8 replies since 5/10/2011, 02:05   181 views
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