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Lena VS Angelus, Per il torneo To the Death

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  1. Eiko Bones.
     
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    Scusami tantissimo per il ritardo )= Ho avuto qualche difficoltà...


    Una cosa: non ho una torcia, la luce proviene da una lampada (o lampadina, o sailcazzo) nel corridoio. Scusa, forse non sono stata precisa^^


    Si bloccò. C'era decisamente qualcuno, ed era certa di non immaginarselo. Ascoltò i passi lievi -perché di sicuro quelli erano passi-, dietro di sé, immobile. Era pronta ad affrontare qualunque aberrazione prodotta dalle interiora di quella terra.

    CITAZIONE
    << Ciao Lena... Il mio nome è Angelus... Scusa se ti ho spaventata, non volevo.>>

    Sussultò. I passi non le erano sembrati così vicini... Si voltò di scatto, e si ritrovò davanti un uomo. O meglio, un ragazzo. Un essere umano, insomma.
    Immediatamente, si rilassò. Ignorava chi fosse quella persona, ma scoprire che quei passi appartenevano non a chissà quale creatura, la sollevò.
    -Spaventarmi?-, fece. -Non è di te che ho paura. Chiunque tu sia-.
    Lo osservò: decisamente, non l'aveva mai visto prima. Angelus... Neanche il nome l'era familiare; sarebbe potuto essere un Risvegliato, così come un Ricognitore, per quanto ne sapeva.
    In realtà, sapeva che gli abitanti di Nowhere, talvolta, si presentavano anche in forma di persone umane; non aveva ancora capito la logica dietro quelle creature, da dove provenissero, e perché facessero del male... Che il ragazzo che aveva di fronte fosse uno di questi?
    Un momento... L'aveva chiamata per nome. Come poteva conoscerla?
    Il volto di Lena s'incupì nuovamente, realizzato il potenziale pericolo che correva, anche se, in cuor suo, sperava che quell'Angelus fosse un alleato e non un nemico.
    Notò che portava qualcosa, al fianco. Sembrava l'impugnatura di una spada, e la stava già brandendo con una mano. Spostò lo sguardo dall'arma al volto dell'uomo, con espressione interrogativa.
    Avvertiva una sensazione bizzarra: era come se Nowhere la stesse mettendo in guardia. Buffo, per un mondo che tentava di divorarla alla prima occasione...
    Iniziava, pian piano, a lasciarsi andare; non cercava più d'impedire al suo Infractus di manifestarsi. Lo stava lasciando andare. Lo sentiva scorrere, dentro e fuori, intorno a sé, nell'aria... Nowhere la stava circondando, e lei lo stava afferrando a mani nude, lasciandolo scivolare tra le dita, plasmando quella terra così arida.
    -Chi sei?-, domandò. -Ti mandano dal QG?-.
    Tenne lo sguardo basso, fisso sul pavimento. Non voleva guardarlo negli occhi, non ancora; non era ancora il momento...
    on aveva più paura: quel corridoio, quella scuola, quel buio, quelle risa... Niente più la spaventava.
    Intorno a loro, i corridoi sembravano ora tacere. Di tanto in tanto, un'eco vaga, un'ombra di voce infantile tornava a disturbarli, ma niente più. Il rosso, se possibile, si era fatto ancora più intenso, nonostante la lampadina malandata sfrigolasse pericolosamente.
    Buio. Oltre la luce rossa, era tutto buio. I corridoi lerci erano immersi nella semi oscurità, anime lasciate a se stesse in mezzo all'ombra. Dietro alle spalle di Lena, Angelus poté vedere, più di una volta, sagome che passavano svelte, volti sfocati, e ombre. Lena, dal canto suo, poté avvertire quelle presenze, ma non si lasciò turbare da esse: ormai, era come loro. Facevano parte della stessa terra, erano legate al grembo della stessa madre.
    Se lui l'avesse attaccata, sarebbe stata pronta ad attaccare a sua volta.
     
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8 replies since 5/10/2011, 02:05   181 views
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