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Lena VS Angelus, Per il torneo To the Death

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  1. Lhou
     
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    Angelus rimase immobile in attesa, mentre lei faceva qualche passo avanti, mantenendo la levitazione telecinetica della sedia ed estraendo la spada quando lei si avvicinò a più di tre metri da lui.
    Tuttavia, fece appena a tempo ad estrarla, portandola al suo lato destro, il braccio solo leggermente piegato, la punta verso il basso, che subito il suo sguardo fu attratto per qualche ragione dagli occhi della ragazza.
    E quando li incrociò, si bloccò, irrigidendosi leggermente, come paralizzato.
    Sentì lo sguardo di Lena nel suo, sentiva la sua mente penetrata dal bellissimo viola intenso ed innaturale degli occhi della ragazza e l'essenza stessa di Lena entrare nella sua mente, come scavando, dandogli una sensazione non dolorosa, ma fastidiosa.
    Tuttavia, per quanto il suo corpo era bloccato in quella che probabilmente era una paralisi ipnotica, la sua mente era disturbata ma ancora libera.
    Era riuscito a stento a mantenere la sedia a mezz'aria e, mentre percepiva lo sguardo e la mente di Lena penetrare sempre più profondamente in lui, nei suoi ricordi più recenti e più lontani, nel suo guscio più esterno e più intimo, la sua mente lavorò frenetica.
    Era una situazione più che fastidiosa, a dir poco irritante, detestava l'ipnosi e chi leggeva in lui.
    Non che avesse particolari segreti da tenere nascosti, ma perchè il concetto stesso della cosa lo irritava enormemente.
    Si calmo, placando i suoi pensieri e focalizzandosi non sulla ragazza, ma sui pezzi di legno e metallo che assieme formavano la sedia che ancora fluttuava dietro di lei.
    Per una cosa del genere, sicuramente la ragazza doveva mantenere una concentrazione molto profonda.
    Certo, anche lui ne necessitava per il suo potere... Ma doveva farcela se voleva avere qualche speranza.
    La concentrazione, per quanto disturbata, resse.
    Il suo sguardo rimase fisso nello sguardo purpureo della risvegliata, mentre la sua mente vagava poco oltre, sollevando la sua arma improvvisata di nuovo al livello del capo di Lena e, con un ultimo titanico sforzo, dava a quell'oggetto la minima spinta necessaria per scagliarsi sul capo o sulla schiena della sua avversaria.


    << Esci dalla mia testa!>>

    Avrebbe tentato di biascicare scagliando quell'attacco disperato, inconsapevole se fosse riuscito a parlare o meno vista la paralisi.
    Non sapeva quanto Lena intendesse fare, se effettivamente leggendo in lui aveva percepito chiaramente o meno queste sue intenzioni e non sapeva se lei fosse in grado di muoversi durante l'ipnosi, ma non gli importava.
    Doveva liberarsi in qualche modo e, si maledisse per questo, ma tirarle addosso qualcosa era l'unico dannatissimo modo che gli veniva in mente.
     
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8 replies since 5/10/2011, 02:05   181 views
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