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Lena VS Angelus, Per il torneo To the Death

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  1. Eiko Bones.
     
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    Un ulteriore chiarimento, dato che sono stata molto frettolosa a spiegarti via MP: in questo caso, il legame è reciproco, ovvero Angelus vedrà quello che vede Lena, poiché lei "scava" nella sua mente e nei suoi ricordi. Spero sia tutto chiaro, per il resto^^

    Ma Lena aveva ormai percepito il tentato attacco alle sue spalle; allungò una mano verso Angelus, posandogliela sul volto.

    No. La sua stessa voce le rimbombò tra le orecchie, intenzionata a bloccare il suo presunto nemico prima che la colpisse.

    Legno... Metallo... Con cosa vuoi colpirmi?, mormorò. La visione non era nitida, ma il collegamento era completo: le loro menti erano una cosa sola, e poteva impedire all'uomo di attaccarla. Non riuscì a visualizzare l'oggetto, ma comunicò alla mente del ragazzo di lasciarlo andare: Non devi attaccare Lena. Immaginò l'oggetto cadere in mille pezzi.
    Si concentrava su ciò che percepiva.
    Freddo. Un freddo pungente, aggressivo.
    Bianco. Era tutto bianco. Neve?
    Urla... In lontananza, sentiva qualcuno gridare. Non era una sola persona: erano numerose.
    Urla di dolore, urla strazianti, urla di chi sta morendo.
    Sangue.
    Nessun dolore.
    Sta uccidendo...

    La mano di Lena tremò impercettibilmente, scivolando dal volto di Angelus, ma senza interrompere il contatto. Emozioni, sensazioni... Si sentiva assalita.
    Assassino.
    Era un assassino.

    Una lama che fende l'aria. Freddo. Ancora tanto, troppo freddo.
    Il tempo... Troppo tempo è trascorso.

    Non era ciò che sembrava. Diavolo. Un essere diabolico...
    Omicidio. Avrebbe potuto ucciderla all'istante.
    Pericolo...
    Pericolo!

    Lena spalancò gli occhi, che fino a quel momento erano stati chiusi. Ansimava leggermente: era troppo. Non si sarebbe aspettata di avere davanti qualcuno... Così.
    Iniziò ad interrompere il contatto. In realtà, si accorse che si era interrotto da sé: probabilmente, non era ancora abbastanza padrona di quella... capacità, e non era abbastanza forte per mantenere un legame a lungo e in ogni situazione.
    -Tu... non sei un essere umano, Angelus-, fece, in un sussurro. Era incuriosita, sorpresa, e allarmata: era in pericolo.
    Ma sentiva che stava perdendo un po' di razionalità. Non era spaventata come avrebbe dovuto... Si sentiva più eccitata che impaurita.
    Era l'Infractus. C'era ancora... La stava chiamando.
    E così, senza attendere una reazione, o una risposta da Angelus, piegò le labbra in uno strano sorriso.

    E Angelus non era più in quella scuola. Non era più a Nowhere. Il rosso del corridoio scomparve, per lasciare posto al bianco... Lo stesso bianco che Lena aveva visto nella sua mente.
    Si trovarono in un paesaggio innevato, apparentemente deserto; il bianco si stendeva a perdita d'occhio, e il vento danzava leggero. Ma qualcosa rendeva quell'ambiente innaturale: tutto era fatto di ghiaccio. I radi alberi e ramoscelli, le lontane colline, il piccolo ponte sul torrente, una bellissima cascata... Perfino qualche grande rapace, e un cervo dalle lunghe corna. Tutto era di ghiaccio. O cristallo, ancora di più: tutto brillava, e riluceva.

    Ho sempre voluto incontrare... qualcuno come te.

    Una creatura. Era diversa dalle altre: aveva l'aspetto di una donna, e anch'essa pareva fatta di ghiaccio. Non era umana, ma ne aveva le fattezze. E i suoi occhi, che sembravano intagliati nel cristallo più prezioso, luccicavano di una luce che Angelus aveva già visto.
    Viola.
    Era Lena.

    Dimmi, Angelus... Ti piace questo posto?.

    Uno dei volatili si era posato sul braccio di Lena. Aveva larghe ali, e una lunga coda; gli artigli rassomigliavano stalattiti acuminate.

    L'ho creato pensando a te. È un regalo per te... Ti rende felice?.

    Qualcosa iniziò a scendere dal cielo. Cominciava a nevicare, forse?
    No. Non era neve.
    Piccole gocce rosse macchiarono il candore quasi accecante.
    Sangue. Stava colando dal cielo, leggero come neve, ma doloroso come lame.
    In quel momento, Lena distese il braccio, spingendo il volatile verso Angelus: l'uccello si avventò sul ragazzo, evidentemente con l'intento di ferirlo con i lunghi artigli... Miravano al volto.
    Tormento: Durante l'illusione, se Lena ferisce il nemico, la ferita si ripercuote anche nel mondo reale; l'unico modo per svegliarsi dall'illusione prima del tempo, è ricevere un violentissimo colpo dall'esterno.

    Master of my own illusionary world:
    Quando si trova nella dimensione creata dal suo Infractus, Lena può creare qualunque cosa. Si tratta di un'abilità progressiva, deve imparare a controllarla, ma una volta abituatasi, può creare e diventare qualunque cosa voglia. Può cambiare l'aspetto del mondo circostante, dell'avversario e di se stessa. Ogni mutamento fisico resterà circoscritto al mondo illusorio, ma la sua vittima sarà convinta che tutto quanto sia reale.
    Quando l'Infractus è attivato, però, la vista di Lena nel mondo reale è completamente assente: non vede nulla che non sia la sua vittima (o le sue vittime). Questo stato di cecità persiste finché l'Infractus non viene disattivato.

     
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8 replies since 5/10/2011, 02:05   181 views
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