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Vess Hesperax.
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Un battito del cuore o forse il tempo di un paio di secondi, poco importava nello stato di semiincoscienza, si ritrovò sveglia e non più dormiente.
Con gli occhi ancora chiusi e le membra intorpidite a poco a poco iniziò a riacquistare la facoltà di percepire con gli altri sensi: sentiva di trovarsi sdraiata, su qualcosa di soffice
..un.. letto.. suppose
un forte odore le pungeva il naso e le fece storcere lievemente le labbra, non capiva ma poteva supporre
e quando ebbe socchiuso gli occhi e le visuale le si mise lievemente a fuoco le cose iniziarono a incastrarsi
creando ancor più confuzione.
nell aria... puzza di disinfettante ..e profumo di.. si girò piano e scorse nella penombra il profilo di un mazzo di fiori candidi infilati in un vaso poco distante dal suo letto.
le parve di trovarsi in una stanza di ospedale finchè non scorse la flebo e l'ago infilato nell'incavo del proprio braccio sinistro e una strana sensazione di paura e inquietudine le attenagliò le viscere.
cos...ci faccio qui? riuscì a balbettare piano, con la voce ancora impastata
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Ti guardi intorno, ma non c'è nessuno. Il letto accanto a te è vuoto, sfatto, come se qualcuno ne fosse stato trascinato via a forza.
La porta della stanza è aperta, e lascia entrare uno spiraglio di luce.
Ti senti intontita, confusa, la testa è pesante, come se stessi smaltendo gli effetti di qualche sedativo.. -
Vess Hesperax.
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lentamente roteò gli occhi spalancati per catturare frammenti di quel che la circonda, di quell'ambiente sconosciuto, di quella luce quasi sintetica, di quell'ambiente alieno ed impregnato di quell'odore di disinfettante:
le pupille, ora abituate alla penombra, le comunicano al cervello l'immagine di un letto sfatto poco distante dal suo, le lenzuola in parte rovesciate sul pavimento come se il vecchio ospite che vi era adagiato fosse stato trascinato ed avesse tentato di aggrapparsi a quelle coperte prima di essere portato oltre..
la porta.. pensò mentre le iridi verdi si spostavano su di quella; era aperta e lasciava filtrare nella stanza un sottile spiraglio di luce.
l'inquietudine saliva..
qualcosa non va...
il suo sesto senso glielo comunicava e quell'apparente silenzio la stava assordando..
il cuore prese a battere più veloce... -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Solo un appunto: le maiuscole a inizio periodo^^ Scusa la puntigliosità
D'improvviso, la porta si spalanca. Sulla soglia intravedi due figure: sono due uomini, piuttosto robusti, e si dirigono a grandi passi verso il tuo letto.
-Ora del bagno, splendore-, annuncia uno dei due. L'altro ti afferra, strappandoti la flebo dal braccio.
-Ehi, guarda!-, dice, ridendo. -Questa deve aver avuto una crisi!-. Si china su di te, avvicinandosi al tuo volto, le labbra piegate in un ghigno di scherno.
-Ti è passata, eh, tesoro?-, chiede, dandoti un buffetto sulla guancia. Dopodiché, si rivolge all'altro uomo. -Forza, tiriamola su-.
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Vess Hesperax.
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Ma come ci sono finita..qui.. ? si stà chiedendo ancora lievemente intontita quando la porta di colpo si spalanca e sulla soglia si stagliano due figure in controluce, riesce appena a distinguerene la robustezza ed a supporre siano due uomini quando questi iniziano ad avvicinarsi.
La paura dilaga sempre più mentre i due si apprestano ad afferrarla annunciandole l'ora del bagno.
Non capisce. Non comprende. Ha paura.
.n..NO..
Ha paura. Ed allora urla, incoerentemente urla, perchè non sa cosa fare e non sa se scappare o lasciare che loro la conducano dove vogliono; si divincola perchè non vuole che le loro mani la afferrino e prova a rannicchiarsi e raggomitolarsi sotto le coperte come una bambina che ha paura dei fantasmi ma poi capisce che sarebbe inutile.
Uno scatto, prova a balzare in piedi, prova a muoversi lateralmente per scendere dal letto mentre le iridi scattano a destra e sinistra, come quelle di un animale che avverte il pericolo, si sente in trappola e vuole studiare una via di fuga.. -
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Uno dei due uomini ridacchia. Ma l'altra gli lancia un'occhiataccia. -Non c'è niente da ridere. Il lavoraccio di portarla urlante fino a laggiù tocca a noi-.
Un pizzicore ti avverte che ti è stata fatta un'iniezione. Pian piano, senti le forze venir meno.
Ti senti afferrare per le spalle, e poi trascinare via.
Vedi in maniera confusa, ma riesci a distinguere ciò che ti sta intorno: ti stanno portando fuori, lungo il corridoio... Un corridoio poco illuminato, lugubre. Ci sono parecchie porte chiuse, e da dietro queste senti provenire voci e urla.. -
Vess Hesperax.
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Rimane come pietrificata, il volto lievemente inclinato e gli occhi fissi sull'individuo che ha parlato, non trovando vie di fuga muove un passo all'indietro ma è inutile e lo sa.
Un brivido le risale lungo la colonna vertebrale mentre avverte la puntura di un ago e sente pian piano le forze venirle meno
Cos.. Perchè.. Dov..? non sa nemmeno lei cosa chiedere mentre la mente le si annebbia e le membra tornano intorpidite; le pare di star scivolando nuovamente nell'oblio e spera stavolta di risvegliarsi in un posto sicuro ma il sonno non torna a prenderla e portarla via con sè: è sveglia e cosciente, solo non può ribellarsi.
Una scarica di collera dovuta all'impotenza di mantenere il controllo del proprio corpo ed all'assenza di spiegazioni e risposte le invade il corpo.
Lancia sguardi muti ma furenti verso i due che la stanno portando fuori dalla stanza mentre le giungono alle orecchie nuove voci, nuove grida provenienti da altre stanze; la confusione nella sua testa aumenta, così come la voglia di scappare lontano.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)La maiuscola anche ad inizio dialogo. Scusa il grammar-nazismo, ma ci teniamo.
-Quanto gliene hai iniettato?-.
-Abbastanza. Ma durerà poco-. Uno dei due fa una smorfia preoccupata. -Spero duri fino alla fine del bagno...-.
Poco distante da te, distingui una figura minuta che ti osserva. Sembra un bambino, o comunque un ragazzino, vestito con un liso pigiama.
-Ehi!-, urla uno dei due uomini, calciando via il ragazzo. -Torna in camera!-.
Lui non reagisce: si limita a mutare espressione... Rassegnazione. I grandi occhi blu si rabbuiano, mentre continuano a fissarti con curiosità.
Poi, mentre apre la porta, ti mormora qualcosa. Non senti la sua voce, ma riesci vagamente a leggere le sue labbra.
"Fuggi".. -
Vess Hesperax.
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Con le membra molli come arti di una bambola di pezza assiste impotente al trasporto del proprio corpo.
I secondi paiono interminabili e quel corridoio così lungo...Chiude gli occhi
Dove sono? mormora per l'ennesima volta.
Quando riapre gli occhi riesce a mettere a fuoco una figura minuta poco distante Un..Bambino? Qui? pensa mentre cerca di divincolare un braccio con scarsi risultati e tentare di tendere una mano a quella figura sconosciuta... Gli occhi.. I suoi occhi... Sembravano tristi e così pieni d'un senso di rassegnazione.
Sente gli uomini che gli intimano di andarsene ed il ragazzino, ancora fermo, mormorare qualcosa.. Non capisce ma gli occhi di lei sono fissi sulle labbra del bambino
Fuggi...
Ripete piano con sguardo vacuo come se volesse imprimere quelle parole a lei rivolte nel proprio cervello e comandare a quest'ultimo di risvegliasi, di richiamare le membra al proprio controllo. -
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Nonostante gli sforzi, il tuo corpo non risponde. Poi, ti senti sbattere contro qualcosa: l'uomo che ti sta trascinando ti ha inavvertitamente fatto urtare uno stipite.
-Cazzo, attento!-, lo ammonisce l'altro. -Se si fa male siamo nella merda-.
La mancanza di movimento ti fa capire che siete giunti a destinazione. Sei in una stanza bianca, con una luce tanto intensa da farti male agli occhi. È quasi completamente vuota, tranne che per qualche armadietto, e due vasche al centro.
-Forza, aiutami a metterla dentro-.
Capisci che stanno per immergerti in una delle vasche. Ti sollevano uno per le braccia, e l'altro per le gambe. Ti avvicini sempre di più alla vasca... riesci a vedere che è colma d'acqua, e quelli che sembrano grossi frammenti di ghiaccio.
In men che non si dica, una sensazione intensa, lancinante di freddo, tanto da farti urlare. Ma, forse grazie a questa reazione, ti accorgi di star riacquistando la padronanza del tuo corpo.... -
Vess Hesperax.
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I due uomini avanzano ed il ragazzino che le ha mormorato di fuggire ormai non rientra più nel suo campo visivo.
Chiude nuovamente gli occhi finchè un esplosione di piccole luci le compare sotto le palpebre abbassate; ha urtato qualcosa, sente uno dei due uomini ammonire l'altro per la mancata attenzione ed infine si accorge di essere ferma.
Riapre lentamente gli occhi e si accorge di essere in un'altra stanza, all'apperenza sterile e spoglia se non fosse per qualche armadietto e le due vasche che vi sono al centro.
...M..mmh... Brontola tentando di scuotere il capo mentre capisce di star per essere immersa nell'acqua di una vasca
Ghiaccio??
Si domanda preoccupata osservando i pezzi dal colore freddo che galleggiano pigri nel liquido trasparente nella vasca; una muta risposta ed un freddo lancinante le attenaglia le mebra risvegliandole dal torpore chimico del sedativo per lasciar posto al torpore più naturale provocato da quel freddo pungende.
Gli occhi scrutano preoccupati i due uomini e poi scendono a fissare il proprio corpo: a parte l'aver notato la flebo infilata nel braccio quando ancora giaceva nel letto, non aveva ancora analizzato le propri condizioni esteriori da quando si era svegliata.. -
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Per la prima volta dal tuo risveglio, ti accorgi di essere vestita con una semplice, leggera camicia da notte bianca. Il gelo ti assale, facendoti divincolare, cercando di sfuggire alla presa dei due energumeni che ti tengono ferma in acqua.
Inizi a pensare a come liberarti, a come fuggire da lì. Forse...
Quei pezzi di ghiaccio sono davvero grossi.... -
Vess Hesperax.
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Gli occhi dalle iridi verdi contemplano per un attimo le pieghe della semplice camicia da notte bianca gonfiarsi d'acqua per poi aderirle al corpo bagnato.
Un brivido le scuote il corpo mentre inizia lentamente a stropicciare le dita delle mani e sfiora i pezzi di ghiaccio, non semplici cubetti, ma pezzi veramente grossi.. freddi..
Devo andarmene da qui..
Un pensiero, un lampo nella mente, un battito di ciglia e poi tenta di afferrare saldamente il bordo della vasca per aiutarsi ad alzarsi in piedi.
Avverte la camicia da notte farsi leggermente più pesante, impregnata com'è d'acqua gelida, e aderirle ancor più al corpo.
Forse sarà inutile, forse è troppo stupido e istintivo ma è l'unica cosa che ho sottomano che potrebbe aiutarmi ...oltre a due gambe per correre..
Non appena riesce ad alzarsi in posizione eretta si china per afferrare dei pezzi di ghiaccio pronta per scagliarli con forza contro gli uomini nella stanza. -
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A quanto pare, i due non se l'aspettavano: riesci a colpirne uno alla testa, e l'altro vacilla per un attimo, sorpreso.
Hai così il tempo di cercare di uscire dalla vasca, e di fuggire.
Ma, a metà stanza, ti senti afferrare per le caviglie. Uno dei due uomini ti ha atterrato, e adesso si trova sopra di te.
-Non ci siamo, zuccherino, non ci siamo-, commenta, sogghignando. Il suo sguardo indugia su di te, e il suo sguardo non ti piace. Ha una siringa in mano...
-Smettila, idiota!-. L'altro lo afferra per le spalle, con violenza. -Con quella l'ammazzi!-.
Per un istante, nessuno dei due ti sta tenendo ferma. Sai che non puoi sprecare un'occasione simile.... -
Vess Hesperax.
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Non appena si ritrova in piedi, prende a lanciare pezzi di ghiaccio nel disperato tentativo di colpire i due uomini.
Con sua grande sorpresa uno viene colpito alla testa mentre l'altro vacilla.
Poco male.. pensa tra sè e sè Uno su due..
Ma si rende conto di non poter sprecare tempo per afferrare nuovi pezzi di ghiaccio nel tentativo di colpire anche l'altro perciò con un abile balzo esce dalla vasca; avverte numerose gocce d'acqua cadere a terra vinte dalla forza di gravità e provocare uno strano ticchettio sul pavimento mentre la camicia bagnata appiccicata al corpo le inizia a dare un certo fastidio; non vi da peso e tenta invece di lanciarsi velocemente verso l'unica via di fuga che nota: la porta.
Una mano la afferra ad una caviglia, un grido le muore in gola mentre si volta e nota con orrore uno dei due uomini impugnare con la mano libera una grossa siringa
lasciami.. l.. LASCIAMIII grida all'uomo divincolandosi e tentando di graffiarlo ma il secondo uomo ferma quello che l'ha afferrata intimandogli di smetterla.
ORA!!! la sua occasione: non aspetta un secondo di più, approfittando della distrazione dei due individui con uno strattone cerca di tirarsi in piedi e iniziare una folle corsa.
Risveglio - Vess |
