(De)tour di Fog Town Pt.3

Get the reunion!

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  1. † Suburbian Girl †
     
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    Dopo aver lasciato Stoker Avenue, i due attraversarono una serie di strade simili. Era un vero e proprio dedalo di viuzze, che somigliavano tutte l'una all'altra: gli alberi accanto alla strada erano per lo più secchi e le pochissime e sporadiche foglie che ancora erano appese ai rami avevano colori spenti, di una tonalità di verde così pallido, quasi giallastro, da sembrare malate. La polvere sembrava ricoprire ogni centimetro del suolo davanti a loro, se si fossero voltati avrebbero potuto intravedere le impronte delle loro scarpe impresse sul terreno. L'illuminazione era debole e non permetteva di vedere con precisione i dettagli delle strade. Cartacce, vetri, cocci di bottiglie e lattine accartocciate sembravano l'unico segno di vita in mezzo a quel caotico nulla. Solo un mormorio inquietante, portato dal vento, rompeva il silenzio innaturale di quel luogo. Sembrava l'ambientazione perfetta per un racconto dell'orrore e Katherine per qualche istante rimpianse di non avere con sè un quaderno e una penna: quando era nel mondo reale, quello da cui proveniva, adorava scrivere e le sarebbe piaciuto molto scrivere una storia su Fog Town. Dopo aver camminato per quella che, almeno alla ragazza, era parsa un'eternità si fermarono.
    Che ne dici di riposarci un attimo? Non ho intenzione di mettermi a dormire.. ma almeno sedermi un attimo... ho le gambe a pezzi propose Kate. La nebbia sembrava essersi improvvisamente diradata mostrando quella che un tempo doveva essere stata la piazza della città: notò dei corpi appesi in una posa innaturale ad una struttura lignea e rabbrividì: erano persone impiccate. Ok, forse non è il posto migliore dove fermarsi... cinque minuti e ripartiamo... si corresse, non le piaceva quel posto, nemmeno un po', e se non fosse stato per il mal di gambe non vi si sarebbe mai fermata.


    Il post di chiusura andava benissimo ^^ Beus approva la nostra proposta, ora attendo la risposta di Lore..
     
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  2. Kojima4president
     
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    D'accordo sorella.
    Rispose Nick alla ragazza che nel frattempo si era seduta.
    Non sei molto abituata a percorrere distanze a piedi, vero?
    Le chiese a bruciapelo mentre si accendeva una sigaretta appoggiandosi sul bastone di metallo, poi proseguì.
    In grandi città come New York spesso è il metodo più veloce e sicuro per spostarsi. Certo, detto da me che un tempo ho fatto da corriere e da autista sembra un controsenso, però nelle aree del centro c'è sempre tanto di quel traffico che qualunque distanza in auto sembra un'infinità. E poi non c'è mai parcheggio. In posti come quello diventa difficile anche spostarsi con la motocicletta. Ogni quarto di miglia saranno almeno 30 gli autisti che sclerano al volante perdendo la pazienza iniziando a fare gli imbecilli.
    Sorrise.
    Per non parlare dei tassisti pronti a mettertela nel culo alzando il prezzo segnato dal tassametro a seconda dell'ora e di quanto traffico c'è.
    Scosse la testa e fece un gesto con la mano alla ragazza.
    Credimi sorella, meglio girare a piedi ed essere sempre in forma... Al massimo puoi trovare un muro di lardo formato da programmatori e buisnesman abituati a fare incetta di cibo al McDonalds, ma che ci vuoi fare: sono cose che capitano.
    Poi guardò la ragazza.
    Certo che te la sei vista brutta con quel coso, come stai adesso? Va meglio?
     
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  3. † Suburbian Girl †
     
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    Katherine si massaggiò un ginocchio, seduta di spalle a quell'orribile scenario macabro, era ormai trascorso parecchio tempo dall'ultima volta che le aveva fatto male.
    Diciamo che era un po' che non facevo una bella camminata. In genere mi piace camminare, ma questo maledetto ginocchio ogni tanto mi gioca qualche strano scherzo. Una sigaretta appena accesa pendeva dalle labbra di Nick, una delle tante da quando si erano incontrati. Lei dal canto suo quasi non lo ricordava nemmeno, il sapore delle sigarette. Aveva smesso da un sacco di tempo con quella roba e non le mancava più di tanto Beh il fumo ucciderà ma di qualcosa si deve pur morire no? Meglio una sigaretta che un mostro di una dimensione parallela se vogliamo proprio essere sinceri... stava iniziando a riconsiderare certi vecchi principi. Ogni cosa era stata stravolta da quel luogo e da quella nuova vita eppure più tempo trascorreva meno sentiva la mancanza di casa, si stava adattando in un certo senso: ormai erano cambiate le sue abitudini, forse un giorno sarebbero cambiate anche le sue regole... e i vizi.
    Sei di New York? Da come ne parli si direbbe che ci hai vissuto abbastanza... Rise ricordando certi tipici figurini americani farciti di junk food da scoppiare: aveva visto uomini mangiare, in un pasto, quantitativi di cibo che lei non sarebbe riuscita a mangiare nemmeno in un mese. Sarà stato quello a bloccarmi la crescita decretò con convinzione cercando di scacciare dalla mente certi ricordi.
    Bleah non mi parlare di certe cose... brr solo al pensiero sto male: quintali di cibo dotati di gambe! Si finse disgustata e un po' lo era realmente, anche se rideva. Improvvisamente però l'atmosfera si fece più seria e lo sguardo di Nick assunse un cipiglio indagatore.
    Tranquillo, è passato... Mi dispiace solo di non avergli potuto restituire il favore dello spavento, ma sto bene. Sono ancora viva quindi di che dovrei lamentarmi? Azzardò con una punta d'ironia.
     
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  4. Kojima4president
     
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    Nick fece spallucce.
    Meglio così allora, la prossima volta lo scuoio direttamente.
    Disse alla ragazza, poi si voltò da un lato, osservando il nulla come se su esso fossero proiettate le immagini del suo passato.
    Beh, sorella, è una storia lunga la mia. Non ti annoierò con i dettagli, sappi solo che ho trentadue anni, di cui almeno venti trascorsi nella Grande Mela. Però se non ricordo male avevo accennato ad una mia sopravvivenza al mandato di Rudolph Giuliani, credo che quello fosse abbastanza chiaro.
    Poi abbassò lo sguardo.
    Mi chiedo solo come stia Beth e che succede nel nostro mondo...
     
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  5. † Suburbian Girl †
     
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    Sappi che non me ne starò in disparte, anche se non dubito che tu possa cavartela da solo. Rispose, la sua voce sembrava distante e impersonale, come se a parlare non fosse più lei ma qualcun altro che aveva preso il suo posto. Durò solo un istante dopodichè tutto tornò come prima. Sentì una vaga sensazione di smarrimento ma la mascherò abilmente con un sorriso. Non mi annoieresti, non mi pare che abbiamo molto da fare e sinceramente credo che preferirei ascoltare un racconto sulla tua vita piuttosto che scoprire qualche nuovo intrattenimento di questa città infernale. Spiegò facendo un cenno del capo in direzione del patibolo al centro della piazza. Mmm deve mancarti molto il nostro mondo
    Constatò, più diretta a se stessa che all'uomo. Non le risultava facile come con altre persone capire i suoi stati d'animo ma in quel momento sembrava quasi che l'avesse assalito un moto di malinconia. I suoi occhi fissavano il suolo e mai come prima le aveva dato l'impressione di essere anch'egli umano e vulnerabile. Chi è Beth? Sussurrò, la voce leggera come il vento, senza mai staccare lo sguardo dal suo viso. Sembrava essere nata per scrutare il lato più interiore e nascosto delle persone, voleva capirle, aiutarle quando poteva.
     
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  6. Kojima4president
     
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    Nick si voltò verso Kate rivolgendole un sorriso carico di malinconia e nostalgia.
    Beth, Elizabeth, è la ragione per cui ho deciso di cercarmi un lavoro onesto lontano da tutta la merda in cui sono rimasto immerso per tanti anni... Dovevamo fuggire assieme, andare a vivere in qualche villaggio nel Canada del Nord dove avremmo aperto una locanda o un emporio, però...
    Il volto dell'irlandese si scurì improvvisamente, abbassò lo sguardo e una vibrazione quasi impercettibile gli scosse le gambe per una frazione di secondo.
    ...Non mi ricordo più nulla...
    Il suo tono di voce si fece leggermente più basso, mentre quello che stava per uscirgli dalla bocca lo turbava.
    So che mancavano due giorni alla nostra fuga, due giorni ancora e tutto sarebbe finito... Però non riesco a ricordare nulla di più per quanto possa sforzarmi... Mi sono ritrovato improvvisamente su navi malconce e cittadine in rovina circondato da bestie di ogni genere e creature di varia entità... Ma nessun ricordo recente del mondo reale...
    Nicholas si voltò nuovamente verso la ragazza, gli occhi quasi lucidi come paralizzati in uno sguardo pietoso, lo sguardo di chi in una volta sola era stato privato di tutto da un sadico tiro mancino del Fato.
    Mi chiedo se lei stia bene, mi chiedo se sappia che non sono più li... Vorrei sapere, voglio sapere e voglio tornare da lei a tutti i costi... Non oso pensare a cosa potrebbe succederle se qualcuno dei vermi con cui ho lavorato dovesse trovarla... Se qualcuno dovesse farle del male...
    Abbassò nuovamente il capo stringendo con forza la spranga che aveva in mano, il suo volto prese un'espressione dura, i suoi occhi parvero illuminarsi per l'ira che in un attimo si impadronì di lui mentre alzava la sbarra in acciaio con una mano.
    Non me lo perdonerei mai!
    Concluse mentre abbassava con tutta la forza che aveva in corpo il pezzo di metallo su un grosso detrito di cemento di fronte a lui che andò in frantumi sollevando pulviscolo e detriti mentre l'impatto aveva piegato il tubo generando qualche scintilla spentasi a mezz'aria.
     
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  7. † Suburbian Girl †
     
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    Katherine si alzò e si avvicinò a Nick, apparentemente tranquilla e impassibile, come se la sua rabbia non l'avesse minimamente colpita. Gli tolse la sbarra di ferro dalle mani e, posatagli una mano sulla spalla lo costrinse a guardarla negli occhi.
    Usciremo di qui, ce ne andremo e potrai tornare da lei... Lo prometto. Odiava fare promesse ma avrebbe tentato con tutte le sue forze di trovare il modo per tornare. Forse lei non sarebbe neppure tornata. Certe cose del suo mondo le mancavano, come la musica, la cioccolata e certi amici, ma forse sarebbe rimasta lì, in quel mondo inospitale a prendersi cura dei nuovi arrivati, in caso ce ne fossero stati altri, o a fare qualunqeu altra cosa, come in una specie di esilio spontaneo. Sorrise debolmente, si era sempre sentita fuori posto nel mondo reale ma dalla voce e dallo sguardo dell'uomo aveva compreso quanto per lui fosse importante tornare, aveva ascoltato con trasporto le sue parole e se fosse stata nei suoi panni probabilmente avrebbe dato di matto. Aveva una vita, aveva delle buone ragioni per tornare ed era bloccato nella lurida piazza di una città fantasma in una dimensione sconosciuta. Magari prima o poi anche lei sarebbe tornata a casa, ma non sapeva nemmeno quanto tempo fosse trascorso... Forse sulla Terra erano passati una manciata di minuti, e nessuno aveva ancora notato la loro scomparsa, forse invece erano passati anni e se fosse tornata non l'avrebbero nemmeno riconosciuta. Non le andava di condividere certi pensieri con Nick, probabilmente sarebbe stato ancora peggio all'idea che potessero essere lontani da casa già da anni.
    Un modo c'è sicuramente e lo troveremo. Se siamo arrivati qua possiamo sicuramente tornare. La sua voce, addolcita dalla durezza del destino, era ferma ma carica di emotività, avrebbe voluto infondergli speranza e conforto, cose in cui lei stessa faceva fatica a credere, ma si sforzò di sorridere. Era uno di quei sorrisi lievi, che increspano appena le labbra, ma era il gesto più sincero che potesse fare.
     
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  8. Kojima4president
     
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    Guardò negli occhi la ragazza, abbassò per un attimo lo sguardo e poi tornò a sostenerlo sul volto.
    Grazie per il tentativo, sorellina.
    La abbracciò proseguì.
    Se mai torneremo e se mai Beth dovesse dar luce ad una bambina credo che la chiamerò Katherine.
    Poi fece un passo indietro, come rasserenato dalle parole gentili di quella giovane donna incontrata da poco meno di due ore le afferrò le spalle, fissandola negli occhi tenendo le braccia tese e terminò con un sorriso.
    Però non farmi più una cosa del genere. Sono io il criminale incallito, che figura ci faccio nel farmi dare coraggio da una ragazzina?
     
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  9. † Suburbian Girl †
     
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    Ricambiò l'abbraccio commossa: addirittura chiamare come lei sua figlia? Doveva aver fatto proprio un bel lavoro, si complimentò con se stessa. Si sentì incredibilmente serena, era riuscita in qualche modo a essere utile all'uomo che, solo poco prima, le aveva salvato la vita. Improvvisamente Nick sciolse l'abbraccio e assunse un atteggiamento che avrebbe dovuto essere più serio, inizialmente Kate, un po' stupita si chiese se fosse arrabbiato per l'incidente col vampiro, poi comprese che in realtà le sue parole non erano di rimprovero e scoppiò a ridere spontaneamente.
    Ma sentilo questo vecchiaccio! Si lamenta pure! lo apostrofò, dandogli una spinta, fingendosi profondamente indignata
    Sìsì i tempi da criminale incallito sono finiti fratello, ormai sei un vecchio tenerone che per mantenere un po' di dignità fa lo scorbutico. Terminò divertita. Non si sentiva così leggera e rilassata da un po' di tempo e riuscì perfino a dimenticare per un momento lo spiacevole incontro di Stoker Avenue.

    Improvvisamente la nebbia inizia a infittirsi, un vento forte e gelido si alza e muove i rifiuti abbandonati a terra, che creano un fruscio poco rassicurante. Le luci dei pochi lampioni accesi iniziano a tremare, Kate arretra e non riesci più a vederla, nonostante non sia andata lontano. Senti un suono, che, in un primo momento ti sembra una litania, poi capisci che è un pianto. Tra i singhiozzi riesci perfino a percepire qualche parola e capisci che si tratta di una richiesta di aiuto. Ma non riesci a vedere nessuno.


    il mio primo esperimento da master fati LOL

     
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  10. Kojima4president
     
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    Nick ridacchiò, aveva messo in croce le prime parole che gli erano venute in mente, ma non si aspettava nemmeno di trovare una persona amica in così poco tempo da quando era arrivato in quel posto assurdo chiamato da tutti Nowhere. Quel gesto lo aveva colpito, se le persone qui erano tutte così, disposte a dare una mano ad un perfetto estraneo, c'era la possibilità di poter dar vita ad un mondo e ad una società migliori di quella che aveva conosciuto e di cui, in molti casi, aveva contribuito allo sviluppo dietro le quinte.
    Diede un colpetto alla splla della ragazza continuando a ridacchiare.

    Ora però non biasimarmi, anche se pentito sono sempre un criminale della peggior specie.
    Finse di aggiustarsi la cravatta socchiudendo gli occhi e alzando il mento come un qualche manager o buisnessman di Wall Street e si lasciò fuggire un sorriso a fine imitazione.
    Devo mantenere una certa dignità.
    Ma il sorriso si trasformò quasi immediatamente nella sua solita espressione dura e lanciò un paio di occhiate a scrutare la zona. Tutto intorno si stava addensando un fitto banco di nebbia e aveva iniziato a spirare un vento gelido che smuove i rifiuti intorno. Guardò nuovamente verso Kate ma era sparita in mezzo a quella coltre che si era formata e che iniziava a prendere le sembianze di un bianco muro di fumo.
    Ehi sorella, non ti allontanare che non ti vedo più...
    Le disse, ma da quel mantello pallido che lo circondava avvertì in lontananza una sorta di canto che andava via via crescendo fino a quando divenne un chiaro un pianto che via via si trasformò in una richiesta di aiuto. A quel punto si inchinò per cercare la sbarra di metallo che aveva con se fino a poco prima e alzò la voce per richiamare l'amica.
    Katherine! Dove ti sei cacciata?! Torna qui che ho una pessima sensazione!

    Eiko aveva detto che le role senza master fruttavano più punti... Mi stai sfruttando per fare pratica o hai seriamente intenzione di minare le statistiche del mip pg? XD


    Edited by Kojima4president - 12/10/2011, 21:14
     
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  11. † Suburbian Girl †
     
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    Kate borbottò Sono qui... credo se almeno non ci fosse stata quella stramaledetta nebbia sarebbe riuscita a vedere qualcosa, non capiva cosa stesse accadendo, ma aveva la spiacevole sensazione che le sorprese per quel giorno non erano ancora finite. Un'ombra scura e indefinita, come una chiazza di fumo, le passò accanto, si fermò per una manciata di secondi e la ragazza ebbe la curiosa sensazione di essere ossevata. Ebbe un fulmineo contatto con l'ombra: era impalpabile e non si sarebbe neppure accorta del contatto se non avesse sentito una sensazione di freddo pungente sulla pelle. Si ritrasse e l'ombra scomparve nella nebbia abbandonando Katherine intorntita e disorientata. Iniziò a camminare alla cieca, cercando di seguire la voce di Nick, che la stava richiamando. Inciampò su qualcosa che non riuscì a identificare e finì a terra. Ma che diavolo! Possibile che in questo posto succeda sempre qualcosa? Si guardò le mani, con cui aveva attutito la caduta Mmm poco male, solo un paio di graffietti.
    Nick? chiamò esitante Dove sei?

    Nonostante Katherine ti stia chiamando non riesci a sentire la sua voce distintamente, è solo un suono lontano che si somma al sibilo del vento. Ti guardi attorno cercando la tua compagna e solo dopo diversi istanti ti accorgi che il pianto è cessato. Ad un certo punto vedi Kate, o qualcosa di molto simile a lei, di fronte a te: ti sorride con dolcezza dicendo Sono qui, non preoccuparti, non c'è nulla da temere i suoi occhi brillano di una luce che non avevi mai visto prima e nel suo sorriso così innocente c'è qualcosa di profondamente sbagliato, così come nella sua voce cristallina: sembra quasi che non abbia veramente parlato e che la sua voce sia entrata direttamente dentro la tua mente ma non sia uscita dalle sue labbra, tuttavia forse si tratta solo di una tua sensazione...


    Ops, cazzo scusa! È solo che non stavo più nella pelle di provare e poi se non succede niente di anormale non ci si diverte no?! Sorrymi comunque tranquillo per i punti, se ruoli bene come hai fatto fin ora te li aggiungo personalmente xD
     
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  12. Kojima4president
     
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    Si guardò intorno, cercando l'amica, in lontananza un tonfo lieve e una vocalizzazione indecifrabile alle orecchie dell'irlandese che non se ne curò reputando fosse causato dal vento.
    KATHERINE! NON TI VEDO, DOVE SEI MALEdizio...
    L'ennesimo grido di richiamo gli si strozzò in gola quando gli comparve innanzi un'esile sagoma femminile la cui forma era facilmente scambiabile per quella della giovane. Sembrava lei in tutto e per tutto, ma quegli occhi... Non riusciva a decifrare lo sguardo di quella figura comparsa dal nulla... Persino la voce con cui lo aveva rassicurato sembrava diversa, più profonda, come se fosse semplicemente rimbombata nella testa senza che nemmeno un fiato fosse stato emesso...
    Sembra che sia lei, eppure l'intuito mi dice di non fidarmi... Cosa devo fare? Quella voce... Sembrava emessa in una stanza vuota, non che fosse uscita dalla sua bocca... E quegli occhi... Quello sguardo non sembra affatto il suo... No, c'è senz'altro qualcosa che non va, è totalmente differente da come era poco fa... Non avrebbe avuto senso nascondere un tale atteggiamento, visto che siamo nella stessa condizione di risvegliati...
    Mentre pensava continuava a tastare il suolo con le mani alla ricerca del tubo. Dopo aver passato in rassegna almeno quattro o cinque oggetti tra pezzi di legno, di cemento e sassi, trovò il pezzo di metallo e lo strinse tra le mani continuando a studiare quella che il suo cervello presentava come Kate, ma che il suo istinto diceva essere solo una proiezione sbiadita frutto di qualche allucinazione.
    Ad un certo punto si accese una sigaretta, ne prese qualche tiro veloce per assicurarsi che il tabacco avesse preso bene e rivolse una domanda secca all'ombra, mentre teneva la sigaretta tra il pollice e il medio.

    Se tu sei Katherine dimostramelo.

    Guarda che per i punti ci conto, eh! XD
    Scherzo, scherzo. XD
     
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  13. † Suburbian Girl †
     
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    Katherine, ancora smarrita riuscì a sentire nuovamente la voce di Nick, era dannatamente lontana, si chiese come avesse fatto ad allontanarsi così tanto ma non era il momento di porsi domande a cui non avrebbe trovato risposta: si alzò, guardandosi in torno con attenzione e appena ebbe constatato che nelle più immediate vicinanze non si sentiva nulla di strano iniziò a camminare a passo svelto nella direzione da cui aveva udito provenire la voce, sperando che non fosse successo nulla al suo compagno. Si mise una mano in tasca e tastò la pietra che aveva raccolto in precedenza, la strinse: fortunatamente non l'aveva ancora persa. Aveva una pessima sensazione e voleva raggiungere al più presto Nick, ma non sentendo più la sua voce e con la nebbia così fitta faceva fatica a orientarsi, a quanto ne sapeva poteva anche aver girato in tondo.

    La presunta Katherine ti si avvicina lenta ma sicura e accosta il viso a un tuo orecchio: Ma come? Non riconosci una compagna? Ancora una volta la voce sembra provenire dalla tua mente: nel frattempo non ti accorgi che la figura ha messo un braccio dietro la tua schiena e questo ha perso il suo aspetto umano ed ora ti sta circondando, come un tentacolo di fumo, cerchi di divincolarti ma una risata fredda rimbomba nella tua testa Non puoi andartene stringendo l'asta di metallo fra le mani provi a colpire la creatura dalle sembianze di Katherine ma i tuoi colpi sembrano non sortire alcun effetto.
     
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  14. Kojima4president
     
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    Grandioso, tentacoli fantasma!
    Pensò Nick, mentre tentava di evadere gli anelli di vapore che lo stavano circondando.
    Nulla sembrava funzionare, e quella sicuramente non era Katherine. Ne atteggiamenti ne nulla di quella figura ricordavano la sua compagna di disavventure in quel maledetto mondo.

    Mi spiace, ma non inserirai nemmeno una di quelle flaccide terminazioni nel mio deretano, per quanto possa provarci.
    Disse all'ombra, mentre pensava tutt'altro.
    E adesso cosa faccio? Non posso ferirlo con quello che ho... O forse si?...
    Nell'istante in cui una linea di pensiero iniziava a chiudersi, un'altra si faceva strada.
    ...Com'è che aveva detto quel fattone giamaicano?... Sua nonna era sacerdotessa voodoo, curava il malocchio, scacciava il demonio... Ah, posso provare a sputargli addosso, mi pare che scacciasse gli spiriti malvagi... Non ho molta scelta, quindi tanto vale tentare con la cosa più idiota...
    L'idea che gli venne in mente era totalmente assurda, ma vista la situazione era l'ultima sua speranza.
    Senza indugiare oltre, Nicholas caricò, prese la mira e sputò un paio di volte addosso alla sagoma che stava estendendo i suoi tentacoli attorno a lui.
     
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  15. † Suburbian Girl †
     
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    Kate, correndo, finalmente raggiunse il punto in cui si trovava Nick, faceva fatica a vederlo ma lo sentì pronunciare una frase di cui non capì subito il senso: chi c'era in sua compagnia? Che diavolo stava succedendo?
    Mi spiace, ma non inserirai nemmeno una di quelle flaccide terminazioni nel mio deretano, per quanto possa provarci. Le parole, apparentemente insensate del sicario le rimbomarono nella mente. Ma che cazzo sta succedendo? Ha trovato un mostro sodomita? Se non fosse stata preoccupata per la sorte del suo compagno probabilmente sarebbe scoppiata a ridere Che posto... Mostri ovunque... e pure dell'altra sponda... Nick arrivo! pensò, muovendosi frettolosamente, e cercando di non far rumore, verso i due. La scena che le si parò davanti agli occhi era completamente assurda: Nick era imprigionato tra i tentacoli fumogeni di una creatura che aveva le sue sembianze! Era come guardarsi allo specchio e al tempo stesso guardare la scena di un film di serie B.
    Ehy tu! Brutta usurpatrice di connotati, mollalo subito! gridò con tutto il fiato che aveva in gola. Se avesse lanciato un sasso avrebbe rischiato di prendere in pieno Nick, dato che la creatura non sembrava propriamente corporea... aveva l'impressione che si trattasse della stessa ombra che aveva incontrato non appena aveva perso di vista il risvegliato. Corse verso la creatura, che per un momento si era ritratta, colpita dagli sputi dell'uomo, non sapeva esattamente cosa fare ma riuscì ad afferrare Nick per un braccio Te la senti di fare una corsa? A meno che tu non abbia un'idea migliore... domandò iniziando a strattonarlo con tutta la forza che sentiva in corpo.
     
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34 replies since 9/10/2011, 20:57   344 views
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