Eden?

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  1. Flame_keeper
     
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    Appena giunse nel cortile Alexander prese una boccata d'aria riempiendosi i polmoni; si guardò intorno, il posto non era molto grande ma era piacevole, le fronde rigogliose e la fontana davano un'idea di pace e tranquillità, ma furono i portici a chiamarlo.

    Scivolò dolcemente fra i divanetti in vimini fino a che non trovò un posto di suo gradimento, si sedette e guardò il giardino, era ben tenuto, anzi, chiunque lo tenesse aveva una cura quasi maniacale di quel posto.

    Inevitabilmente iniziò a pensare perché e come fosse finito li, ma si rese conto che erano pensieri inutili, dunque si limitò a stiracchiarsi e ad appoggiarsi al divano.

    Vorrei davvero sapere cosa fanno per vivere qui, dubito che passerò la vita come ospite, qualcosa lo dovrò pur fare. Forse dovrei chiedere delucidazioni al tizio burbero di prima o a chi capita

    Espirò rumorosamente, evidentemente scocciato

    Vorrei da morire una sigaretta

    Disse nel vuoto sperando che il destino lo sentisse e che magicamente gli facesse comparire un pacchetto in tasca, ma ehi, come poteva fidarsi del fato dopo questo bello scherzo? Avrebbe dovuto essere stanco ed affranto, ma quel posto idilliaco gli dava solo una sensazione di pace ed armonia.
     
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  2. † Suburbian Girl †
     
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    Katherine era nervosa, il grigiore di Nowhere sembrava aver contagiato profondamente il suo animo. Non le piaceva stare chiusa al QG ma non era la giornata giusta per uscire a caccia di mostri, era stanca, avrebbe voluto solo un po' di pace, la sua bella casa con tutti i problemi normali delle persone normali. Decise di uscire nel Cortile, l'unico angolo di paradiso in quel luogo ostile. Girando svogliatamente per il QG aveva trovato una sigaretta, posata su un tavolino, quasi come se qualcuno l'avesse abbandonata e se l'era messa in tasca. In realtà non sapeva perchè l'avesse fatto, aveva smesso di fumare da parecchio tempo e non aveva nemmeno un accendino quindi anche se avesse voluto fumarla avrebbe dovuto aspettare un po'.
    Vorrei da morire una sigaretta sentì qualcuno dire. Sobbalzò, certa, in un primo momento, che si trattasse di qualche creatura di Nowhere, ma non era possibile: nel QG c'erano solo loro, i Risvegliati.
    Era talmente assorta dai suoi pensieri che non aveva neppure notato, dirigendosi in Cortile, che non fosse vuoto. Un ragazzo, che ad occhio e croce doveva avere più o meno la sua età era seduto su un divanetto di vimini. Lo osservò, cercando di non farsi vedere: da una rapida occhiata non gli ricordava nessuno che avesse già visto, dopotutto non aveva conosciuto tantissime persone da quando era lì. Indecisa si avvicinò silenziosamente, non voleva disturbarlo, forse voleva essere lasciato solo, cosa che non sarebbe dispiaciuta affatto neppure a lei, ma decise comunque di rispondere alla sua richiesta.
    Io ne ho una, ma non ho un accendino! esclamò con un sorriso cordiale in volto che celava perfettamente il suo malumore.
     
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  3. Flame_keeper
     
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    Alexander sobbalzò leggermente e si voltò piano piano, assorto com'era nei sui pensieri non si era minimamente accorto della ragazza

    Lei era piccolina, capelli lunghi e castani, occhi di uno strano colore che non riusciva ben a capire, ed una pelle decisamente più scura della sua, sorrideva, strano, era la prima che vedeva sorridere qualcuno in questo posto, forse allora non era così male; sorrise di rimando

    Non fa niente disse sorridendo un poco
    In realtà dovrei smettere, forse questa sarà la volta buona

    Si voltò nuovamente verso il centro del cortile e continuò a parlare

    Sembra carino qui; o per lo meno è il primo posto da quando mi son svegliato a sembrare piacevole... Oh!

    Si voltò nuovamente verso di lei come se si fosse ricordato qualcosa di importantissimo

    Quasi dimenticavo, mi chiamo Alexander.

    Disse porgendole la mano; sembrava tranquillo e cordiale, ma se si fosse guardato con attenzione si sarebbe notato che la sua mano e le sue labbra tremavano, quasi come se quella facciata di tranquillità, quasi come se quel teatrino delle menzogne stesse per cadere da un momento all'altro, senza contare che era evidentemente imbarazzato da quell'insolito incontro.

     
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  4. † Suburbian Girl †
     
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    La ragazza soffocò una risatina nel vedere il giovane sobbalzare e continuando ad ostentare un lieve sorriso si scusò Mi dispiace, non volevo spaventarti. Lo osservò quasi incuriosita, per qualche istante, poi alzò gli occhi verso il cielo, della solita tinta neutra che aveva visto ogni giorno da quando era arrivata in quel non-mondo.
    Mi mancano i tramonti, il cielo azzurro, qualche nuvola...
    pensò sbuffando quasi impercettibilmente.
    Dovresti o vorresti?
    domandò ancora sovrappensiero mentre si voltava verso il suo interlocutore, passandosi le mani fra i capelli in un gesto meccanico.
    Katherine, piacere
    rispose stringendogli la mano con vigore.
    Sei nuovo di qui, vero?
    Chiese dopo pochi istanti, nonostante la gentilezza e l'apparente calma sembrava che qualcosa lo agitasse Dopotutto chi non sarebbe almeno un po' inquieto vivendo in questo mondo in cui non ci sono certezze se non quella di essere vivi ma completamente persi? ragionò posando lo sguardo sulla fontana, tentando di trovare nei riflessi dell'acqua un po' di serenità.
     
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  5. Flame_keeper
     
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    Alexander fece un gesto con la mano come come per dirle di non preoccuparsi, poi rispose alle sue domande

    Credo tutti e due, ma credo anche che uno strappo alla regola ogni tanto possa aiutare molto

    Disse cercando di mantenere un'aria di naturalezza, come se fosse un giorno come un altro, ma alla seconda domanda della ragazza non riuscì a resistere, si sentì morire d'imbarazzo e avrebbe scommesso di essere quasi arrossito dalla vergogna

    Si nota tanto eh?

    Fece un sorriso seguito da una piccola smorfia

    E' che mi sembra così irreale tutto questo, son qui da qualche ora ma continuo a credere che potrei svegliarmi da un momento all'altro, ma da quel che ho capito in molti si auspicano questa cosa.

    Guardò meglio la sua interlocutrice, era così reale, ma così strana allo stesso tempo, o forse era quel cielo triste di velare di malinconia ogni cosa sotto di esso?

    Oh, quasi dimenticavo, so che è una domanda un po così ma... cosa si fa da queste parti? Son passato prima in dormitorio e ho visto molti letti e molte borse, deduco che vi siate organizzati per bene no? Cosa potrei fare per rendermi utile? Star qui con le mani in mano beh, non è che annoia, anzi è un bel posto, ma se non faccio nulla mi vien da pensar troppo!

    Tenersi occupati era un ottimo modo per non pensare alla propria condizione pensò Alexander.

    A proposito, se non vuoi rispondere non mi dire non mi offendo ma... tu da quanto sei qui?
     
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  6. Vess Hesperax
     
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    Un'altra giornata, un altro risveglio di quelli che odiava: aveva riaperto svogliatamente gli occhi mentre lentamente riprendeva coscienza, pian piano i contorni delle cose divenivano più nitidi e le membra intorpidite tornavano sotto il suo controllo; era stato in quei brevi istanti tra il sonno e la veglia, istanti dai colori ancora annacquati, che per qualche battito cardiaco, per una manciata di secondi, la sua mente era stata tranquilla, tranquilla come una superficie di un oceano paragonabile ad un palcoscenico di uno scenario privo di turbolenze.
    Per un attimo aveva creduto di doversi alzare in fretta per dover svolgere le solite mansioni e le solite faccende quotidiane della sua ordinaria vita.

    Poi tutto si era infranto.

    Il tempo di un altro paio di battiti cardiaci.

    Odiava quei risvegli che le lasciavano l'amaro in bocca.
    La tranquillità che aleggiava come un fantasma sopra quell'immaginario oceano si era incrinata, ora piccole onde increspavano la superficie di acque che da apparentemente limpide si stavano tramutando in torbide, onde che si rifrangevano ai margini della sua coscienza pronte a tramutarsi in qualcosa di più spaventoso.

    Non vi era più nulla di ordinario e lo capì quando ebbe messo davvero a fuoco tutto quello che la circondava.
    Si era addormentata su una sedia di legno scuro, appoggiata ad una delle finestre del dormitorio, il dormitorio del QG.
    Ora il suo sguardo vaga spento mentre le miriadi di frammenti delle cose che le stanno attorno, che cattura con gli occhi, la riportano brutalmente alla realtà.
    Era passato qualche giorno ormai dal suo arrivo ma la paura non era sbiadita.

    Con un gesto improvviso si alzò di scatto dalla sedia, rovesciandola; richiuse la cerniera della felpa verde militare che aveva trovato e ne alzò il cappuccio in modo che le coprisse il capo e la parte superiore del viso, si sistemo i pantaloni neri, infine riallacciò le stringhe degli anfibi e senza dare un ultimo sguardo a quel che stava fuori dalla finestra corse via; via, oltre la porta di quella stanza, oltre il dormitorio, consapevole che non avrebbe potuto correre anche oltre le invisibili porte che aveva inconsapevolmente attraversato per ritrovarsi in quel mondo.
    Da sotto il cappuccio scrutava le proprie gambe muoversi velocemente, seguendo corridoi che aveva già percorso un paio di volte; decise di andare verso il cortile, un piccolo angolo di verde e di apparente pace in mezzo a quel non-mondo dall' atmosfera così opprimente e spenta.
     
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  7. † Suburbian Girl †
     
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    Flame_keeper sarebbe stato il mio turno!!! Scusate se non ho risposto subito, comunque vi prego di rispettare l'ordine d'ora in avanti, grazie ^^. Se non ti spiace ti chiederei di ripostare, in base a ciò che ho scritto io, dopodichè cancellerò il post precendente (non l'ho cancellato per ora perchè se vuoi copiarne un pezzo almeno non lo devi rifare da capo).


    Il viso del ragazzo tradiva l'imbarazzo che la sua bocca non osava esprimere. Katherine non potè far altro che abbandonarsi a uno spontaneo sorriso nel tentativo di rassicurarlo
    Tranquillo, non è la fine del mondo. Questo posto è sicuro e carino, fai bene a restare qui anche perchè credo ormai che siano veramente poche le possibilità di risvegliarsi a casa, ma prima o poi troveremo la strada. Se siamo arrivati e se continua a esserci gente che arriva qui deve sicuramente esserci anche il modo per tornare indietro... se solo riuscissimo a ricordare...- si zittì per qualche istante, pensierosa - Tu non ti ricordi nulla di come sei arrivato qua, vero?
    Si lasciò cadere su una poltroncina vicina a quella di Alexander e si passò una mano fra i capelli, che come sempre non volevano saperne di stare al proprio posto. Udì un lieve rumore di passi in avvicinamento, ma non se ne preoccupò: era all'interno del QG perciò quei passi potevano appartenere solo ad un Risvegliato o ad un Ricognitore.
    Cosa si fa mmm? Bé tecnicamente dovremmo restare qui dentro a fare la muffa, se diamo retta ai Ricognitori... Ma penso che esplorare i luoghi di Nowhere sia molto più interessante, anche perché è chiaro che se c'è una via d'uscita non è qua, altrimenti qualcuno l'avrebbe già trovata. I suoi occhi ebbero un guizzo, o forse era semplicemente un effetto ottico causato dalla luce ad aver fatto accendere quello sguardo che fino a poco prima pareva assente.
    Da quanto...? Ripetè riflettendo.
    Già, da quanto tempo sono qui? Giorni? Mesi? Anni? No, non penso siano anni... Ma nemmeno giorni. A casa si saranno accorti della mia assenza?
    Sinceramente non ne ho idea, penso qualche settimana... o qualche mese ma non saprei... Non so come scorra il tempo qui a Nowhere e il fatto di non sentire particolari necessità non aiuta a capirlo.So per certo di non essere stata tra i primissimi arrivati, c'era già un po' di gente, ma non so quanti altri siano arrivati dopo di me, né quanto tempo sia passato.
    Spiegò, con un leggero tremore nella voce, guardandosi attorno: era appena comparsa una ragazza, probabilmente nuova anch'ella perchè non le pareva di averla mai vista prima o si sarebbe certamente ricordata di lei, pensò, soffermandosi a guardare i suoi capelli rossi e arancioni. Un colore decisamente particolare. I suoi occhi invece erano di un bel verde intenso, che le ispirava fiducia, ma allo stesso tempo sembravano nascondere agitazione.

    Edited by † Suburbian Girl † - 9/11/2011, 23:27
     
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  8. Flame_keeper
     
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    Alexander si fermò un attimo a pensare

    Cosa successe quella sera? Ero uscito, son stato un po con quella compagnia, poi mi son incamminato...

    Pur provandoci non si ricordava nulla di particolare

    Mi ricordo di aver bevuto parecchio

    Disse ridacchiando, non era molto bravo a parlare ma si sforzava di essere per lo meno piacevole.

    Ascoltò interessato il discorso su "che cosa si fa qui" forse poteva esserci qualche indizio interessante

    Oh, quindi ci sono zone interessanti in questo mondo dimenticato da dio? Ma se son tutte pericolose come quella specie di scuola dove mi son svegliato... beh, prima di uscire da qui voglio un fucile.

    Rispose non proprio scherzando; se la cavava con le armi, per lo meno sapeva come usarne una, e se avesse dovuto incontrare qualcuno come quella professoressa sarebbe stato molto utile.

    Non ebbe molto da rispondere per la questione del tempo, in effetti non ci aveva pensato, in un mondo parallelo forse molte cose son diverse da quelle che sapeva.

    Sentì dei passi e vide Katherine voltarsi, poco dopo arrivò una ragazza; indossava una felpa verde con un gran cappuccio che copriva la parte superiore del volto dal quale spuntava qualche ciuffo di capelli castano scuro con una sfumatura particolare che non riusciva a capire, pure gli occhi gli parevano di un colore strano, ma forse era solo il suo daltonismo ad impedirgli di capire di che colore fossero.

    Non conosceva la nuova arrivata ma fece comunque un sorrisino di circostanza, gli faceva piacere dopotutto che ci fosse un po di compagnia intorno a lui.





     
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  9. Vess Hesperax
     
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    Le gambe si muovevano veloci, correndo teneva il viso basso per seguirne distrattamente il movimento con gli occhi, lasciandosi guidare dalle immagini di quel posto impresse nella memoria.

    Si rese conto di aver raggiunto il cortile quando, dopo aver oltrepassato una parte di porticato, si ritrovò a calpestare il prato verde; prima di alzare lo sguardo restò per qualche breve istante immobile, in ascolto.
    Il suono limpido prodotto dallo zampillare dell'acqua nella fontanella di pietra le arrivava distinto alle orecchie, cercò di catturare altri suoni, avrebbe voluto sentire il fruscio prodotto da un lieve vento che accarezzava le fronde dei pochi alberi presenti ma... niente, anche quel giorno l'atmosfera pareva sospesa, cristallizzata, ed il vento sembrava avesse deciso di abbandonare anche quell angolo di non-mondo.

    I pensieri che da un po' le stavano oscurando la mente si dissiparono momentaneamente come fumo nell'aria quando percepì due presenze sentendone il suono delle voci;
    per un breve istante ebbe l'impulso di riprendere a correre e scappare prima che loro potessero accorgersi di lei o, nel caso l'avessero già fatto, prima che potessero rivolgerle la parola.
    Decise che per il momento si sarebbe rivelato inutile ostinarsi a voler scappare da quella nuova realtà e da coloro che, come lei, ne facevano involontariamente parte; le labbra le si piegarono dando forma ad uno strano sorriso, un sorriso triste.

    Quel che la bloccava era il fatto che aveva ancora, impigliati nella mente, strascichi di quella paura che aveva provato il primo giorno innanzi a quelle ombre che si erano materializzate in quell'ospedale da incubo.
    Il giorno che era arrivata lì...
    Nemmeno ricordava quanto tempo era passato da quel fottuto giorno...

    Ebbe il coraggio di alzare meglio il viso solo quando udì la voce di una delle due persone che stavano conversando nel cortile; apparteneva ad una ragazza, la sentì chiedere:
    Da Quanto...?

    Alzò ulteriormente il capo per osservare meglio i due ragazzi, due risvegliati come lei, poi si abbassò il cappuccio con le dita sottili di una mano, lasciando che la chioma ribelle di capelli rosso scuro si riversasse sulle spalle e lungo la schiena, e rimase a guardarli, incapace di avvicinarsi.
    Li stava studiando a distanza, immobile, muta, con i grandi occhi verdi che avrebbero potuto parlare per lei.
    Probabilmente sembrava una stupida ed era forse per cortesia, forse per timore, che non cercò da subito di intromettersi nel loro discorso; si rese conto però che quello che voleva davvero, in fin dei conti, non era continuare a fuggire... era non rimanere sola, non lì, in mezzo a quel mondo di paure che divenivano concrete.

    Edited by Vess Hesperax - 11/11/2011, 11:39
     
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  10. † Suburbian Girl †
     
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    Si voltò non appena sentì la voce di Alexander. Riflettè: per quale motivo nessuno ricordava nulla dell'arrivo a Nowhere? Non poteva trattarsi di un sogno... le sensazioni che provava erano troppo realistiche e ciò che vedeva era nitido, era certa di essere sveglia eppure era proprio come se fosse scivolata in un lungo sonno, come se si fosse addormentata e avesse iniziato un sogno particolarmente realistico e non fosse ancora riuscita a svegliarsi. Ma era inutile pensarci, non era la prima volta che prendeva in considerazione quell'ipotesi ed era più che certa che ogni singolo momento vissuto a Nowhere fosse reale.
    Bè allora sei scusato, io non ricordo nulla... e non avevo neppure bevuto! Ribattè, la sua voce esplose in una risata cristallina. Era così semplice fingere tranquillità, fingere di essere addirittura felici, in quel posto.
    Ahahah io fossi in te non ci spererei troppo nell'avere un fucile, anche se farebbe comodo... commentò pensando, con un brivido, a certe esperienze avute al di fuori del QG. Non biasimava la richiesta del ragazzo ma riteneva difficile che potessero affidargli armi, normalmente ci si arrangiava come si poteva.
    Si voltò, giusto in tempo per vedere la ragazza dai capelli rossi abbassare il cappuccio della felpa. Era rimasta distante da loro, quasi come se avesse paura di parlare con qualcuno. Forse era appena arrivata ed era ancora scossa dal Risveglio.
    Ehy! - chiamò agitando una mano nella sua direzione - Vieni pure qui, tranquilla.
    Disse alla ragazza solitaria. Kate per la verità non era mai stata una tipa molto espansiva, forse era Nowhere a renderla diversa e la situazione assurda in cui si trovava.
     
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  11. Flame_keeper
     
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    Il ragazzo rise, certo, forse era un po "giustificato" dal non ricordarsi nulla, ma aver bevuto non l'aveva di certo aiutato, anzi, che fosse stato proprio quello a farlo catturare? Sempre se era stato catturato ovvio

    Ah, sono io lo sfortunato che si è risvegliato mezzo nudo o è una consuetudine di qui? Comunque, so che può sembrare assurdo, ma credo che preferirei uscire da qui e fare un giro alla ricerca di qualche modo per fuggire che rassegnarmi a questo posto, per carità, il giardino è bellissimo, ma ho lasciato tante cose in sospeso a casa.

    Non era vero, forse non si erano neppure accorti che era sparito, poco importava, lui lo sapeva e tanto bastava per voler tornare indietro e riprendersi ciò che era suo di diritto.

    Alexander si rese conto che stava escludendo la nuova ragazza, dunque allungò un braccio indicando uno dei divanetti

    Prego siediti, di solito non sono un tipo socievole, ma credo che questo posto mi farà cambiare le abitudini

    Sorrise, non essere da solo lo confortava molto, l'inferno, se in compagnia, può diventare un luogo quasi piacevole.

    Mi chiamo Alexander, son nuovo di questo posto, tu invece sei..?

    Attese trepidante la risposta, incuriosito da queste nuove persone, chissà da dove venivano poi, beh, sarebbe stata la prossima domanda.


     
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  12. Vess Hesperax
     
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    I secondi passano mentre lei rimane immobile, ancora un po' indecisa, poi finalmente si decide a sbloccarsi ed a verso i due.
    Sorride leggermente.

    Mi chiamo Vess
    Si limita semplicemente a rispondere mentre si avvicina con calma al divanetto indicatogli da Alexander; dopo essersi seduta, raccoglie le gambe al petto, le avvolge con le braccia ed appoggia il mento sulle ginocchia.

    Dopo una attimo di indecisione alza lo sguardo e punta lo sguardo prima sulla ragazza poi su di lui;
    Questo posto cambierà decisamente le abitudini di tutti coloro che ci si stanno risvegliando
    Mormora con un filo di voce, poi sospira.
    Beh... ora siamo... qui
    Conclude con un'alzata di spalle mentre fa una piccola smorfia con le labbra.
     
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11 replies since 3/11/2011, 23:17   123 views
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