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La stanza è rimasta nelle stesse condizioni. Più o meno. Computer, libri, fogli svolazzanti sul tavolo e sul pavimento, forse avrebbe bisogno di una sistemata, dopotutto...
Sul tavolo, il diario, a disposizione dei Risvegliati.
/Postate sempre qui al termine del Risveglio! Che vi porti qui un Ricognitore, o che vi lasci entrare da soli, questo è il posto in cui inizia la vostra vita al QG. Vi verranno date istruzioni più dettagliate in game/.. -
Morthag.
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Scese dalla jeep, non sapeva nemmeno chi fosse quel tizio che l'aveva salvato. Venne sbolognato di fronte ad un enorme edificio, dove entrò e seguì i corridoi che si districavano all'interno dell'edificio
E ora che faccio?
Si chiese, mentre iniziava a curiosare fra le varie porte che c'erano lì. -
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Una delle porte si spalanca, rischiando di colpirti in pieno volto. Appoggiata allo stipite, vedi una ragazza dai capelli lunghi e scuri; sembra reduce da una battaglia, con vestiti strappati e graffi sul corpo.
-Oh, uno nuovo-, esclama, un sorrisetto sulle labbra. -Sei nel posto giusto, ragazzone-.
E ti fa cenno di seguirla nella saletta. La sala controllo non è particolarmente grande, e neanche particolarmente in ordine.
-Devo registrarti nell'elenco. Odio le formalità-, commenta, togliendo il tappo ad una penna con i denti. -Il tuo nome, campione?-, domanda, sguardo tra il canzonatorio e il malizioso, mentre si siede sulla scrivania.
-Oh, giusto. Quel dannatissimo diario!-, esclama, rovistando dietro di sé. -Ecco, puoi leggerlo. Ti spiegherà tutto quanto-.. -
Morthag.
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Dopo aver curiosato in una porta, Wade si era rivolto nuovamente al corridoio per vederne una sfiorarlo in maniera piuttosto pericolosa
Ma che...
Una splendida ragazza sbucò dalla porta, sbottando qualcosa e facendogli cenno di seguirla. Inizialmente confuso, Wade decise di seguire il soggetto in questione, visto gli incredibili argomenti che stava mostrando. Giunti in una saletta piuttosto disordinata, piena di computer e altri aggeggi elettronici. La ragazza, pavoneggiandosi e non poco, prese una penna in bocca e asportò letteralmente il tappo con i denti, rivolgendosi poi a Wade chiedendogli le sue generalità in maniera piuttosto brusca
Una donna con le palle, pensavo si trovassero solo nelle tangenziali
Ringhiò il ragazzo, guardandola male. Odiava chi si atteggiava come lui, non c'era nessuno meglio di lui, nessuno. E se ci fosse stato, uomo o donna, l'avrebbe gonfiato come una zampogna
Il mio nome è Wade, campionessa
rispose in tono canzonatorio, mentre strappava il diario dalle mani della ragazza, leggendolo, non prestando minimamente attenzione alla sua reazione. Rimase piuttosto scosso da quello che lesse lì dentro, era qualcosa di sconcertante. Divenne pallido al pensiero del luogo in cui era finito e del fatto che dovesse rimanerci per un tempo indeterminato. Ma lui era un duro, e quell'istante durò poco. Lanciò il diario sulla scrivania e, guardando in maniera storta la ragazza, esclamò
Se ho finito, vostra signoria illustrissima, io andrei a farmi un giro
Disse, voltandole le spalle senza attendere risposta. -
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Senza quasi rendertene conto, ti ritrovi con la faccia sul pavimento, la suola di uno stivale premuta a forza nella schiena.
-Attento-, ti senti sibilare all'orecchio. -Per te, sono La Duchessa-.
Ti tiene le braccia fisse a terra, mentre la senti cambiare posizione e sistemarsi con le ginocchia ai lati della tua schiena.
-Qui, niente è come a casa tua, bimbo. Un passo falso, e verrai divorato. Noi siamo qui per proteggervi, ma con me hai una sola possibilità: un solo errore, e pregherai di essere buttato tra i mostri. Siamo d'accordo?-.
Detto ciò, ti rilascia, sollevandosi con una velocità sorprendente.
-Ci vediamo, bambino. Ti tengo d'occhio-. E si allontana, ondeggiando, lasciandoti solo in mezzo alla stanza.. -
Morthag.
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Stava per aprire la porta, quando qualcosa lo atterrò bruscamente. Non capì bene cosa era accaduto, ma sentiva chiaramente che qualcosa l'aveva calciato a terra
Ma che...
Non finì la frase, gli mancò il fiato per un secondo. Quella ragazza l'aveva steso, colto completamente alla sprovvista, cosa che non gli era mai capitata fino ad ora da quando aveva smesso di allenarsi con suo zio. La donna si mosse rapidamente, stendendosi su di lui, sussurrandogli all'orecchio. Un brivido scosse il corpo di Wade, era una sensazione che non provava da troppo tempo...
La ragazza parlò nuovamente, sprezzante e tagliente come la lama di una katana. E, come lo aveva atterrato, si rialza rapidissima, allontanandosi, ribadendo che lo terrà d'occhio. Wade, rialzandosi in maniera piuttosto rapida, stupito di non aver subito gravi danni, esce dalla porta e la guarda mentre si allontana
Un giorno sarò io a stenderti, Duchessa. Puoi giurarci
Sorrise, non era mai stato battuto da nessuno, e mai avrebbe pensato che una donna potesse batterlo. Quel posto in fin dei conti non era così male, stava iniziando a piacergli, e non poco... E mentre la sua mente vagava libera nei pensieri dettati dalla frenesia del momento, Wade si allontanò da quella stanza, consapevole di essere in un mondo assolutamente incredibile. -
Bbbgster~.
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La povera ragazza non poté assolutamente mettere insieme i pochi pensieri che le svolazzavano in testa perché la donna che poco prima le aveva salvato la vita, era già sparita dirigendosi verso un pic-up rosso abbastanza malconcio. In qualsiasi caso quante scelte aveva? Molto meglio seguire quell’intrepido personaggio che aveva atterrato quell’essere di pochi minuti fa.
Il viaggio non fu dei più ospitali, in effetti la rossa era ancora terrorizzata per quanto accaduto e la sua mente al momento era molto disturbata e confusa. in più c’è da dire che puzzava ancora di carcasse in putrefazione e formaggi andati a male, cosa che non l’aiutava di certo ad iniziare una conversazione decente.
Alice non seppe dire in quanto, ma finalmente le due raggiunsero il QG; così aveva chiamato quel posto la ragazza che aveva risollevato la giornata della rossa. Un edificio abbastanza imponente, per ora ad Alice premeva sapere solo una cosa: cosa diavolo ci faceva in un posto simile? Aveva tutta l’intenzione di scoprirlo, così decise di sperare di fermare la “donna salvatrice” cercando di afferrarla per un braccio per poi dirle:
Ti ringrazio per quello che hai fatto prima ma… vorrei capire perché diavolo sono capitata in un luogo simile. Insomma… ero tranquilla sul mio divano a disegnare e…
La rossa si bloccò, facendo un rapido cerchio con le mani come ad indicare il posto il cui si trovava ora..