Something's just about to break.

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  1. Coso \m/‚
     
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    Nuotava come un forsennato, non riusciva a vedere nulla, un buio salato che si era impresso a forza nei suoi occhi oramai dilaniati da quella sua situazione assurda. Poco prima si trovava nei pressi delle Gallerie, poi, quando la melodia che aveva udito era cessata, il buio. Chi poteva dire quanto tempo era passato, in un posto che ignora le leggi del tempo, in un luogo in cui non esistono luoghi, in un tempo in cui non esistono tempi
    RESPIRA CAZZO, RESPIRA
    Si ripeteva, mentre si dimenava contro quel gigantesco titano marino inabbattibile che lo sballottava a destra e sinistra. Dopo molte bracciate e sgambate, l'urto con la sabbia della spiaggia fu come una benedizione per quel suo animo alla deriva, letteralmente. Prese fiato, a Nowhere la gente respira per sport, visto che la quantità di ossigeno richiesta per vivere è totalmente diversa e mostruosamente inferiore rispetto a quella che serve sulla terra
    Cazzo...
    Dopo aver sputato ettolitri di acqua marina, D si mise a pancia in su, disteso sulla spiaggia, come se fosse una creatura marina arenata e senza forse, pronta ad accogliere il gelido abbraccio della morte
    Cosa cazzo mi è successo...
    Chiuse gli occhi, assaporando i polmoni che si riempivano d'aria. Non era mai stato così bene, da quando era arrivato a Nowhere, nemmeno quando era tornato al Qg dopo aver salvato Kate...
    E dove cristo sono finito?
    Si chiese, mentre tentava di guardarsi in giro, anche se gli occhi mostravano un mondo dannatamente sfocato e impreciso, come se avesse due vetri rotti e appannati al posto degli occhi. Dove diavolo era? E come diavolo ci era finito? Questi interrogativi popolavano la mente del ragazzo che, differentemente dal solito, era stranamente vuota e silenziosa...
     
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    Aprì gli occhi, all'improvviso. Boccheggiando ed inspirando profondamente, si mise a sedere, affondando le dita nella sabbia.

    Aspetta un momento. Sabbia?!

    Si era addormentata. Quello se lo ricordava. Ma non ricordava affatto di essere arrivata fino a lì. dove, poi? Una spiaggia a Nowhere non l'aveva proprio mai vista. Certo, se c'era un porto, era facile che ci fosse anche una spiaggia... Ma non era quello il punto.
    Si guardò intorno, il respiro ancora affannoso. Non era certo un luogo che rispondeva alla descrizione usuale di 'luogo balneare', ma aveva un che di attraente. E di terrificante, certo.
    Si alzò in piedi, alla svelta. Qualunque cosa sarebbe spuntata da quegli alberi che scorgeva in lontananza, non voleva essere lì quando sarebbe arrivata.

    Ma questa, poi... Soffro di vuoti di memoria, o è solo Nowhere ad essere incredibilmente stronzo?

    Si portò una mano sul fianco, per controllare che la cintura fosse ancora lì, e così tutta la sua roba. Sospirò, sollevata nel constatare che era tutto al suo posto.
    Un venticello insidioso si era alzato sulla spiaggia, spingendo granelli di sabbia e foglioline ovunque. Almeno, non sentiva il freddo...
    E dovette appellarsi a tutto il suo sangue freddo per non mettersi a correre all'impazzata, quando vide qualcosa muoversi, in lontananza.

    Fantastico. Sono sola, e sto per morire.

    Rimase immobile, riflettendo sul da farsi. Fuggire nel bosco che aveva intravisto alle sue spalle, oppure proseguire, cercando di evitare quella cosa, qualunque cosa fosse? O ancora, cercare di capire cosa fosse quell'affare che si muoveva?
    In realtà, assomigliava più ad una persona, che ad un mostro. Ma questa non era certo una garanzia...
     
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  3. Coso \m/‚
     
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    Cos'è stato?
    un lieve rumore portato dalla brezza risvegliò D dal torpore nel quale stava lentamente cadendo a causa dell'eccessiva stanchezza. Il suo corpo non era più martoriato dalle numerose ferite, ma era come se il dolore si presentasse nuovamente alla sua mente, spossando i muscoli e bloccando le articolazioni. Un rumore a Nowhere può essere qualsiasi cosa. Aveva imparato a diffidare di ogni cosa, dalla più piccola ed innocente bimba che vagava per i boschi al più terribile degli incubi a tre teste e con otto braccia che voleva solo darti un grandissimo abbraccio


    Chi è là?

    si pentì subito di aver parlato, scattando in piedi. La sua visuale era ancora piuttosto ridotta, gli occhi vedevano tutto sfocato, come se la sabbia e l'acqua del mare avessero impresso a fuoco un filtro nei suoi occhi, impedendogli di vedere bene. Già in quel posto c'era poca luce, figurarsi se poi si doveva guardare il mondo attraverso due vetri appannati. Fece per mettere mano al fucile, quando si bloccò. Non lo aveva più con se, era completamente disarmato

    Dove diavolo è finito?

    Il pensierò rimbombò talmente forte e a lungo nella sua mente che per un momento credette di averlo urlato. Guardandosi ancora attorno, stupito dal fatto che nulla lo avesse attaccato, pensò che magari non era nulla di maligno. Magari, sarebbe stato perfetto, visto che non ricordava nulla e non sapeva nemmeno come fosse finito in quel posto. Sapeva solo che doveva trovare una strada per tornare al Qg al sicuro e riprendere a lavorare, visto che a lui pareva di essere scomparso per mesi... se non addirittura anni!

    Dannato sistema temporale sballato

    si disse, ricordandosi che a Nowhere un secondo in un luogo equivaleva a secoli in un altro. Dopo questa serie di riflessioni e vedendo che la sua vista non migliorava, D prese una decisione. Iniziò a muoversi cautamente verso la sagoma che aveva intravisto, con le braccia incrociate, camminando a passi corti, in modo da poter reagire più facilmente in caso di attacco. Non sapeva cosa doveva aspettarsi, quindi era meglio premunirsi, visto che era disarmato


    Allora, chi è là?

    Domandò nuovamente, stavolta sicuro di sè. In fin dei conti, era uno che ci sapeva fare con le creature del Nowhere, ed era particolarmente fortunato, e soprattutto fottutamente veloce
     
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    Un momento. Una voce umana? Chiunque fosse, si stava avvicinando.

    Oh, al diavolo.

    Decise di avvicinarsi anche lei. In fin dei conti, poteva essere un altro Risvegliato, o un Ricognitore... Oppure, poteva essere un altro scherzo di Nowhere, e lei era decisamente fottuta.
    Ma, si muoveva verso la figura, più i suoi contorni si definivano, finché non si rese conto che si trattava di un volto familiare.

    Ma... D? Sei tu?!, esclamò, sorpresa. Lo credeva scomparso, insieme a Claudia, e ad altri che non vedeva da un bel po'. Oh, probabilmente, erano solo andati a fare una passeggiata; in fondo, un giro fuori dal QG sarebbe potuto durare mesi, se non di più.

    Sono Lena.

    Detto questo, si fermò. Dopotutto, poteva anche trattarsi di un'illusione, o di qualche creatura che aveva preso l'aspetto di D. Decise che era meglio essere prudente.
    La mano destra sfiorò il manico del coltello, senza afferrarlo. Iniziava a pentirsi di non essere corsa via, quando aveva potuto farlo...
     
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  5. Coso \m/‚
     
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    La voce e l'aspetto della ragazza erano familiari, fino a quando lei non pronunciò chiaramente il suo nome

    Lena?!?

    pensò, allibito. Cosa diavolo ci faceva lei lì? E cosa diavolo ci faceva lui, lì? E perchè era sorpresa? Dalla sua espressione poteva evincere che era mancato per molto, moltissimo tempo... O quello che era in quel posto


    No, sono il fratello cattivo, togli la mano dalla lama

    disse ridacchiando, guardandola stranito. Una delle poche cose che ancora funzionavano in lui era l'udito finissimo che aveva da quando si era Spezzato, udito che gli ha permesso di salvarsi in svariate occasioni, e che stavolta gli ha fatto recepire il rumore della mano di lei che sfiorava un coltello.

    Cavolo, sono disarmato, non serve essere così diffidenti!

    Nonostante non vedesse ancora bene, poteva percepire un lieve senso di agitazione nell'aria. Non riusciva a capire come mai proprio lei fosse lì, anzi, come mai entrambi fossero lì. E dire che aveva iniziato a capire le meccaniche di Nowhere, proprio per il fatto che a Nowhere di meccaniche non ne esistevano, se non una: sopravvivi o muori. E sopravvivere era quello che doveva fare ad ogni costo, se voleva tornare indietro

    Bhè, come mai sei sorpresa di vedermi? In fin dei conti non è passato poi così tanto dall'ultima volta, no?

    Disse forzando un sorriso, avvicinandosi a lei in modo da poterla vedere. I suoi occhi avevano smesso di bruciare, e la figura di lei stava iniziando a delinearsi in maniera più dettagliata e fine di quanto lo era prima. Dapprima riconobbe le fattezze, poi la chioma di capelli ed infine il volto. Si, era proprio lei, Lena, una delle risvegliate che aveva avuto il piacere, per così dire, di conoscere ed impressionare al Qg, con la sua mirabolante uscite rocambolesca

    Cosa mi racconti? Come vanno le cose? Sai dove diavolo siamo per caso, visto che non ne ho la minima idea?

    aggiunse ridacchiando, iniziava a divertirsi, ricordandosi con gusto la conversazione che aveva avuto con lei e qualche altra persona al Qg...Davvero divertente, considerando che da quando era uscito da quel posto non solo non aveva più visto nessuno, ma pare che anche loro non avessero più visto lui per quello che doveva essere un periodo piuttosto lungo...
     
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    Alla sua risposta, Lena inarcò un sopracciglio. Sì, era decisamente lui. Si sentiva in parte sollevata, in parte preoccupata; ricordava che tipo fosse D, e, probabilmente, sarebbe stato più sicuro un tête-à-tête con un mostro nowheriano.

    In realtà, è da un bel po' che non ti vediamo, al QG, replicò, rilassando la postura e squadrandolo da capo a piedi. Aveva l'aria di essere stato vomitato da uno tsunami. Poteva essere stato ovunque, ed aver fatto qualunque cosa, per quanto la riguardava.

    Niente di che, comunque, aggiunse, passandosi una mano fra i capelli. Non arrivano nuovi Risvegliati da una vita, i Ricognitori non ci considerano, e quando lo fanno è solo per dirci di rimanere al nostro posto e non rompere i coglioni... E non ho la più pallida idea di dove siamo.

    Chissà dove diavolo si trovava, quella spiaggia... e come avrebbero fatto a tornare indietro? E, soprattutto, come diamine ci era finita, sulla spiaggia?!

    Quante possibilità ci sono che uno si addormenti in un luogo, e si risvegli in un altro?

    Era ancora piuttosto confusa da quella faccenda. Non le era mai successo, da quando era lì... Non riusciva neanche a ricordarsi dove si trovasse, prima di addormentarsi. Non riusciva proprio a richiamare i ricordi...

    Maledizione.
     
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  7. Coso \m/‚
     
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    Andiamo con ordine

    pensò, mentre Lena sciorinava la lista di risposte alle sua serie di domande, come se fosse una macchina metodica e precisa, rimanendo in parte allibito e in parte divertito da quello che la ragazza stava dicendo, cercando di fare ordine mentale nelle risposte che avrebbe dovuto dare per evitare qualche catastrofe verbale


    Cosa significa "un bel pò?"

    chiese con l'aria sconcerata di uno che è uscito di casa per venti minuti ma sembrano passati più di cent'anni. Cosa diavolo significava che era mancato "un bel pò?". Era davvero sparito per così tanto tempo? E poi, come avevano misurato il tempo in cui era mancato, con quali nozioni? Delle linee sui muri? Decise di non soffermarsi e di andare avanti, per evitare di impazzire su quel dannatissimo aspetto di Nowhere che non aveva mai accettato

    Bhè, è normale che vi trattino così, visto che servite a...

    Si interruppe un momento, scrutando la ragazza. Ora ci vedeva, ci vedeva bene, e riusciva a leggere qualcosa nel volto di lei. Preoccupazione, ansia, paura? Cosa si celava dietro quel volto? Cosa nascondeva quell'espressione, quali emozioni dilaniavano la ragazza dall'interno? Ammesso che ne stesse provando qualcuna. Decise di continuare la frase non appena si accorse di aver parlato e non pensato ciò che aveva detto

    ...a dare una mano a gestire la situazione, nel caso dovesse arrivare qualche risvegliato nuovo. Meglio se nessuno si ferisce, no?

    abbozzò un sorriso, sperando che la bevesse. In fin dei conti il tono non era menzognero, e lui sapeva che in fondo era così, in un certo senso, molto profondo e molto oscuro... Prese fiato e, guardandola, rispose alla sua ultima domanda con una particolare enfasi

    Siamo a Nowhere, piccola! La terra senza dio e senza guide! Quando chiudi gli occhi qui, non sai mai quando li aprirai ne dove li aprirai, SOPRATTUTTO se li riaprirai!

    dicendo questo, aprì le braccia con un gesto teatrale, indicando il luogo in cui erano e girandosi danto le spalle, come se stesse mostrando il più grande e bel paesaggio che l'umana mente avesse potuto concepire

    Penso che dovremmo darci da fare e capire come andarcene, non ti pare?

    aggiunse, rigirandosi verso di lei, osservandola bene da capo a piedi

     
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    Lo guardò, dubbiosa.

    Significa che è davvero tanto tempo che non ti si vede, D, replicò lei. Come diavolo facciamo a quantificarlo?

    Ma fu quando rispose alle sue lamentele sui Ricognitori, che Lena gli lanciò una nuova occhiata, questa volta profondamente scettica.
    Non ci crede nessuno, D. Nessuno di loro credeva che i Ricognitori tenessero davvero alla loro incolumità, soprattutto per un semplice "aiuto". In più, non si era mai fidata di ciò che diceva D. Perciò, ascoltò ciò che disse, ma senza replicare. In fondo, era quasi uno di loro... sembrava essere più vicino ai Ricognitori che ai Risvegliati. Forse, era quella sua dannatissima e fastidiosa boria...

    Sono d'accordo, disse, infine. Di certo, rimanere lì con lui era una delle cose che l'allettavano meno, al momento.

    Si guardò intorno, di nuovo, cercando un passaggio, un sentiero, un'uscita da quel posto. Il vento imperversava, deciso, e il mare sembrava quasi tinto di un rosa sbiadito... Incantevole, certo, se non fosse stato per i rami spettrali degli alberi spogli che contornavano la spiaggia.

    Come contiamo di fare, quindi?, domandò, muovendo qualche passo verso l'acqua. Non aveva intenzione di avvicinarsi troppo... Ma trovava quel mare perfino affascinante, in fin dei conti.

    E non chiamarmi mai più piccola. Mai. Mai più.

    L'ultima frase la pronunciò guardando D dritto in volto, gli occhi taglienti. Dopodiché, tornò ad esplorare il suo angolo di spiaggia, distratta dall'acqua.
     
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  9. Coso \m/‚
     
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    Quando Lena finì di parlare, cadde un silenzio surreale in quel luogo. I muscoli di D si distesero, mentre si guardava in giro, tranquillo e stranamente pervaso da un senso di serenità che mai prima d'ora aveva provato. Poi, accadde in un secondo. Tutto parve fermarsi per un istante. Poi, lo sentì, sempre più forte, sempre più vicino, un rumore animalesco che lo scosse dall'interno, come se la bestia più orribile degli inferi fosse stata sputata in quel momento alle loro spalle e fosse affamata, dannatamente affamata. Senza esitare e senza voltarsi, D urlò prima di iniziare a correre

    CORRI!

    Subito fece uno scatto verso la ragazza, prendendola per un braccio senza fare troppi complimenti, tirandola nella direzione opposta a quella del bosco, proseguendo per la spiaggia. Correva come un pazzo, i pensieri pulsavano rapidi nella mente come il sangue nelle vene. Si sentiva ribollire completamente ogni singola fibra del suo corpo. Non sapeva cosa avevano dietro, sapeva solo che dovevano correre

    Più veloce cazzo, PIU' VELOCE!

    gridava, mentre continuava a tirare la ragazza. Poteva lasciarla indietro e scappare, oppure poteva anche affrontare il mostro e dare un vantaggio a Lena, ma se ce ne fossero stati altri? E se non fosse riuscito a contrastarlo? In fin dei conti non sapeva nemmeno cosa fosse... Dopo qualche minuto di corsa forsennata, i due arrivarono in quella che era una piccola insenatura con delle imbarcazioni piuttosto rudimentali... D raccolse al volo un remo spezzato , continuando a correre

    Appena io mi giro, tu continui a correre, chiaro?

    le disse, mollandole il braccio e afferrando il remo con entrambe le mani, pronto a girarsi

    CHIARO?

    ripetè, mentre rallentava leggermente per poter colpire in maniera sicura, o almeno, sperava di riuscirci, l'abominio che li stava seguendo.

    Tutte a me capitano, tutte a me...

    pensò, mentre si preparava ad affrontare l'innominabile creatura che ormai li stava per agguantare...
     
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    Cosa...?

    Prima che potesse rendersene conto, D la stava strattonando per un braccio, correndo all'impazzata. Dietro di loro, sentiva rumori e grugniti, e non aveva assolutamente idea di cosa li stesse emettendo.
    Sentiva D intimarle di essere più svelta, nonostante corressero alla stessa velocità. Fortunatamente, non sentiva fatica, laggiù, e questo, probabilmente, avrebbe contribuito a salvarla.
    Corsero finché D non riuscì a trovare un remo malandato da usare come arma, urlando di nuovo in sua direzione.
    Le sue parole la innervosirono. Aveva un'arma, poteva ben combattere.

    Perché non facciamo che tu ti volti, e io anche?, gridò di rimando, estraendo il pugnale dalla cinta, con aria determinata.

    Non aveva ancora visto la creatura, ma, qualunque cosa fosse, avrebbe tenuto la fuga come ultima scelta. Non che le andasse granché di essere percossa a sangue, ma neanche di farsi guardare le spalle da uno di cui non si fidava per niente.
     
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  11. Coso \m/‚
     
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    D non prestò orecchio a ciò che disse Lena, si limitò a fare un gesto di stizza con la mano, come se la sua presenza potesse intralciarlo. Decise quindi di voltarsi e caricare la creatura, qualunque cosa si sarebbe trovato innanzi. Il suo sguardo rimase pietrificato dalle fattezze del mostro che aveva davanti



    La creatura, come colta di sorpresa, si fermò, osservando D che rapido, ma a casaccio, menava il remo rotto nella sua direzione. Per un momento confusa, venne colpita, barcollando indietro, per poi riprendersi e, con un colpo poderoso, squarciare la maglia di D infliggendogli tagli superficiali su tutto il petto, scaraventandolo poco lontano. Dopo di che, si voltò su Lena, pronto a caricarla. Scattò rapido, sfoderando dei terribili artigli e denti acuminati da una bocca deformata e contenente orrori inenarrabili. Le sue fauci stavano per chiudersi attorno al torace di Lena, quando un urlo squarciò l'aria. D, rialzatosi al volo, in un momento di rabbia e follia omicida, si era scagliato contro il mostro, ribaltandolo a terra

    Vattene, o morirai

    disse guardando la ragazza e rimettendosi in piedi, impugnando il remo in posizione difensiva, mentre il mostro si rialzava

    Non ti preoccupare, so cosa sto facendo, vattene, rischieresti solo la vita e mi saresti d'intralcio

    era serio, fottutamente serio, non stava affatto sfottendo. Sapeva che con i suoi poteri rischiava di danneggiare gravemente anche Lena, e preferiva rimanerci secco piuttosto che ammazzare un risvegliato. Dicendo questo, D si parò fra Lena e l'orrore, che si era rialzato e si stava avvicinando lentamente, molto chiuso, come se stesse aspettando il momento adatto per scattare come una molla. Mentre il silenzio tornava nella zona, il sibilo del mostro creava un frastuono allucinante, amplificato dal sangue che sgorgava a fiotti dalle ferite di D

    Sempre a fare l'eroe... E quando non ho il fucile, cazzo

    pensò, sperando di farcela senza riportare troppi danni eccessivi, e senza che Lena potesse capire cosa era davvero in grado di fare con i poteri da Infracto, visto che a quanto ne sapeva, solo Claudia e Kate sapevano di cosa era capace, almeno, in parte... Distratto da quei pensieri però, D non si accorse che il mostro, nel frattempo, era scattato verso di loro, e stava per coglierlo impreparato...
     
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  12. Kojima4president
     
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    Stava correndo come un dannato attraverso la fitta vegetazione, incespicando di tanto in tanto in qualche arbusto.
    Ansimava. Più per abitudine che per reale stanchezza... O anche paura.
    Poco prima aveva sentito un ringhio feroce alle sue spalle mentre percorreva un sentiero nei pressi del maniero che fungeva da QG.
    Era molto vicino e non appena si voltò per capire cosa fosse vide una gigantesca ombra informe dietro di lui con due palle luminose che dovevano essere gli occhi.
    Disarmato com'era non aveva speranze di scampare alla morte contro un tale avversario, quindi fece la cosa più stupida che gli venne in mente e si lanciò a perdifiato in mezzo alla boscaglia.
    Durante la fuga disperata i rami più bassi degli alberi gli sferzavano il volto graffiandolo.
    Uno di essi gli aveva anche strappato la benda dal volto, però non c'era tempo per recuperarla: per quanto ne sapeva quella bestia poteva ancora essere al suo inseguimento.
    Quella sembra una radura... Merda!
    Inciampo' su una radice che fuoriusciva dal terreno e rotolò in avanti per qualche metro uscendo dalla boscaglia.
    Rimase per qualche istante con la faccia a terra e tossì un paio di volte.
    E questa che roba è?
    Si issò sulle braccia su quello che sembrava un suolo morbido, affondando le dita nella consistenza granulosa e secca di quel terreno.
    Sabbia?!
    Il suono delle onde gli giunse improvvisamente all'orecchio mentre, ancora a carponi, alzava la testa e osservava il mare.
    Ora il particolare odore della boscaglia era stato sostituito da un particolare miscuglio di salsedine e stantio.
    Chiuse per un istante gli occhi, ritemprando lo spirito dopo la precipitosa fuga, e meditando su come a New York, il luogo da cui era stato catapultato in questo assurdo mondo, non ci fosse niente del genere.
    E ora dove cazzo sono finito?
    Ma fu un istante molto breve. Infatti in lontananza gli parve di sentire delle voci, quindi si alzò sulle gambe e scrutò attentamente il circondario.
    A qualche centinaio di metri c'erano tre figure che si agitavano.
    Una era particolarmente grossa e sembrava avere più di due braccia, mentre un'altra pareva brandire una specie di asta con un'estremità più grossa. La tersa invece dava l'impressione di essere una figura femminile con un piccolo oggetto luccicante in mano.
    Il bestione sicuramente è un mostro, gli altri due invece...
    MERDA!
    Si rese conto che le altre due figure potevano essere due risvegliati in pericolo. E se non lo erano, beh, si sarebbe lanciato nuovamente in mezzo alla boscaglia e con un po' di fortuna sarebbe riuscito a ritrovarsi nuovamente al QG senza nemmeno sapere che genere di percorso possa aver preso.
    Iniziò dunque a correre verso i due cercando con lo sguardo qualche oggetto che potesse tornargli utile, come un bastone o qualche sasso nella speranza al contempo di poterli aiutare o, nel caso fossero state altre due creature ostili, riuscire a salvarsi.
     
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    Stava per aggiungere qualcosa, voltandosi, ma quando vide la creatura che li stava braccando, ammutolì.
    Era enorme, imponente, scura e lucida, anche se "viscida" le si addiceva di più. D dimenava remo e mani senza criterio, apparentemente, ma la bestia non sembrava risentirne più di tanto.

    Oh, merda!, imprecò, mentre la suddetta belva, dopo aver colpito D in pieno, pareva intenzionata a fare fuori lei. Ma, ancora una volta, prima ancora che potesse alzare un dito, D si era lanciato all'attacco, salvandola.

    "Grandioso, ora dovrò anche ringraziarlo", le balenò in mente. Ma il sentimento di gratitudine svanì presto: il ragazzo rinnovò la sua proposta (che suonava molto più come un ordine) di fuggire, mentre lui "sapeva quello che faceva", frapponendosi tra lei e il mostro.

    Mi dispiace, disse, scuotendo la testa, e portandosi al fianco di D. Non ne ho alcuna intenzione.

    In fondo, non le interessava poi tanto. Vivere, morire? Qualunque cosa. Non aveva importanza.

    E, alle prime avvisaglie di un nuovo attacco della creatura, corse più veloce che potè, sferzandole la pelle di una delle braccia con la lama, con tutta la forza che aveva.
     
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  14. Coso \m/‚
     
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    Il colpo di Lena andò a segno, creando uno squarcio sulla membrana che ricopriva la creatura. Un fiotto verdastro investè la lama, mentre sibilando, la creatura, si ritrasse rapidamente, spintonando Lena con la coda mentre si voltava, come se avesse percepito qualcosa. Si erse in tutta la sua statura e ruotando lentamente fissò Nick, lanciando un sibilo

    Chi cazzo è quello?

    Chiese D a Lena, mentre controllava che la ragazza stesse bene. La creatura lanciò un grido terrificante, e D capì che qualcosa stava per accadere. Preso dal furore, tirò il remo addosso al mostro che venne colpito

    Che cazzo ho fatto

    pensò, visto che aveva appena lanciato via la sua arma, l'unica difesa che aveva. Il mostro caricò D rapidissimo, agguantandolo prima che egli potesse muoversi con quelli che dovano essere dei tronchi prensili, vista la lunghezza e la larghezza. Le "braccia" del mostro lo strinsero, mentre lui si dimenava cercando di liberarsi. La creatura, con un terzo braccio, afferrò D per il collo, iniziando a stringere e tirare, come se volesse staccargli la testa


    MFfffgjh

    Il dolore era forte, ma la rabbia di più. La creatura spalancò le fauci ed estroflesse una piccola appendice, che venne spappolata da un terribile calcio alla cieca di D, che venne immediatamente sbattuto a terra dal mostro. Il grido agghiacciante che seguì gelò il sangue nelle vene dei tre presenti. D, rialzatosi, guardò nuovamente il mostro, consio che ora sarebbe stata dura combatterlo. In un battibaleno, una delle appendici appuntite sferzò l'aria, trafiggendo D all'altezza della spalla sinistra

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

    l'urlo di dolore del ragazzo si ripetè quando il mostro estrasse l'appendice dall'articolazione. Con un braccio fuori uso, non sapeva che fare, era alle strette e non voleva usare le sue capacità per combattere, ne tantomeno per fuggire

    E ora che succede?

    Il mostro, ripiegandosi su se stesso, vomitò una palla nera incrostata da un liquido verde. Lanciò diversi muggiti e poi, voltandosi, si lanciò in corsa selvaggia verso Nick, sfoderando tutti i suoi artigli. Cosa avrebbe fatto il ragazzo?


    Dobbiamo andare

    sussurrò D a Lena, quando all'improvviso la palla scura iniziò a muoversi e vibrare, prendendo la forma del mostro che l'aveva sputata

    Merda

    disse D, mentre il nuovo mostro caricava i due...
     
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  15. Kojima4president
     
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    Mentre correva si trovò davanti un grosso ramo, portato li dall'alta marea, e lo raccolse al volo brandendolo per un'estremità come una mazza da baseball.
    Questo sarà utile.
    Continuò la sua corsa ancora per qualche metro, poi si arrestò di colpo osservando la scena.
    I due ragazzi, che ora riusciva a distinguere chiaramente come altri due risvegliati, erano impegnati a combattere con un remo ed un coltello un bestione armato di tentacoli e grosse braccia.
    Ad un certo punto quell'affare si era voltato verso Nick, aveva vomitato una palla nera che era risultato essere un uovo viscido e melmoso che si è schiuso quasi istantaneamente dando vita ad una creatura gemella, e ora lo stava puntando.
    Merda, e ora cosa faccio? Non posso affrontarlo così, è sicuramente troppo forte. E non posso nemmeno fuggire, è sicuramente più veloce di me... Merda!
    Il filo dei pensieri era stato interrotto da un sonoro boato emesso dal mostro poco prima che gli si lanciasse contro a tutta velocità.
    Ora sono nella merda fino al collo... Devo aiutare quei due, potrebbero essermi d'aiuto... Ma come... Cazzo, quel coso si sta avvicinando troppo velocemente... Ma forse... Si! Posso provare a fargli perdere l'equilibrio... Che idea del cazzo...
    Strinse nella mano il bastone che aveva raccolto poco prima e iniziò a correre verso la bestia.
    Quando furono a pochi metri l'irlandese iniziò ad abbassarsi per scivolare in avanti e cercare di colpire la zampa destra di quel coso, con l'unica certezza di aver fatto un'immane stronzata.
    Non voleva morire li, non poteva permetterselo. Voleva tornare dalla sua Beth... Già, chissà come stava la sua fidanzata, e dov'era... Se i suoi pensieri erano in grado di raggiungerla...
    Beth, riuscirò a tornare...
    Iniziò la scivolata vicinissimo alle zampe, tentando di essere il più preciso possibile per non essere schiacciato nello stretto spazio dai piedi di quell'affare ne dalla possente coda.
    Che idea del cazzo che mi è venuta!
     
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