Devils Never Cry

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  1. LoreElite
     
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    Quel giorno, Lorenzo si trovava in cucina in uno dei suoi raptus da prova del cuoco. Si annoiava talmente tanto che aveva deciso di cominciare a cucinare qualcosa. Si era deciso di sfidare la bizzarria di quella dimensione che non permetteva di sentire stanchezza, odori e sapori cercando di creare qualcosa nella speranza di riuscire ad assaggiarlo per sentire com' era venuto. Decise che avrebbe fatto una semplicissima torta. In realtà non sapeva neanche da dove cominciare per fare una torta, ma aveva visto il procedimento da una sua amica una volta, e contava di saper replicare quello che aveva imparato in un noioso pomeriggio estivo. Quando però si decise ad aprire lo sportello del forno, dopo tot tempo dall' inizio della cottura - dato che non era ancora riuscito a trovare un modo per misurare lo scorrere dei minuti, decise che stavolta avrebbe misurato il tempo cantando di fila la solita canzone che sapeva per certo durare all' incirca tre minuti : In the end dei Linkin Park. Il problema era che l' aveva ascoltata l' ultima volta un sacco di tempo fa, con il risultato di allungare a volte alcune strofe ed altre volte accorciarne altre - si levò un fumo denso e grigiastro, misto ad un ovattato odore di bruciato. Cercò di diradare il fumo con la mano, ma ben presto si accorse che quel fumo era troppo per provenire dalla solita torta, o qualunque altra cosa avesse creato.
    Difatto, lo strano fumo aveva già riempito la cucina, che mano a mano si stava dissolvendo.
    Insomma, il solito teletrasporto alla nowhere.
    Quando meno te lo aspettavi... zac! Eccoti dall' altra parte del non mondo.
    Un wormhole nel forno. Figo. Dobbiamo farlo aggiustare.
    Pensò Lorenzo, a metà fra lo scocciato e il divertito. Sapeva che dopo ogni teletrasporto c' era sempre qualcosa di poco piacevole ad attenderlo, dall' altra parte.
    Ed eccolo in città, catapultato in una Fog Town in preda alle forze della Natura.
    Meno male aveva preso l' abitudine di portarsi sempre dietro la borsa a tracolla con dentro torcia elettrica e coltello. Non che servissero a granchè. Se il nowhere diceva che era buio, utilizzare una torcia elettrica era come puntare una luce su di un muro nero. Completmnte inutile.
    Erano più che altro oggetti che facevano sentire al sicuro, o che davano un' immagine di sicurezza a quelli che al Nowhere erano meno avvezzi.
    Ma alla fine, era tutto inutile.
    Un' altra cosa c' era di strano in quella Fog Town. Un pianto. Incessante, logorante. Cosa diavolo voleva dire tutto quel trambsto? e perchè le nvole e i tuoni?
    Sarà stato perchè da quando era stato catapultato in quella strana dimensione aveva assistito a ben pochi fenomeni metereologici, ma quei tuoni e quei nuvoloni non gli facevano presagire niente di buono. In più, odiava la pioggia.
     
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8 replies since 13/4/2013, 13:05   85 views
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